TAC/TAV a Vicenza, riappare il fantasma della stazione in Fiera. E Variati fa l'equilibrista
Martedi 26 Gennaio 2016 alle 18:30 | 0 commenti
Sembra che tutti siano d’accordo sul fatto che vada fatta, per potenziare il trasporto su ferro, collegare la città perché non rimanga isolata. L’Alta Velocità passerà da Vicenza in ogni caso, e bisogna solo valutare come strutturare l’intervento sul nostro territorio per avere una fermata a Vicenza, un servizio di trasporto all’avanguardia, che ridarebbe respiro alla nostra città piccola, per dimensioni, ma grande, per attività , schiacciata tra Verona, Padova e Venezia. Tutti d’accordo, in un certo senso, sul fatto che la TAC/TAV s’abbia da fare, eppure il progetto è fermo da quasi un anno.
Le opzioni sul piatto ad oggi sono almeno cinque, che al momento sono sotto la lente dello studio comparato affidato a Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). La prima prevede la dismissione della stazione storica di viale Roma, in favore di due stazioni periferiche a Borgo Berga (per i treni locali) e in zona Fiera (per l’Alta Velocità ). Seconda opzione è quella della stazione unica, in viale Roma. Le alternative sono la doppia stazione, salvaguardando la sede di viale Roma: stazione grande in viale Roma e più piccola in zona Fiera, oppure stazione centrale in Fiera e una più piccola in viale Roma. Infine, la possibilità di non intervenire sulla linea e sulla stazione, ma di incrementare il traffico ferroviario grazie alla tecnologia dell’Alta Capacità Virtuale. Insomma, mentre le consultazioni con la cittadinanza vanno avanti le opzioni in ballo sono ancora molte. In particolare non è ancora scomparsa l’opzione della zona Fiera, che infatti compare in 3 opzioni su 5.
Potrebbe invece essere che quello che sembrava un (pro sensibilità popolare?) passo indietro di Achille Variati sulla stazione in zona fiera sia invece un “calcolo†(pro interessi?) fatto anche alla luce del comportamento di Rfi e di un dialogo in corso con Reti Ferroviarie Italiane. È di non molto fa la notizia che a Padova Rfi ha fondamentalmente bocciato la possibilità di realizzare una stazione per l’Alta Velocità a San Lazzaro, e che il suo piano d’investimenti predilige invece il potenziamento delle stazioni esistenti, laddove siano adeguate ad essere attrezzate per l’Alta Velocità e per il servizio su un Area Vasta (la notizia è comparsa su il mattino di Padova lo scorso 14 gennaio). Un caso parallelo a quello di Vicenza, su cui però i dubbi ci sono, soprattutto per l’Area Vasta. Se rimanesse solo la stazione di viale Roma, in particolare, bisognerebbe far convergere verso di essa in modo molto più efficiente il traffico di passeggeri proveniente da fuori Vicenza. Insomma, per semplificare, pare che Rfi tenda a non costruire nuovi stazioni dove non è necessario, ma non si è sicuri che la stazione di viale Roma sia adatta alla nuova funzione che dovrebbe ricoprire.
Il sindaco, dal canto suo, ci tiene a ribadire che la decisione finale spetterà al consiglio comunale, e che il lavoro di Rfi attuale serve solo a valutare le alternative per poter mettere in campo la migliore, magari concertata con la cittadinanza. Stando alle sue dichiarazioni "Lo studio di fattibilità del 2014 disegnava due nuove stazioni, una in Fiera e una a Borgo Berga, e l'eliminazione dell'attuale stazione di viale Roma. A Rfi abbiamo chiesto una comparazione con altre soluzioni progettuali, oltre a quella prevista dallo studio di fattibilità , per valutare la soluzione migliore. Se quella prevista dallo studio di fattibilità , o in alternativa il mantenimento della stazione attuale come unica stazione, oppure il mantenimento della stazione attuale unita alla realizzazione della nuova stazione in Fiera. Attendiamo da Rfi lo studio comparativo fra le diverse soluzioni progettuali e poi spetterà al consiglio comunale la scelta finale. Dai colloqui con Rfi traspare intanto che i gestori del sistema ferroviario preferirebbero stazioni vicino al centro, nel caso esistano, rispetto a quelle fuori. Certamente, la stazione dovrà avere un bacino d'utenza non solo cittadino ma provinciale, e per riuscirci servirebbero interventi importanti sulla rete stradale, oltre che sul trasporto pubblico locale, per rendere la stazione di viale Roma maggiormente accessibile".
Fatto sta che la stazione in zona Fiera, che qualche giorno fa sembrava “una soluzione poco praticabileâ€, in realtà è ancora ben presente tra le alternative. E la zona in cui dovrebbe sorgere (quella segnata in rosso sulla mappa nella foto) appartiene prevalentemente a privati. Privati che, i sospetti sono difficili da accantonare, avrebbero tutto l’interesse di guadagnare dalla “rivalorizzazione†dei loro terreni.
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