Langella, Fds: travolti dall'improvvisazione di chi dovrebbe governare
Sabato 16 Marzo 2013 alle 12:59 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, Pdci Fds, e pubblichiamoÂ
Vediamo ... A gennaio 2013 il tasso di disoccupazione ha raggiunto l'11,7% (+0,4% rispetto a dicembre e +2,1% in un anno). Ci sono 2 milioni e 999 mila disoccupati. Il tasso di disoccupazione giovanile è del 38,7%. In Veneto, nel 2012, le domande di disoccupazione ordinaria sono state 164.671, di queste ne sono state accolte 126.066. Sono i dati più alti degli ultimi anni. Rispetto al 2008 sono più che raddoppiati (erano rispettivamente 82.795 e 60.822).
Se confrontati al 2011 si registra un incremento delle domande pari al 27,3% (erano 129.357) e del 28,34% di quelle accolte (furono 98.228). Sempre nel 2012 le posizioni di lavoro dipendente risultano essere 616.000 (di cui solo circa 90.800 a tempo indeterminato). Nel 2011 furono 660.700 (di queste 102.700 a tempo indeterminato). Nel 2008 la situazione era di 743.600 unità (169.800 a tempo indeterminato). Dati che dimostrano il progressivo, inesorabile, calo dell'occupazione (specialmente quella a tempo indeterminato che dovrebbe essere quella "normale"). Le professioni in maggiore calo rispetto al 2011 sono dirigenti (-33,6%), tecnici (-25,9%), operai specializzati o semi-specializzati (-34,9%). Confesercenti ci dice che, nei primi due mesi del 2013, sono "spariti" circa 9.783 esercizi commerciali (che equivale a circa 166 ogni giorno). Il dato peggiore si registra al centro-nord con un saldo di 5.831 esercizi in meno (7.885 chiusure e 2.054 aperture). In Italia, i negozi sfitti per "assenza di imprese" sono circa 500.000 (secondo la stima di Confesercenti). La Banca d'Italia ci avvisa che il debito pubblico ha raggiunto il record: sfondando il tetto dei duemila miliardi di euro (per essere più precisi 2.022.700.000.000, con un aumento di 116,7 miliardi rispetto al dato di fine 2011). E intanto? Ci sono enormi difficoltà per eleggere i presidenti delle Camere e per formare il governo. Veti incrociati, chiusure, tentativi di spartizione del potere, richiesta di poltrone, dichiarazioni di uscita dall'euro. E un vuoto di proposte e di progetto che investe tutto e tutti, vecchi e nuovi politicanti. Su tutto e tutti la sensazione di un'improvvisazione pericolosa e mortale. C'è chi si chiude nella propria setta, chi resta in ospedale per evitare i processi, chi non fa niente ... la solita, vecchia storia di una politichetta fatta per il bene di se stessi e non della nazione. Un balletto macabro sulle macerie di un paese che è a un passo dal fallimento. La mancanza totale di professionismo e capacità . Anche se non ce ne accorgiamo tutti sono (siamo) coinvolti e, se continua così, saremo travolti.
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