Tav Tac, Il Mattino di Padova: A rilento per 25 anni tra rebus Vicenza e bufala "balneare". E, aggiungiamo, contraddizioni di Variati
Domenica 5 Febbraio 2017 alle 10:49 | 1 commenti
Da Venezie Post
Alla fine il governo ha sciolto il grande nodo di Vicenza che per anni ha appeso a un filo il proseguimento dell'alta velocità a Est d'Italia. Scrive Eleonora Vallin su "Il Mattino di Padova": "Il 1 febbraio il ministro Graziano Delrio ha firmato il protocollo d'intesa per l'attraversamento del capoluogo berico. Ora Rfi e Italferr procederanno alla progettazione preliminare che dovrà concludersi ad agosto. Il progetto da 805 milioni prevede il mantenimento della stazione storica di via Roma, una nuova fermata in Fiera e una serie di opere complementari per 250 milioni tra cui un filobus sull'asse Est-Ovest.
«La Tav a Vicenza si farà alle nostre condizioni» ha festeggiato il sindaco Achille Variati. Sono lontani i tempi, era il 2008, in cui l'allora presidente degli industriali di Vicenza, Roberto Zuccato, stimolava la città a una soluzione per l'alta velocità anche senza la fermata nel capoluogo berico. E il sindaco Variati, allora, gli aveva dato quasi ragione sperando nell'efficienza di una metropolitana di superficie moderna e veloce che non è mai arrivata. (la frase è messa in corsivo dalla redazione di VicenzaPiu.com per evidenziare la contraddizione tra i desiderata del territorio ora come allora e come ha cambiato rotta il sindaco con una "consultazione" in cui ha trovato, sì, il consenso dell'82% dei votanti ma a cui hanno partecipato 500 cittadini sugli 80.000 e oltre aventi diritto..., ndr).
Di Tav a Nordest si discuteva già da oltre 15 anni. Ma, alla prova dei fatti, di reali c'erano solo i 25 chilometri tra Padova e Mestre. «Ultima fermata a Treviglio» titolava il libro di Paolo Possamai edito nel 2012 con il resoconto puntuale di come il famoso, o famigerato, Corridoio V europeo rischiasse di rivelarsi una sorta di vicolo cieco, non senza effetti per la competitività del Nordest e dell'Italia intera. Solo quattro anni fa, i cantieri per la ferrovia veloce erano finanziati, infatti, solo fino a Treviglio e il Nordest ne era totalmente tagliato fuori. Con troppe incognite, oltre Vicenza, come il nodo aeroporto di Venezia e poi l'approdo a Trieste.
La politica locale non ha aiutato, basti pensare al bizzarro progetto partorito nel 2006 della Tav litorale nel Veneto orientale voluto dall'assessore alle infrastrutture dell'epoca di Galan, Renato Chisso. Archiviato tra le polemiche tre anni fa, ha lasciato un buco di denari su cui il Pd ha chiesto la verifica della Corte dei Conti. Quel progetto costò ben 14 milioni. L'orizzonte si è aperto nel 2014 con lo Sblocca Italia e lo stanziamento di 3 miliardi: 1,5 per la Brescia-Verona e altrettanti sulla Verona-Padova che, sommati ai finanziamenti esistenti, potevano dare il «la» ai cantieri. Ma lo scandalo "Grandi opere" che coinvolse l'allora ministro Lupi bloccò tutto e solo con l'arrivo di Delrio si è riaperto il fronte alta velocità a Nordest. Stando ai dati Rfi, l'iter autorizzativo Brescia-Verona è in fase di conclusione e i lavori partiranno proprio quest'anno. È in fase avanzata anche l'iter autorizzativo per raggiungere da Verona il bivio Vicenza. La Tav proseguirà quindi in città con l'attraversamento leggero della stazione storica, in superficie, votato dall'82% dei vicentini chiamati a una consultazione popolare.
Poi, fino a Mestre, dovrebbe essere "una sorta di passeggiata", avendo già costruito parte del tratto: la Padova-Mestre è stata aperta nel 2006. Da Venezia-Mestre a Trieste, alla fine, si è optato per un progetto di velocizzazione del tracciato esistente per far viaggiare i treni a una velocità massima di 200 km orari e ridurre i tempi di viaggio a poco più di un'ora, circa 25 minuti in meno rispetto l'attuale percorrenza. Si pensi che il primo progetto di Tav del 1992 (il piano generale data 1986) era per una velocità a 300 chilometri orari. Ma quel progetto fu bloccato proprio da Vicenza perché fermare lì avrebbe rallentato l'alta velocità . Da qui l'idea di scendere a 200 e di puntare sull'alta capacità . Per Trieste ora sono in corso le attività progettuali ma è stato già completato lo studio di fattibilità . Resta poi, al momento, solo un disegno la bretella verso l'aeroporto di Venezia. Ma che, con i lavori in corso per la fermata a margine dello scalo di Ronchi dei Legionari, potrebbe essere interconnesso al Fvg. E così, la rotaia, potrebbe unire ciò che oggi non è ancora andato a sistema."
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