Titolo: Parco della pace, modello di cittadinanza attiva
Lunedi 2 Aprile 2012 alle 22:39 | 1 commenti
Da VicenzaPiù n. 231
E' un parco vuoto (per ora). Ma è anche una compensazione, per quella che in molti chiamano ancora la "ferita" della città , ovvero la nuova base militare statunitense al Dal Molin. Inoltre, da pochi mesi, è un nuovo tassello al patrimonio del Comune che l'ha ottenuto in concessione, per i prossimi cinquant'anni, dall'Agenzia del demanio. Ora, il parco della Pace, l'area verde a est dell'ex aeroporto "Dal Molin", sta per diventare anche un test, un modello, un esperimento di "processo partecipativo", di "cittadinanza attiva".
Sul suo futuro, infatti, da tempo si stanno producendo studi, progetti, elaborazioni urbanistiche e si tengono anche convegni e dibattiti. Perché l'area è grande e quando sarà aperta al pubblico diventerà il più primo parco della città per ampiezza, con 620 mila metri quadrati di verde a disposizione di tutti. Per intenderci, una zona grande come 90 campi da calcio, dal quale ammirare sia monte Berico, a sud, sia l'altopiano di Asiago, a nord. E quindi, date le dimensioni e l'importanza del "regalo" piovuto dallo Stato, non stupisce che ancora prima di diventare di proprietà della città , sul futuro di quell'area - adesso recintata - sia nato un dibattito che dura da più di un anno. Ma è proprio su questa discussione, ora, che il Comune scommette per arrivare a definire le prospettive del Parco della Pace. Che dovranno arrivare, appunto, dalle assemblee dei cittadini e dalle proposte che scaturiranno da chi ha a cuore la questione e vuole dire la sua. Come il coordinatore dei comitati cittadini, Giancarlo Albera, che dopo l'incontro di fine 2010 per discutere di "Un futuro di pace...la città , il parco, la progettazione partecipata", nelle scorse settimane ha riunito esperti, amministratori e cittadini sotto il titolo "2012, Parco per la Pace". Un'assemblea per ribadire la "necessità di confrontarsi e discutere di quello che diventerà il parco della Pace", e durante la quale sono stati ri-presentati i progetti di alcuni studenti della facoltà di architettura dell'università di Camerino, ad Ascoli Piceno, che hanno ipotizzato di votare il parco al tema dell'acqua o dell'agricoltura biologica o ancora della biodiversità . Si è parlato, al convegno, di parco come "bene comune", della necessità di coinvolgere i cittadini, con l'intervento dell'urbanista Luisa Calimani che ha sottolineato come "riqualificazione non significa cementificazione". E a margine delle dichiarazioni degli esperti è intervenuto l'assessore all'Ambiente, Antonio Dalla Pozza, che ha dato un sterzata, precisa, verso la partecipazione dei cittadini. "No a progetti calati dall'alto - ha detto Dalla Pozza - non ce ne saranno. Il progetto che applicheremo al parco sarà uno solo e arriverà dal processo partecipativo che coinvolgerà tutti". Cioè saranno i vicentini a definire quel che vorranno fare nel prato verde dove un tempo atterravano gli aerei. E potranno farlo stando dentro al parco, tra le pareti di uno dei due hangar che stanziano al Dal Molin, sede dei dibattiti. "Sarà quello - aggiunge Dalla Pozza - il luogo dove confrontarsi alle riunioni che il Comune stesso porterà avanti per promuovere il processo partecipativo. In questo modo ci si renderà sempre conto di quello di cui si sta parlando". Nella spinta partecipativa in cui si è prodotto il Comune ci sono, però, alcuni paletti: "Vorremo che il coordinatore fosse l'architetto-paesaggista Andreas Kipar - ha dichiarato Dalla Pozza - e il processo partecipativo non durerà all'infinito, ma avrà avere tempi certi. Ciò significa che entro l'autunno deve chiudersi". Ma l'apertura di credito, da parte dell'amministrazione, c'è tutta, e riguarda un nuovo modello decisionale quale la progettazione partecipativa. Un metodo che ricalca quel "tour" nei quartieri promosso dal sindaco Achille Variati nel mese di febbraio, per raccogliere le indicazioni dei cittadini e tradurle in opere pubbliche da inserire nel bilancio. "Siamo soddisfatti di quanto sottolineato dall'assessore Dalla Pozza - ha detto Albera - ora ci aspettiamo che la promessa di indire delle riunioni nell'hangar del Dal Molin venga rispettata, e venga realmente avviato il dialogo con i cittadini, di cui si sente il bisogno per una parte di città così importante come il nuovo parco della Pace". Intanto, in attesa delle convocazioni da parte del Comune, il comitato dei cittadini ha emanato un questionario per mettere sul tavolo le aspettative dei vicentini, anche in vista delle aperture del parco al pubblico indicate, a palazzo Trissino, per i prossimi mesi.
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