Sistema ferroviario metropolitano regionale, botta e risposta tra assessore De Berti e Fracasso, Pigozzo, Salemi e Sinigaglia (PD)
Mercoledi 4 Aprile 2018 alle 20:13 | 0 commenti
Pubblicato alle 17.59, aggiornato alle 20.13. "Oggi in aula abbiamo celebrato il funerale del Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr). Si tratta in realtà di una morte annunciata, visto che nel programma di governo presentato da Zaia in Consiglio non ce n'era traccia. Apprezziamo la generosa disponibilità dell'assessore De Berti che ha fatto il punto della situazione con dovizia di particolari, ma ha anche implicitamente confermato che quel programma di interventi è completamente saltato". È quanto dichiarano il Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e i Consiglieri Bruno Pigozzo, Orietta Salemi e Claudio Sinigaglia al termine della riunione congiunta della Prima e Seconda commissione, richiesta proprio dal PD, sulla chiusura del contenzioso tra Regione e Net Engineering riguardante la realizzazione del Sfmr e sulla proroga del contratto di servizio con Trenitalia.
"I presupposti su cui si basava e su cui era partito nel 1995 il Sistema ferroviario metropolitano regionale sono saltati. Era già chiaro dall'inizio della legislatura, poiché nel programma presentato da Zaia non se ne faceva parola, ma si parlava genericamente di rimodulazione dei trasporti e ottimizzazione del parco rotabile. Così, dopo tante inaugurazioni con caschetti gialli e slogan, con un miliardo di euro speso per dare risposte parziali e strutture a volte sottoutilizzate, ora siamo a un punto morto. La cosa più grave emersa dalla discussione di oggi è la mancanza di un piano regionale della logistica, che coinvolga infrastrutture autostradali, ferroviarie e nodi portuali e aeroportuali. L'assessore nell'affrontare la discussione e rispondendo alle nostre domande sulle prospettive future, parla di ‘politica del buon senso'. Le fa onore, ma non si può governare solo con quello, ci vuole programmazione. La revisione del vecchio Piano regionale trasporti datato 2005 deve essere una priorità urgente da affrontare e portare a termine entro questa legislatura - dicono ancora i Consiglieri del PD - Anche perché nel territorio c'è una situazione troppo disomogenea: nelle aree dove il servizio è stato ammodernato, si vedono i primi risultati in termini di regolarità e di gradimento, ma in altre tratte come la Rovigo-Verona o la Rovigo-Chioggia, la criticità è invece endemica. Una situazione a macchia di leopardo che può essere risolta solo con un nuovo piano".
Trasporti - Prima e Seconda commissione in seduta congiunta: incontro con l'Assessore De Berti su SFMR e contratto di servizio con Trenitalia.
La Prima e la Seconda commissione consiliare, in seduta congiunta, presiedute rispettivamente da Marino Finozzi e Francesco Calzavara, Vicepresidenti Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni, hanno incontrato oggi l'Assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti Elisa De Berti in relazione alla chiusura del contenzioso tra la Regione del Veneto e Net Engineering sulla realizzazione del SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale) e sul tema della proroga del contratto di servizio sottoscritto dalla Regione del Veneto con Trenitalia per il trasporto pubblico ferroviario regionale.
Nel corso di un intervento molto articolato, l'Assessore De Berti, dopo aver ripercorso la storia del SFMR, dalla sua nascita con il Piano regionale dei trasporti del 1989 fino alle vicende legate all'atto risolutivo con Net Engineering del 6 dicembre 2016, ha ricordato i costi di investimento previsti per un totale di 5,9 miliardi suddivisi per varie fasi, nonché le peculiarità , come le elevate frequenze, gli orari cadenzati, il materiale rotabile omogeneo, che fanno del SFMR un sistema di trasporto integrato concettualmente simile ad una metropolitana. L'Assessore, inoltre, ha evidenziato gli interventi realizzati sulla rete rispetto a quelli inizialmente previsti: 9 nuove stazioni sulle 37 previste, 24 nuovi treni acquistati su 120, 22 adeguamenti di fermate esistenti su 162, 66 passaggi a livello eliminati su 407. In merito all'atto risolutivo, sono stati ricordati i suoi principali contenuti e l'attivazione di servizi di ingegneria di interesse per la Regione, per un importo predeterminato totale di 27,5 milioni di euro (comprensivi di Iva per 5 milioni) suddivisi in 10 milioni (al netto di Iva) nel 2017, 7,5 (al netto di Iva) nel 2018 e 5 (al netto di Iva) nel 2019. Tra gli interventi attivati: l'adeguamento a doppio binario dell'attraversamento del fiume Brenta sulla linea Padova-Castelfranco, il raddoppio per 25 km della tratta Maerne-Castelfranco, l'eliminazione di 24 passaggi a livello su varie linee, nonché i 18 km di raddoppio ferroviario sulla Castelfranco-Bassano con l'eliminazione di 16 passaggi a livello e l'adeguamento di 5 stazioni ferroviarie, opere di progetto, queste ultime, in sostituzione dell'intervento denominato "Ripristino Linea dei Bivi" previsto nell'atto risolutivo stesso ma che sarà realizzato da Ferrovie. Particolare attenzione è stata dedicata alle criticità relative alle linee Rovigo-Verona, Rovigo-Chioggia e Mestre-Adria
Sul tema, a margine dei lavori della Commissione, è intervenuto il Vicepresidente della Prima commissione Claudio Sinigaglia (Partito Democratico): "Inizialmente, l'SFMR era suddiviso in più fasi che dovevano diventare operative, ma sembra che in questo momento la scelta sia un'altra, ovvero sistemazioni dettate da priorità esistenti sulla rete ferroviaria veneta. È di fatto il superamento del modello di SFMR risalente agli anni ‘90, ed ora si tratta di capire se ci sono le risorse necessarie per sviluppare una serie di operazioni importanti, come la chiusura di alcuni passaggi a livello, l'acquisto di nuovi treni e di carrozze a favore della mobilità lenta e di quella veloce. In controluce, si intuisce che il modello iniziale di SFMR non sarà realizzato e che lascia sul territorio alcune opere importanti, ma non utilizzate. Ci auguriamo che questa rivisitazione dia comunque buoni frutti per il Veneto".
Nella seconda parte dell'audizione, inoltre, l'Assessore De Berti ha illustrato i principali contenuti del contratto di servizio, concluso con affidamento diretto, tra Regione del Veneto e Trenitalia per il trasporto pubblico regionale per il periodo 2018-2032 e gli obiettivi ad esso legati; l'attenzione si è focalizzata sulla prospettiva del biglietto unico, sulle agevolazioni tariffarie e sul miliardo di euro di investimenti suddivisi in 619 milioni in capo a Trenitalia per l'acquisto di nuovi treni (tra il 2020 e il 2023 è prevista la consegna di 47 nuovi treni Rock e 31 Pop; già consegnati 9 Swing e 5 Vivalto), impianti di manutenzione per 60 milioni di euro, 59 per revamping di treni già esistenti, oltre 18 in informatica e tecnologie.
"L'accordo che l'Assessore De Berti ha concluso con le Ferrovie e che oggi ha illustrato in Prima commissione in seduta congiunta con la Seconda - ha affermato il Presidente della Prima commissione Marino Finozzi (Lega Nord) - ha lo scopo di migliorare il servizio e prevede molte novità . Penso soprattutto ai nuovi mezzi che arriveranno nei prossimi anni e all'aumento della qualità di servizio nelle stazioni, ad oggi molto discutibile. Si tratta di novità utili per gli studenti, per i lavoratori e per il comparto turistico, in particolare il cicloturismo, in continua crescita".Â
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