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Trasporto ferroviario, Legambiente: progetti faraonici e soffre quello locale

Di Emma Grande Mercoledi 6 Maggio 2015 alle 20:38 | 0 commenti

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"Il trasporto ferroviario pendolare è una priorità assoluta. L’offerta su rotaia in Provincia di Vicenza dagli inizi del Novecento si è notevolmente ridotta e attualmente il servizio offerto è insufficiente e sottofinanziato", così Legambiente Vicenza riassume la dettagliata analisi preparata sul tema del trasporto locale a Vicenza per una riprogettazione generale della viabilità in un periodo in cui "a fronte di progetti faraonici, quella a soffrire di più è attualmente la viabilità locale".

Di seguito il testo integrale della nota di Legambiente:

I pendolari della Provincia di Vicenza, pagano l'assetto obsoleto del trasporto ferroviario locale. Nel 1800 e primi del '900 Vicenza si poteva considerare all'avanguardia grazie alla linea Vicenza Schio inaugurata nel 1876, alla linea ferrotranviaria Valdagno-Arzignano-Montecchio-Vicenza-Noventa-Montagnana, alla Vicenza-Bassano del 1879, ma anche grazie alla realizzazione negli stessi anni, della Vicenza-Treviso, ed infine, nei primi del Novecento, della Ferrovia che da Thiene raggiungeva Piovene Rocchette e poi su fino a Tresche Conca e Cesuna arrivando fino ad Asiago. 

Oggi invece possiamo registrare una regressione insostenibile: sono stati eliminati i binari da Valdagno a Noventa-Montagnana, è stato tagliato il tratto Thiene-Asiago, la Vicenza-Schio (non ancora elettrificata e passata da doppio binario a binario unico), solo grazie alla mobilitazione di Pendolari, Amministrazioni pubbliche, Sindacati, Legambiente, non è stata inserita tra i rami secchi da tagliare. Sulla Milano-Venezia poi, vediamo troppo spesso treni pendolari obbligati a fermarsi dove capita per far passare i treni veloci, allungando così i tempi di percorrenza.

Al problema del numero dei treni assolutamente insufficiente, si sommano le soppressioni che giornalmente vengono comunicate con un laconico “ci scusiamo per il disagio” lanciato ai viaggiatori dagli altoparlanti delle stazioni.

Di fronte ad una domanda di trasporto locale dieci volte superiore rispetto a quella su lunga percorrenza, il trasporto pendolare continua a restare sottofinanziato, con strutture inadeguate, treni insufficienti, poche corse.

Il risultato sono: persone stipate nelle poche carrozze, orari inadeguati, mancanza di vagoni per il trasporto delle bici, come invece avviene in altre regioni d'Europa. Legambiente da tempo è mobilitata a fianco dei pendolari, dei Sindaci e di tutte le categorie interessate per richiedere una decisa inversione di tendenza. Chiede ai Candidati in corsa per la Presidenza della Regione Veneto, che ha la responsabilità del trasporto pendolare regionale, di mettere tra le prime priorità il Servizio Metropolitano di Trasporto Regionale che per quanto riguarda la provincia di Vicenza necessita di:

1) Investimenti per l’elettrificazione e il raddoppio della Vicenza-Schio, perché si possa concretamente realizzare un cadenzamento dei treni ogni 20 minuti.

2) Considerare il quadruplicamento della Milano-Venezia principalmente come occasione  per i treni pendolari di non sottostare alle tracce orarie dei treni a lunga percorrenza, con la possibilità di realizzare corse ogni 20 minuti su tutte le tratte.

3) Aumento del numero dei treni, miglioramento del comfort delle carrozze e presenza di vagoni riservati al trasporto delle biciclette.

4) Messa in sicurezza e agibilità delle piccole stazioni che sono state chiuse, perché diventino luoghi sicuri specialmente durante le ore serali, con sale d'aspetto e servizi igienici efficienti.

Realizzare questi quattro punti, non solo riporterebbe il nostro territorio al passo con i tempi per quanto riguarda il trasporto pubblico, ma sarebbe l'occasione per la creazione di posti di lavoro e di rilancio della nostra economia.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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