Un Gruppo di insegnanti precari italiani nel Veneto scrive a Morena Martini
Lunedi 26 Settembre 2011 alle 20:47 | 1 commenti
Riceviamo dal profesor Stefano Valle e pubblichiamo.
Assessore e Professoressa Morena Martini, siamo un gruppo di precari nella scuola italiana nel Veneto, dopo vari confronti avuti tra noi in seguito alla Sua presa di posizione nei confronti del Liceo Scientifico Da Vinci di Reggio Calabria, in seguito al Suo preventivato viaggio in Calabria per conoscere i loro metodi educativi, ci siamo sentiti sensibili nell'inviarLe questa lettera presente in allegato per ampliare il confronto con la Regione Calabria e non solo. Confidando nella Sua disponibilità e già provata sensibilità nell'ambito della scuola italiana nel Veneto, siamo in attesa di Suo riscontro. Distinti Saluti.
Un Gruppo di Insegnanti precari italiani nel Veneto
Inoltrata a: per conoscenza Dott.re Urbano Bonato,
per nostra disponibilità a pubblicazione a Il Giornale di Vicenza, VicenzaPiù
Cortese Ass.re e Prof.ssa Morena Martini,
noi firmatari di questa lettera siamo cittadini italiani, perlopiù residenti nel Veneto da molti anni, se non da varie generazioni, con la propria famiglia. In molti siamo figli, nipoti, parenti di persone che hanno contribuito a costruire il "miracolo del Nordest", in molti siamo insegnanti, precari nella scuola del Veneto.
Uno studio di Unioncamere Veneto reso pubblico nel luglio c.a., ha evidenziato come nel periodo tra il 2001-2009 il Veneto ha garantito all'Italia un netto tributario di 140 miliardi di euro, pagati in tasse e mai spesi a Vicenza e nel Veneto.
Per ogni italiano residente nel Veneto significa avere pagato 30 mila euro di tasse a "fondo perduto"(perchè non ne ha beneficiato direttamente)per la solidarietà nazionale.
Questo preambolo per ribadire quale sia la prerogativa del Veneto nel partecipare all'unità nazionale dell'Italia di cui tutti siamo consapevoli: dare risorse all'Italia.
Le inviamo questa lettera soprattutto perchè abbiamo letto della sua meritoria, quanto necessaria, richiesta al Liceo di Reggio Calabria che sembra non soddisfabile, ma almeno riapre l'attenzione su una particolare caratteristica di questa Italia repubblicana: la vocazione di alcune regioni alla professione insegnante, alle professioni della Pubblica Amministrazione in genere, vocazione talmente forte, che da decenni anche la scuola nel Veneto è coinvolta, Vicenza in primis.
Lei è sicuramente informata come molte delle Graduatorie per l'insegnamento della nostra Provincia abbiano oltre il 50% di aspiranti provenienti da regioni italiane del sud, come Lei ha avuto modo di sottolineare con lodevoli comunicati-stampa anche nel 2011 Vicenza e il Veneto si siano dimostrate ricettive verso insegnanti provenienti dal sud Italia, andando a creare ulteriori problemi occupazionali dove già ce ne sono non pochi.
Con la presente lettera Le vorremmo chiedere, nel suo prossimo viaggio in Calabria, di proporre un dibattito e di cercare una risposta con la regione Calabria, ma non solo, su una serie di dati interessanti in questa Italia Unita che, non si capisce come mai, sono sempre a favore di regioni del sud in maniera unidirezionale: ricevere, avere, "investire" soldi pubblici, raccolti tramite la tassazione nazionale in cui il Veneto ha una posizione di tutto rilievo nella direzione opposta, nel dare.
In Calabria il rapporto insegnanti/alunni è di 1 ins.=10 alunni, nel Veneto 1 ins.=12 alunni. Se il Veneto avesse gli stessi rapporti ci sarebbero 10 mila posti di lavoro in più(circa), a Vicenza 1500 posti di lavoro in più, sempre come insegnanti. Quali le ragioni, nell'Italia unita, di questa marcata differenza?
Maggiore propensione alla cultura, scientificità , conoscenza, educazione eredita dalla Magna Grecia, oppure un semplice modo di creare posti di lavoro nella P.A.?
In Calabria c'è un insegnante di sostegno ogni 70 alunni, nel Veneto 1 inseg. di sostegno ogni 91 alunni: più attenzione alla disabilità , maggiore scientificità nell'approccio alle problematiche o massimizzazione della spesa pubblica per creare lavoro nel territorio calabrese?
Nel Veneto l'incidenza degli studenti (546837) sul totale della popolazione (4912000) è dell'11,1%, in Calabria l'incidenza degli studenti (264223) sul totale della popolazione (2100000) è del 13,1%. Perchè se studiano di più, in maniera più numerosa, hanno risultati migliori, sono degni eredi della Magna Grecia, sono più intelligenti, in pratica sono, nella scuola e nella P.A., migliori di noi (da decenni), la Calabria rimane una regione cronicamente povera che richiede e vuole vedere riconosciuti meriti in ambiti dove la premialità è rappresentata soltanto da erogazione di pubbliche risorse e non da risultati che derivano da iniziativa privata?
Come mai per diventare insegnanti di scuola primaria in Calabria sono scientificamente necessarie 296 ore di tirocinio, mentre nel Veneto bisogna farne 500 per avere titoli di studio equivalenti? Quale l'importanza teoretica, scientifica e didattica di un esame come Teoria e metodologia del movimento umano ripetuto 2 volte per un totale di 150 ore di studio nella preparazione di un insegnante di scuola primaria, ragioni sconosciute nel Veneto? Perchè in Calabria non si studia Didattica dell'inglese(nel Veneto sì), ma poi possono insegnarlo anche nelle scuole del Veneto?
Quale la "fondamentale" importanza della materia "Disegno" fatta per 2 esami, totale 175 ore di studio? Eseguono due volte gli esami di Lingua Italiana: sono sempre gli stessi esami o i programmi cambiano integrandosi, comunque favorendo lo svolgimento degli stessi? La peculiarità formativa della Calabria è favorire i suoi studenti per farli arrivare ad un posto di lavoro o cos'altro?
Succede soltanto in questo settore, maestri elementari, oppure in tutti i percorsi formativi per accedere ad un lavoro pubblico?Che cosa ci rende italiani uguali, veneti e calabresi, di fronte alla legge?
Se volesse, cortese Assessore, ci farebbe piacere sapere perchè in Campania per diventare insegnanti di sostegno bastano 2 esami, 1 laboratorio, 50 ore di tirocinio, nel Veneto ci sono 6 esami, 5 laboratori(75 ore obbligatorie, tutte), 160 ore di tirocinio(obbligatorie, tutte). Un mese o poco più di impegno universitario in Campania, 1 anno(e correre, tanto) nel Veneto, a Padova.
Per qualificarsi come insegnante, ci sembra, sia più facile nelle regioni del Sud, ma la nostra è una impressione.
Lei che sta organizzando il viaggio di "istruzione" in Calabria, saprebbe darci una risposta, magari sui mass-media, per colmare questa nostra lacuna nel non capire come mai nelle regioni del sud ci sia una fortissima, maggiore propensione alla professione docente, ai migliori risultati, a noi Veneti "bauchi", "mussi da lavoro", "polentoni", "cesoti-baciabanchi", visto che qualcuno di noi "vorrebbe fare l'insegnante", e non capisce perchè la legge 133/08 fa tagli ad una regione come la nostra ed in Calabria continuano ad avere una abbondanza a noi sconosciuta, ma a cui contribuiamo nel pagamento, diretto o indiretto?
E' tutto "eredità della Magna Grecia" o solo "un magna soldi pubblici per trovare lavoro"?
Se volesse essere nostra "mediatrice" verso le Istituzioni di quelle regioni per avere un quadro più amplio su questa "genetica" propensione alla meritocrazia certificata tramite titoli e risorse rigorosamente istituzionali, pagate con contributi raccolti nell'Italia unita", noi siamo pronti ad apprendere i nascosti segreti delle regioni del Sud, pronti a sentirci più italiani, più sereni nel sapere cosa per decenni abbiamo pagato e stiamo pagando a fondo perduto.
In attesa di Suo gentile e disponibile riscontro tramite mass-media, Le porgiamo distinti saluti e Le auguriamo buon viaggio e buon lavoro.
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