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Una situazione veramente disastrosa

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 21 Gennaio 2014 alle 15:02 | 0 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo - I dati di Eurostat ci dicono che, in Italia, ci sono quasi tre milioni e trecentomila cittadini che, pur essendo disponibili a lavorare, ormai non cercano più lavoro perché rassegnati a non trovarlo. È il 13,1% del totale della forza lavoro. Una percentuale altissima che  supera di ben oltre tre volte la media della UE (4,1%).

Questa è la conferma di una crisi profonda del nostro sistema produttivo, dovuta all'incapacità di governi mediocri e di un'imprenditoria miope che preferisce delocalizzare, trasferire gli investimenti dalla produzione alle attività speculative, spostare capitali nei paradisi fiscali, chiudere le attività produttive anche quando non necessario.

Sono tre milioni e trecentomila persone che non hanno lavoro e che si devono sommare a quegli oltre tre milioni di disoccupati “ufficiali”. Oltre sei milioni di cittadini (in pratica oltre il 10% del totale della popolazione italiana) ai quali è stato negato il diritto al lavoro.

Se poi si aggiunge anche chi è in cassa integrazione a zero ore (le stime indicano che sono oltre 500.000 lavoratori) e chi è in lista di mobilità (altre centinaia di migliaia di lavoratori), la situazione è drammaticamente disastrosa. Una situazione che non trova né risposte né soluzioni da quella classe dirigente italiana attenta solo ai propri interessi e privilegi che comanda il paese.

Ma di fronte a questa vera e propria tragedia i governanti che fanno? Nulla di concreto. Parlano, promettono, litigano nei “talk show”, dicono che faranno. Ma la loro attenzione è rivolta ad altro. Alla “stabilità” che significa immobilismo. E allora discutono di modificare la Costituzione (per altro mai compiutamente attuata) a loro beneficio, vogliono fare una legge elettorale che garantisca i partiti maggiori, si incontrano “nuovi” segretari (Renzi) con chi è stato condannato (Berlusconi) in forma definitiva per frode fiscale. E, insieme, progettano di “riformare” lo Stato. Ma non per garantire quanto scritto nella Costituzione (il diritto al lavoro prima di tutto), no, solo per spartirsi poltrone e potere.  Sembra che vivano in un'altra nazione, che non siano interessati ai veri problemi del paese, che il loro unico problema sia, appunto, quello di mantenere le rispettive posizioni di privilegio. Non fanno politica, fanno soltanto i propri miserabili interessi sulla pelle di un paese che diventa sempre più povero e privo di prospettive.

Una situazione veramente disastrosa.

Leggi tutti gli articoli su: disoccupazione, Giorgio Langella, Eurostat.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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