Un concittadino musulmano scrive a Variati: "il nostro sindaco venga alla festa di fine Ramadan"
Giovedi 23 Giugno 2016 alle 17:12 | 4 commenti
Di seguito pubblichiamo la lettera di un concittadino musulmano, Mustapha Ouanit, al sindaco Achille Variati
Caro Signor Sindaco di Vicenza Achille Variate, Le scrivo per ricordarle una data politica molto importante che vorrei tanto lei segnasse in agenda. Si tratta dell'Aid el Fitr, la festa di fine Ramadan che la comunità musulmana celebra ogni anno. Mi permetto di suggerirle, chiami gli organizzatori ovvero il presidente della moschea Rom Abderrahim e dica: aspettatemi, verrò. Si tratta di politica e non di convenevoli. Il suo saluto sarebbe un gesto politico utile per dire: il rispetto che vi dobbiamo è una necessità per noi tutti. Senza se e senza ma. A Vicenza, che io ricordi, non è mai successo una cosa del genere.ÂNella sua agenda adesso, ne siamo sicuri, di sicuro avrà un posto libero. Segni: 5 luglio 2016. Scelga lei dove andare: via Vecchia Ferriera, la grande moschea del vicentino, o alla moschea più antica in via dei Mille. Scelga lei.
Sappia che se andrà lei farà onore prima di tutto a chi musulmano non è e non accetta di vivere in una città che non rispetta il galateo democratico più elementare.
Se andrà le saremo grati.
Se andrà ci prometta però di non arrivare per interposta persona o peggio ancora di non arrivare di nascosto e poi sparire 10 minuti prima che inizi la festa come fece un assessore per la fiaccolata contro l'Isis a Milano. Fece finta di venire e fece finta di sparire nel nulla.
Arrivi invece nel bel mezzo della festa. Salga le scale del podio come si salgono le scale della casa più bella, la casa della democrazia, salga sorridente e leggero, salga aperto e fiero, salga come se avesse le ali, salga salga salga e appena arrivato afferri il microfono, un attimo di pausa e dica:
"Care concittadine e cari concittadini, chi vi parla è il vostro sindaco..."
Grazie.
Per rispondere ai due commenti precedenti direi solo una cosa molto importante, anche se tutto,volendo o non volendo è ormai strumentalizzato ed è politizzato senza dimenticare, però, il ruolo importante della nostra comunità nel tissuto socio-economico vicentino che richiede un'attenzione politica ovvero un'avvicinamento istituzionale, e dire cari commenttatori, come dice il proverbio; che tra il dire di un "concittadino " e il fare di un" sindaco" di mezzo c'è grosso mare!!!!!!!!!!!!!!
Quindi, ipotizzo dalle sue parole, la questione è di riconoscimento di una comunità religiosa che si ritiene interlocutore politico nella comunità, con un'autorità distinta, di diverso ordine.
C'è molto da riflettere su questo. Molto.
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