Unicredit conferma estensione della garanzia al 10 maggio per BPVi, Ghizzoni: sono fiducioso
Venerdi 8 Aprile 2016 alle 09:19 | 0 commenti
Palazzo Chigi ordina, Unicredit esegue: l’istituto di piazza Gae Aulenti ha esteso al 10 maggio (dal 30 aprile) la garanzia totale all’aumento di capitale da 1,5 miliardi di Pop Vicenza. Ieri è arrivato l’ok del cda in una riunione non proprio serena. L’assist è arrivato dal Tesoro pronto ad annunciare il nuovo veicolo salva banche “privatoâ€, ma con Cassa Depositi e Prestiti, già la prossima settimana. Breve riassunto. L’istituto veneto ha promesso alla Bce di chiedere al mercato 1,75 miliardi di nuovo capitale per rattoppare i disastri della gestione Zonin. L’aumento sarà contestuale alla quotazione in Borsa e dovrebbe partire il 18 aprile, dopo l’ok della Consob, previsto per la fine della prossima settimana.
I vecchi soci, che hanno già perso quasi tutto, non hanno però molta voglia di aprire il portafogli. Col cerino in mano rischia di rimanere l’ad di Unicredit Federico Ghizzoni. La banca, infatti, si è fatta garante delle azioni che verrano lasciate “inoptate†dagli investitori e rischia così di trovarsi in casa un nuovo istituto, danneggiando i suoi ratio patrimoniali.
Nei giorni scorsi Ghizzoni ha fatto così sapere al Tesoro che, senza tante adesioni, avrebbe fatto rinviare l’operazione. La schiarita è arrivata ieri, con la proroga della garanzia di 10 giorni.
La posizione di Unicredit è delicata. L’operazione con Pop Vicenza è stata concordata prima che lo sgangherato salvataggio di Etruria & C. di novembre travolgesse il settore bancario. Ieri le banche sono crollate in Borsa e Unicredit ha perso quasi il 6%. “Sono molto fiducioso sul fatto che l’operazione vada avanti positivamente. È un’operazione su cui il mercato reagirà positivamenteâ€, ha detto Ghizzoni. Sempre ieri sono state inviate agli investitori le analisi sulla banca: è il pre-marketing che servirà a fissare una forchetta di prezzo per le azioni. Che rischia di essere molto basso.
La schiarita non è frutto della fiducia di Unicredit. Qualcosa è cambiato dopo l’incontro di martedì al Tesoro tra lo stesso Ghizzoni, Carlo Messina (Intesa), Victor Massiah (Ubi), Giuseppe Guzzetti (Acri) con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e i vertici della Cdp Claudio Costamagna e Fabio Gallia.
Il veicolo con Cdp, banche e Fondazioni potrà aiutare Unicredit a evitare un salasso e soccorrere i prossimi aumenti di capitale: dopo Pop Vicenza tocca a Veneto Banca entro giugno (un miliardo, garantito da Intesa), e Banco popolare (un miliardo). Servono risorse anche per mettere in sicurezza Mps e Carige (3,5 miliardi): è il famoso back stop delle norme Ue sul bail in. Questo, per evitare di arrivare a danno già fatto con il secondo veicolo, quello che dovrebbe aiutare le banche a smaltire le sofferenze (i crediti inesigibili).
Il governo lavora pure all’ennesimo taglio dei tempi di recupero dei crediti con una modifica alla legge fallimentare. Al Fatto risulta che Padoan è fiducioso di poter annunciare il nuovo veicolo già lunedì. Ma serve il via libera dell’Ue e in questi mesi le indiscrezioni si sono spesso schiantate sui no di Bruxelles.
Di Carlo Di Foggia, da Il Fatto Quotidiano
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