Fondazione Teatro Comunale: si "litiga" per un'ora, ma sul voto c'è un "inspiegabile" accordo
Martedi 22 Dicembre 2015 alle 20:05 | 0 commenti
È stato approvato poco fa in consiglio comunale, con 25 voti favorevoli e 2 astenuti l'ordine del giorno presentato dalla minoranza, attraverso la voce del consigliere Rucco, sul tema, bollente negli ultimi giorni, della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza. Tre le richieste formulate, più una aggiunta in sede di consiglio: l'impegno dell'Amministrazione a sostenere anche economicamente la Fondazione; l'impegno nella ricerca di nuovi sponsor per sostituire quelli venuti a mancare finora; l'impegno a condividere con il CdA della Fondazione un programma culturale che sia motivo di attrazione per tutta la Provincia; l'invito alla Regione a sostenere la Fondazione in qualità di socio fondatore.
Un'ora di "litigio", dove il tema Fondazione Teatro diventa forse solo la scusa per un (inspiegabile) dibattito politico/elettorale, che vede in scena lo scontro tra l'opposizione è in particolare il vicesindaco Jacopo Bulgarini D'Elci. Molte le critiche di "basilicacentrismo", per un'A,ministrazione che avrebbe pensato solo a organizzare mostre, abbandonando a se stesso il resto del panorama culturale vicentino. Ancor più sentiti gli attacchi di chi imputa al vicesindaco la "grave scorrettezza amministrativa" di aver organizzato mostre fino al 2020.
Vicesindaco che respinge le accuse in blocco, e difende la produttività del teatro e del sistema mostre. Stando alle sue dichiarazioni il teatro starebbe vivendo solo un momento di crisi momentanea dovuto alla perdita di alcuni sponsor, e non un calo strutturale. "Le previsioni pessimistiche prevedono una perdita per il prossimo anno, ma possiamo già immaginare di poter rientrare in bilancio l'anno successivo. Il teatro di Vicenza è uno dei più produttivi sul panorama nazionale, queste critiche sono veramente infondate". Bulgarini spende anche due parole in difesa delle politiche sulle mostre in basilica: "Se anche le mostre in basilica sono state una perdita economica per il comune sono state una ricchezza per la cittadinanza, e mi sento di sostenerle ancora. Sono state eventi 'di lancio' della struttura, ma ci tengo a sottolineare che complessivamente le sei mostre che abbiamo programmato da qui al 2020 costano poco di più di quanto è costata la sola ultima mostra organizzata da Goldin."Â
Fatto sta che la querelle si risolve con la maggioranza che approva con larga misura le istanze presentate dalla minoranza. Sembra un dialogo tra sordi, dove ci si critica aspramente e si finisce con l'essere tutti d'accordo. Per Rucco è una conquista "del tutto inaspettata, non ci aspettavamo la condivisione dell'ordine del giorno, la situazione del teatro è veramente preoccupante, e ora abbiamo qualcosa a cui appellarci per salvaguardare la cultura tout court."
D'altra parte Bulgarini D'Elci sembra altrettanto soddisfatto, "abbiamo firmato un ordine del giorno che sostanzialmente ci chiede di continuare a lavorare come abbiamo fatto finora. Anzi, nell'emendamento hanno riconosciuto che quando sostenevo che la Regione non era abbastanza presente avevo ragione."
Non sappiamo se questa improvvisa unione d'intenti sia l'esito virtuoso di un'Amministrazione che da direzioni differenti ha saputo intercettare il volere della cittadinanza. Forse è solo il frutto di due retoriche che non riescono ad interfacciarsi, e lottano per conquistare il punto sulla propaganda della cultura, un punto su cui l'Amministrazione Variati sta fondando il proprio impianto narrativo, e che l'opposizione, evidentemente, non può lasciar perdere.
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