Un mese vissuto responsabilmente
Sabato 1 Ottobre 2016 alle 13:31 | 0 commenti
Di Marino Smiderle, da Il Giornale di Vicenza
È stato un mese vissuto responsabilmente. Come era logico attendersi. Al Giornale di Vicenza capita sempre così nei momenti delicati. È successo anche stavolta, in questo settembre di improvvisa transizione che ho avuto l'onore, prima ancora che l'onere, di trascorrere come direttore ad interim del quotidiano che è la mia casa da tanto tempo. Ringrazio l'editore (Athesis, ndr) per la fiducia che mi ha dato affidandomi temporaneamente un incarico così importante: da parte mia ho cercato di ricambiare mettendo il massimo impegno. A facilitarmi il compito ha provveduto l'eccellente lavoro svolto da Ario Gervasutti nei suoi oltre sei anni e mezzo di direzione: la professionalità e l'organizzazione del lavoro sono state spinte al massimo e a me in queste settimane è bastato restare in sala macchine a spalare carbone per far sì che Il Giornale di Vicenza proseguisse la sua corsa su dei binari saldi da cui sarebbe stato impossibile deragliare.
Ma a far correre questo convoglio, in realtà , sono stati i colleghi di una redazione che non si è risparmiata. Di più: in questa fase di passaggio ha dimostrato grande coesione, oltre che una straordinaria disponibilità nei miei confronti, cosa che non dimenticherò mai e che conserverò nello scrigno delle soddisfazioni più belle. Li ringrazio tutti di cuore per come si sono prodigati in questo settembre complicato, lasciando fuori dalla porta dubbi e incertezze: Il Giornale di Vicenza prima di tutto. Un atteggiamento che ho percepito chiaramente anche dai tanti collaboratori che hanno raddoppiato gli sforzi per far sì che il quotidiano concerto di pagine non presentasse stonature. Se voi lettori non vi siete quasi accorti dei lavori in corso legati a questo processo di cambiamento importante ancorché repentino, il merito, ripeto, è della responsabilità e della professionalità di colleghi capaci di remare tutti nella medesima direzione. Oggi alla direzione arriva Luca Ancetti, un giornalista che tutti noi vicentini conosciamo e apprezziamo. Per oltre 30 anni è stato il volto e la voce di Tva, dove si è conquistato fiducia e stima entrando nelle case di tutti con garbo e intelligenza, diventando automaticamente uno di famiglia. Parte quindi con questo vantaggio importante che si è costruito col sudore della fronte e con tanti anni di lavoro. Qui troverà un gruppo bene assortito, ricco di individualità ma capace di muoversi come una squadra che, per inciso, ha ancora molta voglia di giocare. Prima ancora che cominci, mi sento di dire che sarà una bella partita.
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