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Thibault a Bizzotto: Ingranaggi ... dello stesso motore

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 16 Maggio 2012 alle 23:51 | 0 commenti

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Luc Thibault, Delegato Rsu /Usb Greta Alto Vicentino Ambiente  -  Caro Direttore, qualche tempo fa, sul suo giornale, la signora Mara Bizzotto della Lega Nord si indignava dicendo:  "Dieci milioni di euro buttati al vento, di auto blu lo Stato ne possiede già sessantamila: non saranno certo queste nuove auto blu a far fare tanta strada a questo Governo... Ecco l'asso nella manica del nostro premier per rilanciare l'economia italiana: comprare altre 400 auto blu di media cilindrata con la scusa di risparmiare sulle spese di rappresentanza.

Peccato che lo Stato italiano possieda già sessantamila di queste berline e che ben 800 siano tuttora inutilizzate nei garage di Stato. Alla faccia del rigore!". ( SchioPiù, giovedì 26 aprile 2012).  Tutto vero! Ma è altrettanto tutto vero che, solo pochi mesi fa, il suo “compagno” di governo, Ignazio La Russa, aveva ordinato 19 Maserati blindate! Provate a pensare per un attimo di dover cambiare macchina e di doverla comprare con un budget non da nababbo: ditemi, vi è per caso venuto in mente di comprare una Maserati? No? Allora vuol dire che non appartenete al Ministero della Difesa del ministro La Russa, che ne ha comprate ben 19! Leggo sull’Unità (quotidiano del PD) di qualche tempo fa: “Faccio una domanda semplice: di fronte alla durissima crisi economica che subiscono sulla loro pelle milioni di italiani, di fronte agli oltre 2,5 miliardi di euro di tagli subiti in tre anni dal comparto Difesa, di fronte alle accorate proteste che a questo riguardo proprio nelle ultime ore il Cocer dell’Esercito ha rivolto al governo, esistono ragioni comprensibili e spiegabili per le quali il ministero della Difesa ha sentito il bisogno di arricchire il proprio parco auto con 19 Maserati blindate?”.(http://www.unita.it/italia/polemica-su-19-maserati-br-al-ministero-della-difesa-346548). Ma allora la Lega e il PD hanno la stessa posizione?!

Come gira bene questo motore!

L’8 aprile 2009 le Commissioni Difesa di Camera e Senato hanno entrambe approvato un progetto chiamato Jsf, cioè Joint Strike Fighter: un programma di riarmo internazionale lanciato dagli Stati Uniti e a cui hanno già aderito diversi Paesi, tra cui l’Italia. Il Governo italiano nel 2009 ha infatti approvato l’acquisto di 131 nuovi caccia bombardieri americani, chiamati F35, per un costo totale di quasi 15 miliardi di euro. In sede di votazione non si è registrato alcun voto contrario, solo il Pd si è …. astenuto. Tuttavia la prima intesa per il progetto fu firmata al Pentagono nel 1998 con il governo D’Alema, la seconda nel 2002 con Berlusconi, la terza nel 2007 con Prodi e l’ultima, appunto, nel 2009, di nuovo con il Governo Berlusconi. E’ bene sapere queste cose prima di fare le critiche “da sinistra”, come contro la guerra, quando il “pacifista” PD bombardava la ex-yugoslavia! Non è che Monti abbia fatto qualcosa di vergognoso che non avessero fatto i governi precedenti e di …sinistra.

Come gira bene questo motore!

Mario Monti, il tecnico-salvatore-del-Mondo, sul tema della riforma dei partiti ha nominato come mega-consulente Giuliano Amato. Giuliano Amato che incassa ogni mese solo … 31.411 euro di pensione, 1.047 euro lordi al giorno! Il presidente dell'Inps, o quello di Equitalia, hanno stipendi fino a 1.200.000 euro ogni anno. "Segnalate gli sprechi" dice Monti! e chi ha votato per mantenere le pensioni d'oro dei supermanager pubblici? Quasi tutto il Pd!. Qualche settimana fa, quando la Lega Nord era nel pieno dello scandalo Belsito & Rosy Mauro e quindi in cerca di un … diversivo, il Senato approvò un suo emendamento che abrogava la norma suddetta. Sui giornali si enfatizzò il fatto che il Governo andò sotto sugli emendamenti di Lega e di Idv. In seguito si era meglio compreso la valenza anti-Casta dell’emendamento abrogativo, così “il popolo del web” (che notoriamente non esiste) si è dilettato in un linciaggio a mezzo social network dei senatori che osarono votare contro.  Per esemplificare, c’è chi ha pubblicato l’elenco intero dei nomi: “Anna Finocchiaro (capogruppo Pd al Senato). Mauro Agostini (tesoriere del partito), e poi gran parte del gotha del Pd: Teresa Armato, Antonello Cabras, Vincenzo De Luca, Enzo Bianco, Vittoria Franco, Marco Follini, Pietro Ichino, Ignazio Marino, Franco Marini, Mauro Maria Marino, Franco Monaco, Achille Passoni, Carlo Pegorer, Roberta Pinotti, Giorgio Tonini, Luigi Zanda, tutti membri del direttivo nazionale del partito. L’alibi dei democratici? “Ce l’aveva chiesto il Governo”, ha detto sommessa la Finocchiaro. Verrebbe da chiedersi: cosa farebbe il Pd se l’equo Monti gli chiedesse di gettarsi da un ponte …?”.

Come gira bene questo motore!

“Pacifisti ieri”. Se la sinistra italiana è regredita all’età infantile e l’unico argomento di cui riusciva era parlare di «papi», la colpa non è solo di Silvio Berlusconi. Il premier ha fatto tutto quello che ha potuto per rimbecillire i suoi avversari ed è riuscito alla grande! La sinistra italiana dopo avere passato  otto anni a sbraitare contro la “sporca guerra” di George W. Bush, a contare una per una le vittime militari e civili delle campagne belliche americane, a chiedere il ritiro dei soldati italiani da tutte le missioni volute dalla Casa Bianca, i “compagni con la bandiera arcobaleno” adesso assistono con l’elettroencefalogramma totalmente piatto alle stragi compiute da quegli stessi soldati. Mentre i tantissimi parlamentari del Pd giudicavano «scellerate» le scelte militari di Bush, ora che alla Casa Bianca comanda un presidente democratico fanno a gara a chi imita meglio le tre scimmiette. E i cadaveri rimasti sul terreno, all’improvviso, non puzzano più di guerra di civiltà, né meritano di diventare pretesto per una polemica politica.

Quasi ogni giorno, un raid aereo americano  fa vittime innocenti, la maggior parte delle quali donne e bambini, “usati come scudi umani dai talebani”. Niente di nuovo: cose simili succedevano con la passata amministrazione repubblicana di Bush, ma allora il bombardamento veniva chiamato «omicidio di massa» e il presidente americano veniva accusato, dai più buoni, di incompetenza,  paragonato a Hitler da tutti gli altri. Ora invece, silenzio. Quando tempo fa le democratiche truppe americane hanno bombardato un villaggio facendo 150 morti, il Pd ha mandato il suo comunicatino stampa di Piero Fassino, responsabile esteri del partito, chiedendo una «verifica sulle modalità della presenza internazionale in Afghanistan». Una interrogazione di due senatori chiede poi di «intervenire con iniziative nel quadro delle alleanze». Tutta roba che non vuol dire niente, e infatti al dipartimento di Stato americano va benissimo così. Gli altri, tutti zitti.

A sinistra, questa indifferenza si spiega col fatto che l’attuale offensiva in Afghanistan porta la firma del loro idolo? È stato Obama ad annunciare che il suo principale obiettivo militare è «smantellare e sconfiggere Al Qaeda in Afghanistan e in Pakistan». Lui ha chiesto agli alleati cinquemila uomini in più per fronteggiare i talebani. Lui ha deciso di intensificare gli attacchi aerei e di rafforzare i posti di blocco: procedure che comportano inevitabili “danni collaterali”, come l’uccisione della ragazzina afghana ad Herat per mano dei soldati italiani e i bombardamenti di civili. La responsabilità politica, insomma, è chiara. Basta leggere cio’ che diceva a proposito della base militare Dal Molin Ubaldo Alifuoco, già Segretario della Camera del Lavoro CGIL di Vicenza, in veste di consigliere comunale DS di Vicenza: "Caro sindaco, dì la tua. Basta con le commedie" (sulla prima pagina del Giornale di Vicenza), e adesso lui e altri hanno organizzato un convegno (il 12 maggio) dal pomposo titolo “Forum sulla Sicurezza Internazionale 2012”. Tra i relatori si segnalano Kyle Scott, Console degli Stati Uniti, il generale di divisione David R. Hogg, comandante della Us Army Africa di stanza alla caserma Ederle, e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, generale Claudio Graziano. Tutti quanti pacifisti! Pacifisti ieri, guerrafondai domani? Ma forse eravamo noi a non aver capito che i numerosi soldati americani nel mondo hanno come unico scopo la “liberazione dei popoli dall’oscurantismo”! e non ci vanno per altri motivi, che ne so, così a caso… per le materie prime!

Sul sito di Dalema si possono leggere queste sue risposte alle domande di Stefano Cappelini, giornalista de IL RIFORMISTA (non sembrano quasi un anticipo della guerra in Libia e delle prossime guerre?)

Dopo le prime vittime civili dei bombardamenti non ebbe mai un momento di pentimento per le sue scelte?


Pentito no, mai. Continuo però ancora oggi a pensare che non era necessario bombardare Belgrado. Penso che ci voglia sempre una misura e una intelligenza nell’uso della forza, ma difendo il principio secondo cui ci sono momenti in cui è inevitabile, quando si tratta di difendere valori come i diritti umani, che non possono essere accantonati nel nome della sovranità nazionale.



Intanto in Italia il popolo di sinistra soffriva, e molto.


Stiamo attenti, il popolo di sinistra non è in massa pacifista come spesso si vuole far credere. Ha sostenuto molte guerre che ha ritenuto giuste, e che talvolta non lo erano nemmeno.

Fu accusato di aver violato l’articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra…”.


Prosciolto, c’è una sentenza. La denuncia è stata considerata irricevibile. L’articolo 11 dice che l’Italia rifiuta la guerra, ma accetta le limitazioni di sovranità derivanti dai suoi obblighi internazionali. Se ne legge sempre solo una metà, se lo si legge tutto…

Come gira bene questo motore!

 Non è lo stesso Obama che ha garantito l’impunità agli agenti della Cia accusati di aver torturato i loro prigionieri e ha confermato la pratica delle «extraordinary renditions», ovvero i rapimenti, in paesi stranieri, di nemici degli Stati Uniti, che vengono poi interrogati in carceri segrete dagli agenti dell’antiterrorismo?  Non  è sempre Obama che - proprio come aveva fatto Bush - nega il diritto all’habeas corpus ai detenuti nella base aerea di Bagram, in Afghanistan, in confronto alla quale il carcere di Guantanamo è una casa di vetro? Proprio Guantanamo, del resto, per decisione del presidente resterà aperta almeno per tutto l’anno in corso, e i suoi detenuti saranno processati lì, lontani dalle garanzie concesse dal sistema giudiziario americano. Tutte pratiche che sino a pochi mesi fa facevano ribollire la coscienza civile della sinistra italiana, e che oggi, chissà perché, passano sotto silenzio, degradate al rango di non-notizie. Eventi imbarazzanti dei quali è meglio non parlare, per concentrarsi su temi politicamente più pregnanti.

Come gira bene questo motore!

Il  governo Monti ha fatto un bel regalo dell’Epifania alla Morgan Stanley: 2 miliardi e 567 milioni di euro sono stati dirottati dalle casse del Tesoro a quelle della banca newyorkese. Il tutto è avvenuto il 3 gennaio scorso, nella totale disattenzione degli organi di comunicazione (tranne l'Espresso, a cui però nè la banca nè il ministero del Tesoro hanno voluto fornire spiegazioni...). Sono stati gli stessi vertici della Morgan Stanley ad aver comunicato che l’esposizione verso l’Italia è scesa da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari: una differenza corrispondente a 2,567 miliardi di euro, circa un decimo della manovra “salva-Italia” varata dall’esecutivo Monti! Una somma utilizzata dal governo italiano per estinguere una operazione di derivati finanziari. La banca newyorkese si è limitata ad annunciare trionfalmente il recupero della somma, il governo italiano non ha fornito alcuna spiegazione e né i media, né i partiti, e nemmeno i sindacati indagano, né chiedono alcunché. Proprio mentre si chiedono grandi sacrifici a lavoratori e pensionati...

vedi qui.

Infine, quando la Camusso a Cernobbio,  a tavola con Bersani, il segretario del Pdl Angelino Alfano, i ministri Pietro Gnudi e Francesco Profumo, il vicesegretario del Pd Enrico Letta, e il presidente di Confcommercio Carlo Sangall, rideva con le lacrime agli occhi assieme a Monti,  ci chiediamo perché?  Piatto tropo piccante! Come gira bene questo motore! Gli ingranaggi non possono girare che insieme perché nel caso contrario  si  rompono gli equilibri della politica  “politicante”!

Forse sarebbe il caso di cambiare …motore!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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