Tosi progetta blitz su liste 
e alleanze. Zaia: mossa contro di me
Giovedi 26 Febbraio 2015 alle 10:35 | 0 commenti
 
				
		La mossa di Flavio Tosi è diretta e insidiosa. E la scacchiera che lo contrappone a Matteo Salvini e al governatore Luca Zaia attende ora una risposta meditata. Il segretario della Liga (nonché sindaco di Verona) ha infatti convocato per giovedì prossimo il consiglio veneto del movimento per «discutere e deliberare eventuali alleanze, le liste e la loro composizione, così come previsto dallo Statuto».
Peccato che soltanto il giorno prima il segretario federale, Matteo  Salvini, avesse ribadito che «le liste le deciderà il governatore. E le  alleanze, il governatore insieme con il segretario federale». E difatti  ieri sera il presidente veneto ha detto: «Voglio vedere chi voterà a  favore di queste liste. Perché chi lo farà voterà contro il suo  governatore».

Una situazione complicata e delicatissima a tre mesi  dalle elezioni regionali, che preoccupa anche il presidente lombardo  Roberto Maroni. Il quale, da persona «interessata al bene della Lega»,  ritiene che la lotta fratricida possa essere superata soltanto  «facendola risolvere dal Veneto, così come prevede peraltro lo statuto  della Lega». L'ex segretario leghista si dice «cautamente ottimista»  sull'esito della vicenda. Anche se non nasconde che «il sentiero è  stretto e la questione va risolta molto rapidamente. Prima di sabato».  Per quel giorno è infatti fissata la manifestazione «Renzi a casa»  organizzata da Salvini. E certamente, prosegue Maroni, «se per esempio  Tosi venisse contestato dalla piazza, tutto sarebbe finito». Il  presidente della Lombardia mette in guardia da un altro rischio. Per  lunedì è infatti convocato un consiglio federale della Lega. Da alcuni  giorni, circola la possibilità che si chieda l'espulsione di Tosi o  anche il commissariamento del Veneto. Secondo Roberto Maroni, mosse del  genere «sarebbero una follia».

Il nodo principale continua ad essere la  possibilità che alla lista Zaia si affianchino, oltre a quella della  Lega, altre liste civiche, tra cui quella intestata allo stesso Tosi. Il  governatore, anche in considerazione dell'antica contesa con il sindaco  di Verona, non ne vuole sapere: vorrebbe dire consegnare all'avversario  il potere di condizionamento. Non solo. La convocazione del consiglio  veneto chiede ai segretari provinciali «di produrre... una proposta di  lista» elettorale. Insomma, Zaia rischia così di ritrovarsi sostenuto da  una lista Tosi fatta da Tosi. E da una lista leghista fatta ancora da  Tosi, attraverso i suoi uomini. La richiesta alle Province è anche utile  al sindaco per far notare il suo rispetto dei territori contrapposto  alle «ingerenze» di Salvini.

per i protagonisti il braccio di ferro  veneto rischia di diventare una sfida per la vita. E sarà dunque  richiesto loro molto sangue freddo. Il mandato di Tosi da segretario  veneto scadrà il prossimo giugno e la riconferma, dopo le ultime  vicende, è tutt'altro che scontata. Per Salvini la vicenda è un  battesimo del fuoco da cui, senza una soluzione politica, rischia di  uscire ridimensionato. In qualunque maniera la contesa finisca, la  fisionomia della Lega non sarà più quella di prima.

Di Marco Cremonesi, da Il Corriere del Veneto
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