Tav e tunnel sotto Monte Berico, le osservazioni dei cittadini di Borgo Berga
Martedi 10 Giugno 2014 alle 10:54 | 0 commenti
Il progetto della linea ferroviaria Tav-Alta capacità che dovrebbe passare anche per la città di Vicenza attraverso un tunnel da scavare sotto Monte Berico fa parte della nuova proposta avanzata dalla Camera di Commercio e appoggiata dal sindaco del capoluogo berico Achille Variati. Una questione per la quale si è discusso in passato con progetti più o meno approfonditi e più o meno credibili. I cittadini del quartiere Borgo Berga e Santa Caterinella, però, hanno deciso di porre sull'argomento delle osservazioni di metodo che pubblichiamo di seguito.
Non ci sembra il caso di commentare nel merito tale proposta, sulla base di alcuni articoli di giornale e qualche generica dichiarazione: troppo seria è la questione per parlarne a cuor leggero. È doveroso, per dire qualcosa di sensato, attendere almeno la presentazione che, a quanto pare, il sindaco farà nella sede dovuta, cioè la Commissione territorio del Consiglio comunale, venerdì 13 giugno.
Come Comitato di Borgo Berga, che riunisce e cerca di interpretare le esigenze diffuse fra i cittadini che abitano fra Borgo Berga, piazzale Fraccon e viale Margherita, non possiamo però evitare di fare prima di tutto, delle osservazioni di metodo.
La prima riguarda il tunnel previsto sotto Monte Berico, che servirebbe allo stesso tempo come canale scolmatore delle acque del Retrone e come strada di attraversamento dalla zona di viale Fusinato alla Riviera Berica. Questo progetto non ha nulla a che vedere con la ferrovia ad Alta capacità : per quale motivo viene inserito nel progetto di allargamento dei binari? I giornali riportano che il costo complessivo dell'operazione sarebbe di 400 milioni di euro, di cui 74 per la costruzione del tunnel. Al tunnel sarebbe collegata la costruzione di una linea di filobus sulle corsie “liberate†dalle auto in viale Risorgimento, dal costo di 24 milioni. Tunnel più filobus fanno circa 100 milioni, un quarto della spesa totale: per quale motivo lo Stato dovrebbe finanziare queste opere dalle finalità del tutto eterogenee? Se l'obiettivo è il passaggio della ferrovia veloce, perché aggiungerci progetti che nulla hanno a che vedere con la mobilità ferroviaria?
Vicenza subisce da anni continui disagi dovuti al dissesto idrogeologico e alle piene dei fiumi. Per risolvere queste emergenze la Regione Veneto ha predisposto e in parte finanziato una serie di misure che vanno dai bacini di laminazione come quello di Caldogno al rifacimento degli argini. Il tunnel-canale scolmatore delle acque del Retrone, previsto dal progetto della Camera di Commercio, a quanto ci risulta non compare nella programmazione della Regione. Per quale motivo Camera di Commercio e Comune intendono promuoverlo? È stato fatto un qualche studio specialistico approfondito? E perché, se questa è ritenuta una soluzione utile a salvare Vicenza dalle acque, non è stata avanzata la proposta alla Regione Veneto? È quello l'organo deputato a pianificare le opere idrauliche per la sicurezza del territorio, non certo il Comune in solitaria né tanto meno il Ministero delle Infrastrutture. Riteniamo sbagliato nel metodo proporre al dibattito pubblico una soluzione così impattante e dispendiosa senza farlo nei luoghi istituzionali deputati, e senza alcun vero dibattito con specialisti del settore né con i cittadini.
Sempre dalla stampa pare di capire che il tunnel automobilistico sotto Monte Berico risolverebbe il problema del traffico in viale Risorgimento. In attesa di una visione più approfondita del progetto, osserviamo solo che
- il tunnel proposto avrebbe un impatto ambientale inaccettabile sulla Riviera Berica, creando un nuovo sbocco a un flusso intenso di traffico e smog proprio sotto la villa Valmarana ai Nani e il circostante comprensorio, tutelato dall'Unesco, della Valletta del Silenzio.
- il tunnel, partendo da viale Fusinato, convoglierebbe solamente una parte del traffico che oggi circola in viale Risorgimento, e nemmeno la parte maggiore. Non intercetterebbe infatti le auto lungo la circonvallazione interna (viale Milano, Stazione – Porta Padova), che continuerebbero a percorrere le attuali vie. Non appare dunque “la soluzione†al problema del traffico di attraversamento che scorre ai piedi del colle.
- subordinare la realizzazione di un filobus con corsia dedicata alla costruzione di una via veloce alternativa per le automobili è contraddittorio. Se c'è davvero la volontà di implementare il trasporto pubblico, bisogna fare scelte decise togliendo spazio al traffico privato. Chi salirebbe sul filobus pubblico nel momento in cui esistesse una via più veloce e comoda percorribile in auto, ovvero il prospettato tunnel sotto Monte Berico?
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