Un paio di dichiarazioni di Renzi, tanto per capire il personaggio
Giovedi 14 Agosto 2014 alle 16:27 | 0 commenti
1.- Statuto dei Lavoratori
Sostiene Matteo Renzi: "È giusto riscrivere lo statuto dei lavoratori? Sì, lo riscriviamo. E riscrivendolo pensiamo alla ragazza di 25 anni che non può aspettare un bambino perché non ha le garanzie minime. Non parliamo solo dell'articolo 18 che riguarda una discussione tra destra e sinistra. Parliamo di come dare lavoro alle nuove generazioni".
Risponde il ministro Angelino Alfano: "Il premier Matteo Renzi ha detto che occorre riscrivere l'intero Statuto dei lavoratori, non solo l'articolo 18 ed è il primo leader della sinistra ad affermare questo, quindi siamo sulla strada giusta".
Il loquace presidente del consiglio non perde occasione di fare annunci di future controriforme. Adesso, dopo aver iniziato lo smantellamento della Costituzione grazie a patti con la destra (di governo e di "opposizione"), minaccia di riscrivere lo Statuto dei Lavoratori. Naturalmente non dice come. Pronuncia frasi vaghe e ovvie tipo "dare lavoro alle nuove generazioni", ma come fare non è dato sapere. Da alcune premesse (vedi il famigerato "jobs act") si intuisce che il lavoro promesso, se e quando ci sarà , sarà comunque precario, insicuro, temporaneo. Nulla che possa garantire un futuro normale alla "ragazza di 25 anni" o al licenziato di una certa età o al precario di qualsiasi età . Parole, quelle di Renzi, scontate che non spiegano nulla ma che rassicurano il nuovo centro destra che aveva chiesto a gran voce la cancellazione dell'articolo 18. Alfano, infatti, si dichiara soddisfatto delle affermazioni di Renzi perché sa che, queste, prefigurano la cancellazione di gran parte dei diritti che i lavoratori hanno conquistato con la lotta.
Bizzarra è, comunque, la definizione che Alfano fa di Renzi come "primo leader di sinistra" che vuole riscrivere l'intero Statuto dei lavoratori. La bizzarria nasce dal fatto che Renzi, pur essendo considerato un leader, non è assolutamente di sinistra.
Di fronte a queste dichiarazioni i maggiori sindacati non hanno nulla da dire? Facciamo un appello: si costruisca una piattaforma unitaria, una volta si sarebbe detto "di lotta", tra le forze della sinistra politica e sindacale per impedire la deriva alla quale il governo Renzi, in accordo con la destra, sta costringendo il Paese.
2.- Alitalia
Sostiene Matteo Renzi: "È del tutto doveroso non dare mai più soldi pubblici ad Alitalia. Ne abbiamo messi talmente tanti di soldi pubblici che sarebbe inaccettabile".
Precisa il ministro Maurizio Lupi: "Le Poste dimostrano con forza all'Ue che sia il primo investimento, sia quest'ultimo, sono un investimento di mercato per cercare sinergie industriali e risorse per il futuro".
Stupefacente ... ma di chi sono i denari degli investimenti che Poste ha fatto e fa per "salvare" Alitalia? Non sono, forse, soldi pubblici? Qualcuno lo può chiarire?
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