Riforma costituzionale Renzi-Boschi, un cittadino: "Non ditemi che..."
Martedi 19 Luglio 2016 alle 18:23 | 0 commenti
Riceviamo da Giuseppe di Maio e pubblichiamo
Ma non ditemi che la riforma Renzi-Boschi sia stata scritta materialmente da Renzi e da Boschi, non ditemi che i due anni di questo governo e gli annunci di riforme fin dal suo insediamento siano stati delle figurazioni autonome di un manipolo di tosco-emiliani impudenti con l'eloquio fluido e ordinario, buoni a impressionare i protocolli e a esporre da sorridenti scolaretti asciutte e sillogiche presentazioni degli ordini ricevuti. Non ditemi che la prima delle regole democratiche, passata col nome di "Italicum", sia stata pensata autonomamente dall'attuale Presidente del Consiglio mentre già scriveva a quattro mani con la procace conterranea la riforma del Senato.
E non ditemi neppure che in ottemperanza all'ipotizzato e generico mandato popolare di ridurre i costi della politica e accelerare la formazione delle leggi: si è tolto il voto al popolo, si sono alzate le soglie alla democrazia diretta, garantite le immunità a consiglieri regionali, controllato la presidenza della repubblica e resi tributari dei vertici di un partito la Corte Costituzionale e il CSM. E' sempre più chiaro che i giovani fenomeni, dalla magia tuttologa, non sono gli autorevoli vertici della volontà popolare, ma i provvisori divulgatori di un vangelo privato di cui il solo supporre una regìa nascosta concede ad essi innegate competenze politiche ed amministrative da contrapporre alla libera "inesperienza" degli altri. Periodicamente certune nuove rappresentanze attaccano le garanzie costituzionali con svolte autoritarie mascherate da efficientismo, eterodirette dal costante collegamento padronale italico. Periodicamente viene eletto un parlamento di nominati concorde con le più potenti e private volontà del pianeta, che grida spudorato contro i veri rappresentanti del popolo: le nostre riforme vi spazzeranno via!
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