Tac in Commissione Territorio, per Gianni Padrin improbabile marcia indietro di Variati
Mercoledi 16 Settembre 2015 alle 23:45 | 0 commenti
Riceviamo da Gianni Padrin una lettera che per la consueta trasparenza pubblichiamo ma che richiede un approfondimento anche perchè le conclusioni che trae dalla Commissione Territorio di martedì 15 settembre, pur se rispettabili se venissero definite "opinioni", non ci pare trovino riscontro nei documenti e nei progetti di Achille Variati, su cui contiamo di tornare domani.
Ennesimo teatrino anche ieri 15 settembre alla Commissione Territorio nel Palazzo dei Cittadini Onesti, a cura di Achille Variati, sindaco di Vicenza.Dopo quasi un anno di carte, montagne di articoli creati ad hoc dal sindaco e dalla sua compagine, più o meno consenziente/collaborante e più o meno istruita o mal istruita, con consiglieri più o meno "yes man!", ieri si è capito che c’è la “Marcia Indietroâ€. Tutto da Rifare: carte, ulteriori commissioni, riprogettazione delle linee, mentre mancano poche settimane al “termineâ€. Un bel No armai accertato da tutti alle due stazioni inutili, ma sistemazione di quella esistente, “con una passerella pedonale per viale Roma e un cavalcavia all’Anconetta†dice Cicero, l’ex assessore alle rotatorie. Una montagna di tempo perso in ciance perditempo, di cui non si sa a che pro. Una cosa è certa, la Tac era nata per l’insaziabile ingordigia dei vincitori degli “appalti†dell’associazione industriali, dell’Ndrangheta trovata già con le mani nel sacco fin dall’inizio, con il totale consenso di chi deve firmare le carte false da parte della prima regione interessata: il Piemonte, dove ancora oggi gli abitanti della Val Susa sono in guerra con i sostenitori dell’appaltopoli.
Svariate pagine di proposte migliorative, bocciature parziali e totali riprenderanno il nuovo corso della Democrazia vicentina che dorme, dopo che il sindaco ha scritto una lettera che si autosmentisce. Un consigliere prono ringrazia il sindaco per aver fornito le carte, subito incalzato dal consigliere grillino Ferrarin che si scalda dicendo che “le carte per legge devono essere pubbliche e a disposizione dei cittadini, quindi il sindaco non ci sta facendo un piacere, ma fa quello per cui lo paghiamoâ€. Non come ha fatto Zaia con la Pedemontana che le ha tenuto nascoste per 2 anni, Contra Legem. La consigliera Sel Dovigo ha dato una serie di stoccate a chi finora ha governato il “problemaâ€, seguita dall’altra consigliera grillina Zaltron, che rincara la dose postando il dato ben chiaro, emesso direttamente dalle Ferrovie già nel lontano 2013, a cui il sindaco si “sorprende†di non avere questo dato: le due linee hanno ancora oltre il 30% di margine di ampliamento di treni nella fascia mattutina, che sale al 60% nelle fasce medie (dato ormai vecchio), quindi la tratta ferroviaria non è satura come hanno fatto credere i marpioni. Perfino la capo opposizione di destra chiede lumi sulle date, sulle carte che non combaciano e che non hanno senso se la democrazia arriva troppo tardi, dopo aver perso tempo senza sentire la cittadinanza, che per legge deve essere sentita, dopo averla resa edotta nella maniera opportuna, cosa ottenuta solo con i comitati, Sel e 5 Stelle, stanchi di Grandi Opere inutili che i Cittadini Onesti pagano profumatamente, tangenti comprese. Ma c'è una barzelletta finale del sindaco : "Il capo ferrovie gli ha detto che solo per un pelo di .. è riuscito ad aggiungere un treno.."; "poveretto.. che fatica terribile avrà fatto..aiutiamolo, sarà stressato, avrà bisogno di una mano".
(nella foto uno scatto della Commissione Territorio del 15 settembre con sindaco a palazzo Trissino)
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