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Turismo, Corte Costituzionale boccia il codice del Governo. Finozzi: giustizia è stata fatta

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 10 Aprile 2012 alle 18:48 | 0 commenti

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Regione del Veneto  -  "Giustizia è stata fatta, rapidamente e così come doveva essere". E' lapidario l'assessore al turismo del Veneto, commentando la sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 1 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, contenente il "Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo". La Corte ha in sostanza riconosciuto che il turismo è materia esclusiva delle Regioni.

Il Veneto aveva presentato ricorso nel luglio dello scorso anno, subito dopo l'emanazione della norma rilevando che il decreto in questione aveva contenuti "lesivi degli articoli 76, 114, 117, 118 e 119 della Costituzione, nonché del principio di leale collaborazione di cui all'articolo 120 della Costituzione". "La questione era per noi estremamente semplice - ha spiegato l'assessore - perché con quel ‘codice' il Governo interveniva in materia di turismo, che la Costituzione affida in via esclusiva alle Regioni. E non si trattava solo di questioni di interferenza indebita, perché c'erano anche indicazioni in controtendenza rispetto alle nostre disposizioni regionali. Purtroppo non è stata la sola intromissione governativa - ha ricordato l'assessore veneto - e di certo non è stata né sarà l'ultima, su questa e su altre materie. Nel nostro Paese i Governi centrali mantengono la pretesa di voler imporre le loro decisioni alle Istituzioni territoriali anche su questioni che non gli competono. Nel caso del turismo questo non è solo illegittimo ma anche ridicolo, dal momento che il Veneto è la vera miniera dell'economia italiana dell'accoglienza e dà ospitalità ad un turista ogni cinque che pernottano nel territorio nazionale, con numeri da record europeo e un fatturato valutabile in 15 miliardi di euro".

"L'ansia di centralizzare tutto non solo non è venuta meno, direi che anzi è cresciuta e vuole crescere, con il risultato - ha concluso l'assessore regionale - che l'amministrazione statale, che ha creato il buco da 1.930 miliardi di debito pubblico, impone anche tasse falsamente locali (perché non entrano nelle nostre casse) ad amministrazioni come quella del Veneto che di buchi non ne ha mai fatti e che potrebbe anzi insegnare, pure in questo campo, come si amministrano i soldi pubblici".

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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