Unioni vincoli affettivi, mozione concessione sale comunali e dichiarazioni di Pesce
Sabato 13 Settembre 2014 alle 16:24 | 0 commenti
Si potranno celebrare le unioni per vincoli affettivi in prestigiose sale comunali, alla presenza di parenti ed amici, invece che essere relegati al solo asettico ritiro di un certificato allo sportello Anagrafe? È ciò che propongono unanimemente i componenti della Commissione Pari Opportunità del Comune di Vicenza, presieduta da Benedetta Miniutti (Lista Variati).
Il giorno 22 luglio 2014 i consiglieri Pesce, Ferrarin, Rizzini, Bettiato Fava, Ruggeri, Tosetto, Vivian, Marobin, Rossi, Dal Maso, Miniutti, Giacon, Dal Pra Caputo, Ambrosini, Pupillo, Zaltron e Dovigo hanno presentato una mozione dal titolo “Concessione sale comunali per la celebrazione dell’iscrizione al registro delle famiglie anagrafiche per vincoli affettivi (coppie di fatto)â€, a prosieguo dell’impegno che Vicenza si è assunta in data 1 giugno 2012, fra le prime città in Italia a dare la possibilità ai propri cittadini di registrarsi all’Anagrafe come coppia, al fine di equiparare nel godimento dei benefici e dei servizi erogati dall’amministrazione comunale le coppie che non si vogliono o possono sposare a quelle sposate. Fra questi, il primo e simbolico beneficio che la mozione avalla è di poter celebrare l’unione in spazi comunali storici e solenni, come la Sala degli Stucchi, alla presenza di un pubblico ufficiante che leggerà diritti e doveri a cui la coppia dovrà attenersi avvenuta la registrazione. Il tutto, potendo vivere e condividere l’evento con amici e parenti.
La mozione ha ricevuto il voto favorevole in Commissione da tutti i consiglieri presenti: Dal Pra Caputo e Marobin (PD), Rossi e Miniutti (Lista Civica), Dovigo (SEL), Ferrarin (M5S) e Baggio (Lista Dal Lago). Ora si attenderà la definizione del giorno in cui sarà posta al vaglio del Consiglio Comunale. In ballo, infatti, c’è un’altra mozione che deve, però, ancora essere discussa in Commissione Pari Opportunità : quella con cui il PD in data 27 agosto ha raccolto l’appello di Arcigay Vicenza in merito alla campagna “Sì, lo voglioâ€, ed ha invitato la Giunta a sostenere ufficialmente la richiesta che l’associazione vicentina rivolge al Parlamento affinché legiferi sull’equiparazione dei diritti per le coppie eterosessuali ed omosessuali.
Perché la mozione venga messa in atto, si dovrà quindi attendere il passaggio in Consiglio Comunale, che pare comunque più una formalità , data l’unanimità in Commissione.
Certamente la cosa, oltre la valenza simbolica in sé, sarà anche uno sprone ad usufruire dell’opportunità che dà il Comune vicentino. Le coppie unite anagraficamente, infatti, sono state finora 61 (di cui 53 eterosessuali e 8 omosessuali). Fa riflettere non solo il numero esiguo totale, ma anche il fatto che pochissime sono omosessuali: questo a sfatare il mito che tale registro sia stato istituito solo per le coppie dello stesso sesso, ragion per cui i detrattori omofobi non potranno più usare quest’arma spuntata. Certo i numeri sono decisamente modesti, anche se va notato che ben 34 coppie si sono registrate nelle settimane immediatamente successive all'istituzione del registro, motivo per cui pare corretta la mossa della Commissione Pari Opportunità di riportarvi l’attenzione e in qualche modo rilanciare tale istituto comunale. Formalizzare l’iscrizione al registro tramite una cerimonia ufficiale, in un luogo storicamente e scenograficamente degno, invoglierà sicuramente altre coppie ad accedere a tale servizio. Ancora da capire se le coppie che si sono già registrate allo sportello dell’Anagrafe potranno usufruire della possibilità di godere della cerimonia.
Abbiamo raggiunto il consigliere Giancarlo Pesce, promotore della mozione e sempre presente e partecipe alle iniziative della comunità LGBT vicentina: “Quella per i diritti civili degli omosessuali -ci ha detto- è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti.Â
Il fatto di dare la possibilità di celebrare le unioni in una sala prestigiosa con parenti e amici - e non come avviene ora in un anonimo ufficio comunale - è un piccolo ma concreto segnale di civiltà da parte di Vicenza. È un segnale che in molti aspettano per considerarsi cittadini al pari degli altri.Â
Se l'Italia rimane al palo sul tema dei diritti civili, Vicenza vuole dimostrare di sapere guardare avanti.â€
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