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Padiglione Maltauro, nel 2011 Ditri stipulò un derivato con la BPVi per la Fiera di Vicenza negativo nel 2016 per oltre 5 milioni di euro: mai ricontrattato da Marzotto e Variati per avere un concambio migliore con Rimini?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 5 Dicembre 2017 alle 15:40 | 0 commenti

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Antefatti e contorni della vicenda sono ben noti: all'inizio dell'amministrazione Variati viene affidato, senza bando, un appalto di costruione di un padiglione in Fiera di Vicenza al gruppo Maltauro in Ati con la Gemmo Spa per un importo di circa 45 milioni per coprire i cui costi la Fiera, che dal 2010 al 2013 ha avuto come presidente l'attuale presidente della Fondazione Teatro di Vicenza Roberto Ditri, accende un mutuo di 40 milioni con la Banca Popolare di Vicenza. Quel mutuo ora grava sulle casse di IEG di Rimini, in cui è confluito l'ente vicentino, di proprietà di Comune di Vicenza, Provincia di Vicenza e Camera di Commercio, che della nuova società ora detengono il 19%.

Ebbene su quel mutuo viene acceso nel 2011 uno strumento finanziario non proprio ideale in base anche a ben note e precedenti esperienze: esattamente il 4 novembre di quell'anno viene, infatti, stipulato un contratto derivato sempre con la BPVi, già allora di salute "malferma, e anch'esso ora nella pancia di Rimini che il peso del mutuo e del derivato avrà sicuramente conteggiato per contenere al 19% la partecipazione vicentina.

Infatti se il mutuo era all'origine di circa 40 milioni "il fair value dello strumento finanziario al 31 dicembre 2016 è negativo per euro 5.765.000" anche se è relativo non ai 40 milioni complessivi di rischio mutuo ma solo a circa 29 milioni, si legge nel bilancio 2016 in cui, per fortuna, la perdita scende da un valore che in ottobre vedeva un rosso di 6.529.000 euro.

Il derivato, si legge sempre nel bilancio riminese, "è del tipo lnterest Rate Swap... , Il contratto derivato è di tipo O.T.C. e pertanto non quotato in mercati regolamentati. Il contratto è stato stipulato in data 4 novembre 2011 con Banca Popolare di Vicenza e scade il 31/12/2026. Il capitale nozionale, che al 31 dicembre 2016 è pari a euro 29.043 migliaia. segue il piano di ammortamento del finanziamento oggetto della copertura fino alla scadenza del derivato (31/1212026). Il derivato ha finalità di copertura dal rischio di rialzo del tasso di interesse del finanziamento e prevede lo scambio del tasso parametro Euribor a 6 mesi con un tasso fisso pari al 2,95%....".

Di fronte a questi dati di rosso (6 milioni circa su 29 coperti...), ricordando che il costo di un derivato, che storicamente tutela sempre la banca, si accompagna anche a non note "commissioni implicite", ci viene da chiedere se il management della Fiera post Ditri, segnatamente quello a guida Matteo Marzotto, che pure siedeva nel Cda della Popolare Vicentina, ha mai provato a ricontrattarlo per abbassarne i costi anche in vista della cessione della Fiera stessa a Rimini e per contenerne l'effetto negativo sul concambio con la nuova IEG.

E ci viene anche di chiedere, infine, se la proprietà, per un terzo dela CCIIA e per due terzi rappresentata da Achille Variati, nel suo doppio ruolo di sindaco e presidente della Provincia di Vicenza, sicuramente al corrente dell'operazione fin dal 2011 in quanto riportata nei vari bilanci di competenza, abbia mai verificato la convenienza del derivato stesso e se abbia mai chiesto al presidente Marzotto e al dg. Corrado Facco di valutare l'opzione della transazione con la Banca al fine di spuntare con i riminesi condizioni migliori del finale e "soft" 19%.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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