Turetta: Mi scuso col "non pensionato" Secco ma rimane inutile il suo incarico in provincia
Mercoledi 29 Luglio 2015 alle 14:47 | 0 commenti
È noto il botta e risposta tra Maria Teresa Turetta del CUB e il capo di gabinetto della Provincia, il forzista Dino Secco, la cui nomina da parte del presidente Variati veniva giudicata inutile se non illegittima specilamente in un momento di tagli e trasferimenti previsti per il personale di Palazzo Nievo. Turetta, infatti, in una nota del 22 luglio diceva «...Dino Secco è stato nominato capo di Gabinetto da Variati neo commissario della Provincia di Vicenza tramite decreto n. 8 del 20 ottobre 2014. Dino Secco risulta essere anche un pensionato della Pubblica Amministrazione...».
E poi, dopo aver richiamato l'articolo 6 del Decreto Legge 90 del 2014 e la successiva circolare della Ministra Madia che riportano "misure volte a evitare che il conferimento di alcuni tipi di incarico sia utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per continuare ad avvalersi di dipendenti in quiescenza", rincarava la dose: «Per più motivi si può dire, quindi, che la nomina di Dino Secco capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza sia illegittima oltre che inopportuna».
Dopo questa presa di posizione apparsa a corollario, sia ure importante, del comunicato in cui Cub ricordava che «il 29 marzo scorso aveva trasmesso un esposto alla Prefettura, alla Procura di Vicenza e alla corte dei Conti in merito al provvedimento di comando di massa di 8 dipendenti dalla Provincia al Comune di Vicenza... una fastidiosa e furbesca scorciatoia per far passare subito, e scavalcando tutti gli altri, otto fortunati dipendenti che, tra l'altro, appartenevano a settori fondamentali dell'ente e quindi non a rischio esubero», il nostro Pietro Rossi per verificare il tutto ha intervistato per le telecamere di VicenzaPiùTv il capo di gabinetto, ex assessore e vice presidente nelle giunte provinciali a guida leghista, venerdì 24 luglio pubblicandola in video il pomeriggio stesso.
Nell'intervista Secco smentiva tutto con decisione («In pensione? Magari, ci andrei subito, ma purtroppo mancano ancora cinque anni») e, in attesa della conferenza stampa in cui Variati parlerà del futuro dei dipendenti Provinciali, il cui destino, con la riforma dell'ente, è appeso a un filo, e mentre il "comando" degli 8 dipendenti dalla Provincia al Comune di Vicenza è di fatto attualmente bloccato, il coordinatore di Forza Italia parlava anche della possibiltà di poter subentrare da primo dei non eletti in Veneto alla Camera a chi ne fosse escluso (il suo vecchio riferimento, ora in disgrazia, Galan?) o a chi si dimettesse (difficile che Giorgetti ci riprovi...).
Se il "non pensionato" Secco era, quindi e giustamente, amareggiato dall'accusa non veritiera di Turetta (se ne lamentava anche con noi nei corridoi di Palazzo Nievo per il danno di immagine ma non pensava, comunque, di adire le, possibili, vie legali) abbiamo senito direttamente la dirigente di CUB, notoriamente decisa nelle sue prese di posizione ma tipicamente ben documentata nelle sue battaglie sindacali: «È vero, questa volta ho sbagliato. Chi mi aveva dato per certa l'informazione non me l'ha poi documentata e io, presa dalla foga di difendere i dipendenti provinciali, ho sbagliato a fidarmi di lui, che poi si è defilato. Di questo mi scuso con Dino Secco, non ho giustificazioni. Ma...».
Ma?
Forte della sua "onestà intellettuale", Maria Teresa Turetta rilancia: «Mi scuso per l'errata informazione sul pensionamento del politico forzista, ma confermo tutte le nostre e mie obiezioni alla questione dei comandi privilegiati e al fatto che, in un momento in cui si chiedono sacrifi a tutti, Dino Secco ricopra un incarico retribuito per decisione prima di Schneck e ora di Variati. E mi domando chiedednolo al presidente Variati: a cosa serve, cosa fa di così utile Secco che non possano fare il direttore generale e gli uffici?».
La soluzione?Sdrammatizziamo con Turetta e Secco?
E allora auguriamo a Secco di coronare il sogno di andare in Parlamento dopo una lunga e fedele carriera politica così lui e i suoi elettori ne saranno contenti e il suo costo non peserà più sul bilancio dell'Area Vasta di Vicenza, a cui tengono Variati, i dipendenti e Turetta.
Siamo seri con Secco?
E allora gli diciamo qui quello che gl abbiamo detto a voce, visto che critica la nostra apertura a pubblicare tutte le posizioni: «Caro Capo di gabinetto, noi abbiamo pubblicato la nota firmata "in testa", chiaramente, da Cub e che conteneva anche la notizia grave dell'esposto in procura, e l'abbiamo verificata intervistando subito lei e pubblicando a sua smentita. Avremmo dovuto non pubblicare la nota? Sulla base di cosa? Censurarla per "ideologia" o "simpatia di parte" sarebbe stato meglio del verificarne con lei il contenuto rendendo noto l'attacco, che, per giunta, abbiamo dimostrato non veritiero? Caro Dino, ci perdoni la confidenza in pubblico che spesso usiamo con lei in privato, allora avremmo dovuto censurare in passato anche le sue dichiarazioni di fiducia totale in Berlusconi, che aiutava la nipote di Mubarak, e, poi, la sua fede in Galan e Sartori, vittime di persecuzioni legali?
Rispettavamo, e rispettiamo, gentile Coordinatore di Forza Italia, la sua buona fede politica e, quindi, abbiamo pubblicato in passato le sue dichiarazioni, poi dimostratesi false o errate, faccia lei, su chi poi ha subito condanne o provvedimenti giudiziari».
Un umile consiglio politico e pratico a Dino Secco da un vecchio liberale ma... radicale?
Imiti oggi Turetta e si scusi ora per quelle dichiarazioni di certezza di cui nessuno saprebbe se non ci fosse stato chi avesseavuto un solo interesse: renderle note ai lettori.
Siamo qui, ci chiami, raccoglieremo volentieri le sue dichiarazioni, come sempre.
Scusandosi la sua crebilità farà un balzo in avanti, perchè 'errore di una volta rimane tale se ammesso: "semel in anno licet insanire" oppure, fate vobis, "erare è umano, perseverare è diabolico"....
Grazie
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