Tav/Tac: lungo percorso... lungo Consiglio
Martedi 5 Aprile 2016 alle 14:39 | 0 commenti
Che sarebbe stata una lunga seduta di consiglio comunale lo si era intuito subito, già dalle 16, quando alcuni cittadini erano già fermi davanti all'ingresso della Loggia del Capitaniato, ansiosi di varcare l'ingresso e prendere posto in sala Bernarda per poter ascoltare di persona quanto sarebbe emerso durante il civico consesso. Ieri sera abbiamo riassunto la seduta, oggi abbianmo già riferito della conferenza stampa di un centro destra che ritrova l'unità su questo tema, ora ve ne "dettagliamo" la cronaca partendo dalla... conclusione. Alle 21.30, infatti, dopo quattro ore e mezza ricche di interventi il sindaco Variati chiudeva con il proprio intervento il consiglio comunale, consiglio che ha di fatto traghettato Vicenza verso la più grande opera dal dopoguerra ad oggi.
Nelle battute finali e dopo aver ringraziato i tecnici e l'assessore Dalla Pozza per il lavoro fin qui svolto, Variati ha risposto alle critiche dei giorni scorsi e a quelle emerse durante i lavori assembleari, andando a ribadire che "l'opera ferroviaria è della città e che la scelta, dopo aver sentito comitati e cittadini, sarà presa dal consiglio" precisando appunto che dopo i lavori necessari di commissioni e incontri pubblici "la prossima volta che si tornerà a discutere in consiglio di AV/AC sarà per approvazione del progetto preliminare", a cui seguirà il successivo protocollo d'intesa e propedeutico all'avvio dei lavori.
Ma andiamo con ordine...
SALA BERNARDA ORE 17:00: Terminato l'appello e constatato il numero legale dei presenti, dato il via ai lavori assembleari, Variati ha ringraziato i tecnici di Rfi, Italferr e Polinomia, presenti in Consiglio al fine di relazionare e dare maggiori risposte all'organo consiliare sull'analisi di comparazione già presentata pubblicamente alla città il 30 marzo scorso.
Dopo la breve introduzione riassuntiva, in cui il sindaco ha premesso il proprio apprezzamento per il traguardo in via di raggiungimento da comune e cittadinanza, col contributo democratico di ognuno per il ruolo che riveste, ha riassunto le tre soluzioni progettuali oggetto di comparazione, e al termine dell'intervento ha specificato che il suo successivo impegno istituzionale al Ministero delle infrastrutture sarà dettato e vincolato dalle scelte che il Consiglio esprimerà sull'intera opera.
All'introduzione del primo cittadino è seguita per Rfi la relazione dell'ing. Daniela Lezzi, che ha dato conto dell'analisi comparativa in termini di costi previsti e lievitati per la soluzione con stazione a Borgo Berga per via della mancata concessione in deroga da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici della realizzazione dei nuovi marciapiedi ferroviari appunto a Borgo Berga e pr la conseguente necessità , nel caso di nuovi binari necessari ai marciapiedi ferroviari, di una sopraelevazione degli attuali binari e delle arterie stradali di piazzale Fraccon e viale Risorgimento. Questi interventi non sono necessari invece nelle soluzioni 2 e 3, per le quali il mantenimento degli attuali binari, senza marciapiedi ferroviari, non impone opere complementari di rifacimento e innalzamento dei tracciati e può contenere la copertura finanziaria dell'opera in 1,8 miliardi di euro per l'intera tratta Verona Vicenza, anche se finanziata a lotti funzionali.
Per ITALFER sono intervenuti l'ing. Strabioli, l'ing. Bianchi e l'arch. Martino, che riassumendo l'iter dall'addendum del 29 luglio 2014, hanno relazionato su come si è arrivati all'analisi comparativa, che impone diversi ma oculati accorgimenti, in base alle differenti soluzioni di tracciato tra la prima soluzione interrata e la seconda e terza, che prevedono il mantenimento e adeguamento dell'attuale stazione di viale Roma: l'assetto viario logistico darà , comunque, un nuovo assetto alla città , hanno detto i tecnici precisando che per ognuno degli interventi proposti sarà necessaria la relativa autorizzazione paesaggistica.
Entrando nel dettaglio dell'esercizio ferroviario l'ing. Bianchi ha specificato come tutte e tre le soluzioni prevedono l'aumento dei treni giornalieri in fermata a Vicenza dagli attuali 42 ai 74 di progetto, su un totale di 90 treni giornalieri transitanti per Vicenza.
L'ing. Torriani, presidente della Polinomia srl, incaricata dal Comune di redigere uno studio d'impatto ambientale sulle soluzioni proposte, relazionando sullo studio depositato a Palazzo Trissino, ha specificato che le previsioni dei tempi di percorrenza delle varie arterie al fine di raggiungere la nuova o le nuove stazioni sono state fatte considerando le situazioni peggiori, per cui ne deriverebbe un ulteriore risparmio reale di tempi nella quotidianità della città di Vicenza.
Dopo i vari interventi tecnici è stata la volta dei consiglieri comunali, che nei vari interventi da Rucco, Cicero, Zoppello, Dalla Negra, Guarda, Rizzini, Ferrarin, Dovigo, hanno criticato Variati per aver fatto un passo indietro rispetto all'opera faraonica prospettata un anno e mezzo fa dimostrandone, così, hanno detto gli oppositori, il fallimento politico.
Il consigliere Cicero, dopo le critiche per non aver fatto altro che tornare alle soluzioni di 10 anni prima e apprezzando al tempo stesso di essere tornati con i piedi per terra, ha proposto nuove soluzioni per una strada rialzata su un argine alberato su viale Sant'Agostino per contenere eventuali esondazioni del Retrone e per diminuire ulteriormente i tempi previsti con la nuova strada in via dell'Arsenale.
La consigliera Dovigo, dopo una critica alla Tav vicentina, di cui si parla fin dagli anni ottanta, ha espresso una critica costruttiva sul nuovo progetto messo in campo, esprimendo apprezzamenti per le soluzioni 2 e 3 che hanno diminuito gli effetti impattanti sul territorio previsti dallo studio di fattibilità , ponendo però interrogativi sugli enormi costi dell'intera struttura e sulla necessità di tale realizzazione.
Punti di domanda, anche per successive riflessioni sono state posti anche dai consiglieri che sostengono Variati, tra cui Raffaele Colombara, che ha espresso perplessità sulle modalità di alcune opere quali ad esempio lo sbocco della nuova strada in corso San Felice, dimostrando altresì apprezzamenti per non essere più all'anno "0" ed essendo soddisfatto anche per i molti incontri che l'amministrazione ha inteso promuovere nella città per sentire le diverse opinioni che hanno di fatto portato alle nuove soluzioni in campo.
Sulla stessa linea anche gli altri interventi di maggioranza, con vari punti di domanda su viale dell'Anconetta, piuttosto che sul potenziamento della tratta Vicenza - Schio. Lo stesso Variati, a tal proposito, ha chiarito che l'SFMR è di competenza della Regione, per cui si adopererà ad interloquire e pretendere da questa un impegno alla risoluzione dei problemi menzionati.
Variati nella chiosa finale, oltre a quanto detto in premessa, ha voluto rimarcare l'importanza dei comitati e dei cittadini. che hanno fatto sentire la propria voce "poiché come singoli pezzi fanno parte della democrazia", in questo caso più che mai partecipata e ha ribadito più volte che a fare le scelte, dopo aver ascoltato anche i sindaci dei comuni interessati dal percorso, sarà il consiglio comunale, anche ascoltando la classe imprenditoriale, quanto mai importante nel nordest "che non deve essere considerato terra di mezzo tra Padova e Verona".
Orgoglioso di aver chiesto la comparazione e di aver cambiato opinione rispetto a quanto affermava in precedenza, il sindaco ha infine fatto capire che oggi grazie alla progettualità messa in campo, si potranno anche affrontare e risolvere altre problematiche dell'intera città (Filobus, aree parcheggi, arterie viarie ecc), che, diversamente, un bilancio come quello del comune di Vicenza difficilmente avrebbe permesso di risolvere.
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