Ticket sanitario per gli Italiani, ma sempre più soldi per gli animali...sti!
Lunedi 18 Luglio 2011 alle 07:54 | 1 commenti
FederFauna -Â Mentre scatta gia' da oggi il ticket sanitario introdotto dalla manovra correttiva (un autentico salasso per i Cittadini con aumenti percentuali notevoli per molte prestazioni), in Parlamento prosegue il suo iter un disegno di legge che prevede l'anagrafe dei gatti, l'assistenza di base per cani e la costruzione di nuovi canili da affidare agli animalisti (foto d'archivio di una loro manifestazione).
Mentre gia' da oggi gli Italiani pagheranno piu' caro per la loro salute, e' stato fissato alle ore 13 di lunedi' 25 il termine per la presentazione degli emendamenti al testo unificato delle proposte di legge C. 1172 e abbinate: "Nuove norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell'incolumita' pubblica".
Anagrafe felina, soccorso di animali, Medicina veterinaria di base, cane libero accudito, sono solo alcune delle voci di spesa a carico dei contribuenti contenute del disegno di legge ora in Commissione Affari Sociali.
In base al testo i Comuni potranno deliberare una specifica tariffa da far pagare ai Cittadini proprietari di cani, ma dovranno destinarne le entrate sempre a iniziative legate al randagismo.
Dovranno inoltre provvedere al risanamento dei rifugi esistenti e alla costruzione di nuovi rifugi, dove i cani giacenti garantiranno un "vitalizio" a chi li gestisce.
E chi saranno mai questi gestori? Il disegno di legge fortemente sostenuto dal sottosegretario Francesca Martini (Lega), relatore Gianni Mancuso (PDL) e' molto chiaro: i comuni, nelle procedure di affidamento non dovranno basarsi unicamente sulla procedura del massimo ribasso e saranno tenuti a dare priorita' alle strutture che siano gestite o si avvalgano di servizi prestati da associazioni animaliste.
Molta gente non sa che costruire un canile ha un costo spesso superiore al milione di euro e che anche i costi gestionali sono ingenti, cosi' come ignora (e forse non viene opportunamente informata) che "i volontari" spesso sono volontari a paghetta: basti pensare che la presidente dell'associazione che gestisce un noto canile di Roma ha recentemente dichiarato candidamente di incassare circa 4,5 milioni di euro per la gestione di solo 1000 cani e di avere oltre 110 persone dipendenti (i famosi volontari?).
Quante sono oggi le aziende che hanno un volume d'affari tale per potersi permettere 110 stipendi?
Per un'associazione animalista basta una legge ad hoc e, naturalmente, che continuino ad esistere i cani randagi.
Perche' mai queste associazioni gestrici di cotanti fondi pubblici dovrebbero proporre leggi che risolvano il randagismo o che ne abbattano i costi?
Per le tutte news: http://www.federfauna.org/lista.php
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