Tumulti a Monte Berico, sassaiola alla tipografia Rumor, 17 Arresti, cade la Giunta
Lunedi 21 Maggio 2012 alle 09:29 | 0 commenti
Oggi i No Dal Molin contro il Forum, il 10 giugno 1897 i cattolici contro i liberali
Da VicenzaPiù n. 234 , di Luciano Parolin
Il comune di Vicenza, a guida cattolica, il 31 maggio 1897 “udite le proposte della Giunta, delibera di commemorare il X giugno 1848, a Monte Berico colla bandiera decorata del Comune, con una funzione religiosa e corona al monumento dei caduti†(foto: Palazzo Zileri Dal Verme - In corso Principe Umberto ora Corso Andrea Palladio)..
La Santa Messa inserita nelle celebrazioni, provoca malumori nel Consiglio Comunale tra le minoranze garibaldine che non volevano i preti in politica. Un dibattito incandescente aspro, che arriva a disordini di piazza, e si conclude con il commissariamento del comune. Riportiamo alcuni interventi dei notabili del tempo .
- Paolo Lioy: la bandiera tricolore è per Vicenza gloriosa e insigne, deve dispiacere a tutti che questa bandiera sia tema di discussione. e dissidi. Lioy prosegue attaccando il Sindaco Roberto Zileri cattolico, perché andò a Roma nel Palazzo del Papa, al Quirinale, per ossequiare il Re. Le funzioni ufficiali sono una ipocrisia, una profanazione del tempio.
- Conte Almerico Da Schio “in chiesa ci si deve andare come insegna la dottrina cristiana per dare a Dio l’anima nostra. E’ molto più bello intervenire ad una funzione religiosa per impulso spontaneo dell’animo anziché andarci per rappresentanza.
Il sindaco conte Roberto Zileri pone a votazione l’ordine del giorno della giunta, per appello nominale, risultato18 voti a favore e 14 contrari.
Inizia la lotta tra i due giornali del tempo. Il Giornale della Provincia di Vicenza diretto dal Dr. Enrico Sperotti, che lamenta come “la Giunta clericale mutando nella forma della commemorazione consacrata da 30 anni di consuetudine, non giustificati da alcuna ragione …â€
Il Berico scrive che i Cattolici volevano una funzione religiosa in suffragio dei prodi caduti che rendesse tutto più solenne. Come poteva urtare i nervi una funzione religiosa, se i liberali stessi, tipo Lioy, si fanno a proclamare alto la loro religiosità ? La Giunta chiama a raccolta il popolo: “Cittadini, il 10 giugno, che tutti portiamo scolpito nel cuore come una delle memorie più care, ci richiama sul Monte glorificato dal sangue che i nostri prodi versarono. Il Santuario nelle famose giornate testimone solenne del patrio valore ci unirà a pregare per i caduti. …Dopo le preghiere deporremo ai suoi piedi una corona. 8 giugno 1897 – Il Sindaco Roberto Zileri Dal Vermeâ€.
La sera del giorno 8 giugno 1897 esce un ordine del giorno dei liberali che “rivendicando il diritto di difendere da profanazioni settarie il patrimonio morale delle patriottiche tradizioni cittadine, sconfessano l’opera liberticida della propria rappresentanza legale… Protestano contro una delibera che muta la festa del popolo in cerimonia esclusiva di un partito. Â
La mattina del 10 giugno la bandiera uscì alle 7 dalla Loggia del Capitaniato, portata dall’Assessore Girotto e scortata dal Sindaco Conte Roberto Zileri Dal Verme, protetta dai pompieri a baionetta innastata, da un folto gruppo di carabinieri. In piazza studenti, operai, impiegati, contadini, tutti armati di bastoni.
Giunti a Monte Berico, le porte chiuse, guardate dai pompieri, la folla si ferma davanti al monumento dei Caduti del 1848. I Carabinieri tentano di fare strada, ma la resistenza è accanita, urla, fischi, spintoni, una enorme confusione, dopo lunghi tentativi si riesce ad aprire un varco, la bandiera si inoltra. Liberali e clericali entrano in contatto, pugni e bastonate, i clericali si rifugiano in chiesa malconci.
La sera scendono in piazza migliaia di cittadini con decine di ghirlande. Il corteo si muove per Via Muscheria con acclamazioni al Re (in Piazza Duomo). Vicenza la leonessa del X giugno è tutta qui. L’arrivo al monumento segna uno dei momenti più belli della dimostrazione. Prende la parola il presidente dei veterani cav. Negrin che commemora i martiri, concludendo con alcuni versi di Giacomo Zanella.
Alle 21,30 la folla si ferma davanti al palazzo del Sindaco conte Roberto Zileri (in corso Palladio): alcune finestre sono illuminate, la bandiera nazionale è esposta. Grida dei manifestanti contro il Sindaco dei Borboni, intervento dei Carabinieri che tolgono la Bandiera per evitare risse.
Un numeroso gruppo di manifestanti si porta al Ponte Pusterla, alla tipografia de Il Berico (il giornale dei clericali) sassate alle vetrine, un sasso colpisce alla fronte un maresciallo dei R.R.C.C. (Regi Carabinieri), la folla rompe il cordone delle guardie, suonano gli squilli di tromba, diciassette arresti.
Sui fatti di Vicenza l’on. Luigi Cavalli, presenta una interrogazione, a cui rispose il sottosegretario Serena.
21 giugno 1897 Ecco cosa si leggeva sullo scioglimento del Consiglio ComunaleÂ
Il Prefetto comm. Bondi, ha inviato ieri mattina al Sindaco conte Roberto Zileri la seguente nota.
Con dispaccio di ieri N° 11195 S.E. il Ministro dell’Interno mi ha informato che il Consiglio Comunale di questa città è stato sciolto, e mi ha incaricato di delegare un Commissario Prefettizio per la spedizione degli affari ordinari di cotesto Municipio, in attesa del Regio Commissario straordinario. Nell’informare pertanto della cosa la S.V. Ill.ma mi pregio prevenirla che in adempimento al succitato dispaccio Ministeriale ha nominato a Commissario Prefettizio presso codesto Ufficio il consigliere di Prefettura Cav. Ettore Dott. Bertagnoni, il quale si presenterà in giornata alla S.V. per ricevere le consegne Il Prefetto Bondi.
Il 28 giugno 1897 a Commissario Regio Straordinario fu nominato Tito Sermanni Consigliere di Siena. Roma il 30 giugno 1897 alle 20 il Ministro dell’Interno Marchese di Rudinì trasmette a Sua Maestà il Re la relazione riguardante lo scioglimento del Consiglio Comunale di Vicenza.
Sire, La condotta del Consiglio Comunale di Vicenza ha in questi giorni vivamente commossa la pubblica opinione. Intanto il Sindaco e la Giunta si sono dimessi; ma questo fatto non modifica la situazione e fa prevedere che, senza lo scioglimento dell’intero Consiglio, non sarà facile aversi una rappresentanza che soddisfi alle legittime aspirazioni di quella patriottica Città , la quale ha ben diritto di esigere che l’andamento dell’Amministrazione non sia turbato dalle passioni politiche. Anche prima quindi che si faccia il tentativo per la sostituzione dei dimissionari, si intuisce la necessità e l’urgenza del radicale accennato provvedimento e io mi onoro farne proposta a Vostra Maestà collo schema di decreto che Le sommetto per l’Augusta firma.
Il Ministro Antonio Rudinì.
Tutto questo, caduta della Giunta inclusa, avveniva a Vicenza poco più di cento anni fa e in ballo c’era la commemorazione di chi era caduto per resistere al generale Radetzky il 10 giugno 1848 . Oggi c’è un Forum che la Curia ha prima ospitato, poi sfrattato. Che sia filo americano o no, interessa poco, perché in qualunque angolo democratico del mondo non dovrebbe essere censurabile il manifestare opinioni essendo consentito il contrastarle. Quello che è grave è che dal 1897 a Vicenza sembra proprio che nulla sia cambiato in termini di intolleranza. Anzi no, una cosa è cambiata. Allora almeno su certe dispute la Giunta, si metteva in discussione.
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