Toponomastica e scintille in Consiglio comunale, Bulgarini: "Troppi attacchi personali"
Mercoledi 22 Febbraio 2017 alle 09:29 | 0 commenti
Giulio Savoini non avrà una via dedicata a suo nome. La proposta bipartisan lanciata da un manipolo di consiglieri, primo firmatario Franceco Rucco, è stata ritirata. Identica decisione per la possibilità di rinominare il piazzale della stazione e dedicarlo a Goffredo Parise, l'unico dei grandi vicentini che ancora non ha una via dedicata al suo nome. A questo, però, l'Amministrazione porrà presto rimedio, mentre per l'ex biancorosso, scomparso nel 2015, occorrerà aspettare. Queste le decisioni prese dal Consiglio comunale alla fine di una serata convulsa che ha avuto tra i suoi maggiori protagonisti il vicesindaco Jacopo Bulgarini D'Elci.
"La commissione toponomastica si attiene a regole precise. -ha spiegato Bulgarini D'Elci, anche in qualità di presidente della suddetta commissione- La legge dello stato prevede che siano passati 10 anni dalla morte di un personaggio prima di potergli dedicare una via. Il compianto Savoini è morto da circa due anni. Per lo stesso motivo nemmeno un ala dello stadio o della curva gli potrà essere assegnato. Per Parise invece ci stiamo muovendo perchè abbia una targa davanti alla casa dove è nato e cresciuto". Nulla da fare, dunque, per l'ex calciatore del Vicenza calcio e, in Consiglio comunale, primi attacchi al vicesindaco che, anche senza volerlo, sarà al centro di diatriba politica.
"Mi tocca sempre rispondere a titolo personale" sbotterà ad un certo punto Bulgarini. Il primo attacco arriva da un'interrogazione di Francesco Rucco che nel chiedere perchè il bando per la gestione del bar della Terrazza della Basilica Palladiana fosse stato pubblicato a cavallo delle feste natalizie, periodo in cui è facile che certe notizie passino in secondo piano, ha insinuato che la tempistica fosse un modo per favorire l'attuale concessionario, il ristorante Angolo Palladio dove lavora la compagna del vicesindaco. "La terrazza della Basilica è forse una delle attrazioni monumentali più importanti della provincia, -ha spiegato Rucco- mi aspettavo una maggiore evidenza del bando e, mi spiace dirlo, certe coincidenze fanno pensare."
Bulgarini si è difeso: "Non abbiamo mai avuto così tanti partecipanti come quest'anno, e la mia ragazza lavora in quel posto da dopo che il proprietario si è aggiudicato la concessione".
La serata del vicesindaco non finisce qui. Il Consiglio comunale giungeva al termine quando ad incendiare l'Aula Bernarda è stato il consigliere dei cinque stelle Daniele Ferrarin. In discussione c'era l'opportunità di ascoltare il presidente del comitato di Casale sul presunto inquinamento da cromo dell'area che oltre 35 anni fu utilizzata come discarica. Testimonianza bocciata e nervi a fior di pelle. Ferrarin, sentendosi deriso forse da un collega seduto nei banchi più avanti, è sbottato lanciando una serie di offese e utilizzando termini scurrili. Serio il presidente Formisano: "Non la caccio, ma in aula occorre tenere una atteggiamento consono." Immediata la risposta di Ferrarin: "Le parolacce le usa anche Bulgarini". Tombale la replica: "In aula nemmeno il vicesindaco usa certe parole".
In aula no ma fuori si, come più volte riportato anche su questo giornale, perchè volente o nolente il vicesindaco Bulgarini D'Elci è una delle maschere dell'attuale teatrino politico. Non proprio un buon inizio per chi da grande vuole fare il sindaco.
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