Tv pubblica senza spot, un sogno? In Spagna no
Martedi 13 Ottobre 2009 alle 18:20 | 0 commenti
La notizia in Italia è passata quasi inosservata, ma non c'è da stupirsi.
A partire dal 2010 la televisione pubblica spagnola rinuncerà alla pubblicità .
Se vi siete già stupiti pensando a una Rai senza spot, ora tenetevi forte: i mancati introiti per il servizio pubblico iberico saranno compensati con contributi da parte delle tivù private e dalle compagnie di telecomunicazioni.
Sarebbe come se da noi il governo obbligasse Mediaset (ammesso che si riesca a cogliere la differenza tra i due) a finanziare la tv statale.
Eppure se ci pensate non è una bestemmia, anzi. In un mercato pubblicitario fortemente colpito dalla crisi economica, il numero dei canali sta continuando a crescere. La torta è sempre più piccola, ma i commensali aumentano.
Non è un caso che in Spagna le emittenti televisive abbiamo accolto con favore la misura annunciata da Zapatero.
Si calcola che le televisioni private apporteranno dai 120 ai 140 milioni di euro. Ciò avverrà grazie a una tassa del 3% sulle loro entrate annuali.Â
Le aziende di telecomunicazione che offrono servizi audiovisivi pagheranno una tassa del 0,9%, che dovrebbe fruttare altri circa 300 milioni di euro.
Il privato sarà ricompensato con un aumento della raccolta pubblicitaria e le tv di stato avranno circa 8 mila ore di trasmissioni in più da dedicare al servizio pubblico.
A quanto pare, insomma, ci guadagnano tutti.
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