Tac Tav a Vicenza, GdV: il sì di maggioranza e Nani, il no di Zaltron, Ferrarin e Dovigo. Escono dall'aula gli altri consiglieri presenti
Venerdi 15 Dicembre 2017 alle 09:10 | 0 commenti
In attesa di fare alcune considerazioni vi proponiamo la ricostruzione del Consiglio Comunale di ieri sera, 14 dicembre, a firma Laura Pilastro sul GdV (nella foto il sindaco Achille Variati mentre trae le sue concluioni, ndr).
Quasi sei ore di discussione, altrettanti ordini del giorno e 10 emendamenti, con la richiesta di introdurre nel progetto nuove opere viarie: due rotatorie, un sottopasso e un cavalcavia. Il Consiglio comunale alle 23.22 di ieri ha messo il timbro positivo alla delibera che incarica il sindaco di trasmettere alla Conferenza dei servizi le osservazioni e le prescrizioni del Comune al progetto preliminare dell'Alta velocità -Alta capacità , quello che ha inizio al "Bivio Vicenza" e termina all'altezza di viale del Risorgimento.
 Una votazione che si è conclusa senza sorprese, con 20 favorevoli (tutti esponenti di maggioranza e Nani del gruppo misto) e tre contrari (Dovigo, Ferrarin, Zaltron; altri consiglieri di minoranza non hanno partecipato al voto), ma non priva di esplosioni di malcontento e duri attacchi dai banchi delle minoranze, mentre in piazza andava in scena la protesta dei No Tav.
Nella maggioranza è Ennio Tosetto ad adottare l'approccio più cauto: «Il progetto ricadrà pesantemente sulle generazioni future, bisogna valutarlo con attenzione», premette il consigliere del Pd, prima di mettere in fila le perplessità : «L'impatto sul traffico del parcheggio da 500 posti in stazione, quello delle barriere antirumore e del ponte di via Maganza».Promossi gli ordini del giorno di Valentina Dovigo (Sel) che impegnano l'amministrazione sul tema della mobilità ciclabile tra le zone est e ovest e chiedono un'accurata pianificazione paesaggistica. Sulla «massima connessione tra il servizio di mobilità urbano e il sistema ferroviario metropolitano regionale», l'ordine del giorno di Alessandra Marobin (Pd) firmato dalla maggioranza, ottiene l'impegno della giunta. Respinti quelli di Forza Italia (alta velocità virtuale) e di Lucio Zoppello di Progetto Vicenza 2018 (previsioni per le famiglie che vedranno demoliti i loro edifici). Una discussione fiume, con la maggioranza che ha caldeggiato la votazione evitando il posticipo a oggi. Un'accelerazione che ha attirato le critiche da parte della minoranza: «Siete omertosi - attacca Zoppello - servili alla giunta che vi ha chiesto di votare stasera». «Sarà la cittadinanza a pagare il "prezzo" della Tav - tuona la consigliera pentastellata Liliana Zaltron -. Lo chiamerei devastazione della città ». «Grida vendetta il fatto di prendere questa decisione senza un percorso di partecipazione», aggiunge Daniele Ferrarin.Michele Dalla Negra (Forza Italia) punta il dito sulla fermata della Fiera: «È indispensabile?». A mettere l'accento sulle risorse è Manuela Dal Lago: «Al momento sono finanziati solo 150 milioni degli 805 necessari per tutta l'opera». Sullo stesso punto insiste Francesco Rucco di Idea Vicenza: «Siamo sicuri siano garantite?». «Vedo nel progetto la possibilità di togliere traffico nella zona dei Ferrovieri», incalza Lorenza Rizzini (Pd). La fase degli emendamenti conclude la discussione: passa il documento a firma di Dovigo che chiede che «la realizzazione dei cantieri operativi, se possibile, non avvengano in aree agricole». Ok anche all'emendamento di Rizzini che prevede, tra l'altro, «mascheramenti dell'infrastruttura» e a una richiesta di Zoppello sulla viabilità di via Martiri delle Foibe. Passano tutti gli emendamenti del sindaco Variati che introducono opere viarie, già contenute nello studio comparativo: una rotatoria di 50 metri tra viale della Scienza e via dell'Oreficeria, il prolungamento del cavalcaferrovia "Ponte Alto" verso sud per consentire il collegamento tra via dell'Oreficeria e via dell'Industria, una rotatoria tra via Martiri delle Foibe e viale dello Stadio e il prolungamento del sottopasso carrabile di viale dello Stadio in direzione sud.
di Laura Pilastro, da Il Giornale di Vicenza
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