Quotidiano | Categorie: trasporti

Tac e Tav: chiusi gli incontri superficiali con i cittadini, ora tocca a Variati il salto di qualità. Non faccia Pilato, "si sporchi" le mani e poi faccia scegliere su proposte chiare da... leader

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 30 Gennaio 2016 alle 11:34 | 0 commenti

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È noto che questo network di giornali, web, cartacei e tv, pubblicamente e in maniera chiara, si è espresso a favore dell'inserimento di Vicenza nel "circuito" ferroviario della Tav o, meglio, della Tac (come è giusto chiamarlo in caso di attraversamento e fermata in una stazione della città) e questo per sfruttare forse l'ultima occasione per rendere competitiva l'area per lo meno in termini di collegamenti efficienti a corto e medio raggio col resto del mondo vicino (Italia ed Europa) e non trasformarla definitivamente in un sobborgo medioevale raggiungibile a cavallo e, visti i tempi, con i cammelli o, peggio, su dei somari, i più adatti ai nostri politici.

A questa condizione di sobborgo e di estrema periferia (economica e culturale) dell'Italia e dell'Europa più moderna la città e gran parte dell'area, di cui il vecchio capoluogo dovrebbe essere riferimento ideale e non solo formale, sono state ridotte nel dopo guerra e, ancor di più, negli ultimi decenni del secolo passato.

In molti hanno idolatrato quegli anni come il periodo di un "miracolo del Nord Est" che, ora lo si vede sempre più chiaramente anche se spesso lo avevamo denunciato, è stato solo l'anticipazione locale del futuro modello cinese e terzomondista basato sullo sfruttamento del lavoro, sull'esaltazione del nero e sulla "politicizzazione" della corruzione.

A guidare e indurre questo processo di "imbarbarimento" e sfruttamento parossistico, fisico e mentale, di Vicenza e del Vicentino sono stati i suoi peggiori imprenditori coperti e, anzi, incoraggiati da una delle peggiori e meno trasparenti Popolari d'Italia, che ha guidato non solo la mala gestio di se stessa ma ha condizionato negli ultimi due decenni le scelte strategiche che hanno fatto gli uomini (e certe donne, ancora sotto... copertura mediatica) issati al potere perchè non invisi al potere finanziario elitario dei Gianni Zonin e dei Giuseppe Zigliotto, con relative corti e coorti pronte a saccheggiare i bottini.

Oggi questi "signori" (mai parola fu così male usata come in questo caso) sono indagati ma nessuna eventuale condanna giudiziaria, se pure mai dovesse arrivare, potrà punirli come il giudizio già scritto con le loro lacrime indelebili da decine di migliaia di risparmiatori azionisti ridotti sul lastrico dalle azioni vendute a prezzo dopato non per alimentare, per giunta, i "buoni crediti" alle molte attività veramente produttive dell'area ma per soddisfare le speculazioni di chi al posto dell'imprenditoria ha fatto finanza speculativa e ha condannato Vicenza all'arretramento sulla maggior parte dei fronti.

Questo arretramento è riassunto nel depauperamento dell'industria locale iniziato con le delocalizzazioni a puro scopo di profitto e soprattutto nell'impoverimento delle migliori risorse della società, quelle dei giovani espulsi dal mondo dell'impresa, del lavoro e della creatività prima ancora che vi entrassero in un'area che deve smettere di lodarsi per "il meno peggio" che esprimono le statistiche e rendersi conto che ha dilapidato il patrimonio di poter partire dal meglio, che non ha saputo utilizzare pur di sfruttarlo nel breve periodo ed è precipitata nel peggio del presente e del futuro.

Questo arretramento e questo imnpoverimento possono essere arrestati anche da una strategia sull'Alta Capacità ferroviaria che si faccia non solo promotrice di una frenata della caduta nel precipizio dell'incomunicabilità logistica ma assuma il significato simbolico di un'accelerazione repentina e definitiva verso un mondo moderno fatto di opportunità per chi ne abbia le vere capacità e non solo per i cognomi giusti (e perciò stesso fautori e promotori dell'ingiustizia sociale ed economica).

Un mondo moderno liberato dai corruttori e dai corrotti che hanno mangiato su Vicenza cementificandola non solo fisicamente ma anche mentalmente e che ora vogliono spolparne gli ossi residui come fanno i vecchi cani guardiani dei propri privilegi ridotti poi, per assoluta mancanza della capacità di far "rendere" quei privilegi non solo per se stessi (quella capacità avrebbe illuministicamente reso accettabili i privilegi perchè guadagnati sul campo), a trasformarsi in cani randagi pronti ad azzannare come e più di quando erano guardiani incapaci di guardare avanti.

Ma perchè dalla Tac riparta Vicenza, come VicenzaPiù spera e sogna forse più del sindaco stesso, perchè in città speriamo di... sopravvivergli (mediaticamente ovviamente visto che i suoi obiettivi politici non saranno più solo cittadini, mentre la nostra missione rimane vicentina),  ad Achille Variati, pubblicando a seguire la lettera di nostro lettore e suo "amministrato", rivolgiamo un appello.

"Il tuo sogno, caro sindaco, non deve essere solo quello di costruire le fondamenta di un ponte levatoio che finalmente colleghi la città e un'area vasta al mondo aprendo le porte di un vecchio e decrepito castello a chi vuole uscire ed entrare con facilità per riportare stimoli di ogni tipo al suo interno e per difondere all'esterno quanto di buono ancora vi è custodito.

Ma il tuo compito è fare un salto di qualità, trasformandoti, è la tua scommessa che ti può togliere il marchio storico di grande ma limitato mediatore di interessi, da messaggero pilatesco di proposte ("me le lavo le mani, ci dia i dati RFI, decida la gente") fatte con l'obettivo democristiano di costruire un ponte che non scontenti nessuno prima ancora che faccia contenti i più, da architetto di una proposta forte e chiara.

E sia questa tua proposta progettuale, questa sì e non semplicemente una Tac qualunque, la tua eredità politica. A liberare dai dubbi che la tua proposta sia fatta per alcuni e non per tutta la città sarai tu stesso con la forza e la convinzione della tua soluzione. Potrai fare, certo, tesoro delle indicazioni di tutti, quelle che hai raccolto in varie sedi, ma per una volta non mediare e fai il leader.

Proponi, tu che sei anche un matematico, A + B + C e mettiti davanti alla tua gente nella guerra per la chiarezza senza mandarla al fronte con altri a pilotarne volontà e destini con la forza oggi localmente sproporzionata dei due media locali confindustriali.

Caro Variati, elabora il progetto dopo averlo studiato, come stai facendo, informane i cittadini con fogli, mappe, costi e sacrifici e firmalo tu.

Se questa è la strada che sceglierai, come ti chiede sostanzialmente anche il cittadino di cui pubblichìamo la lettera, VicenzaPiù sarà con te, perchè tu sarai la città.

Vuoi essere ricordato come Pilato che si rimette alla folla, lasciata nell'ignoranza dai sacerdoti del potere?

O, orgogliosamente, vuoi operare finalmente senza appellativi altrui ma come Achille Variati, per tre volte sindaco di Vicenza ma alla fine dei mandati diventato suo leader, storico?"

Il direttore

 

TAV …. Tour di assemblee cittadine

Di Alessandro Fracasso

Ieri sera 29 gennaio 2016 si è concluso presso i Chiostri di Santa Corona il “tour” di assemblee TAV/TAC indetto dal sindaco  (su ripetute e reiterate richieste da parte dei comitati cittadini) allo scopo di informare la cittadinanza sullo “studio di fattibilità”  di tale ingente progetto che dovrebbe coinvolgere l’intera nostra città. A dire il vero l’informativa che è scaturita dalle tre serate lascia l’amaro in bocca per i contenuti scarsi in termini di informativa ma soprattutto per le modalità espositive adottate. Un progetto deve essere illustrato nella sua interezza e, perché no?, anche mettendo in luce i lati negativi dell’impatto sulla città, non si devono solo esternare i sogni di chi è al potere e non anche i sacrifici che sono richiesti alla cittadinanza. L’apoteosi si è raggiunta poi quando una cittadina ha voluto esternare le proprie idee sull’utilizzo dei fondi finanziari per rendere Vicenza più vivibile, più pulita e più sicura! Il sindaco poco elegantemente Le ha risposto che “se non le piace può benissimo ….  cambiare città” . Penso che da parte di una persona che amministra una città tali cadute di stile siano da evitare. Lascio ai lettori trarre le opportune considerazioni.

Durante il “monologo” il sindaco ha affermato anche che l’amministrazione di Vicenza è molto attenta e sensibile nei confronti della cittadinanza tant’è vero che già l’anno scorso il comune si è premurato di inviare (in data 24 Dicembre 2014 – vigilia di Natale) una lettera dove si avvisava il cittadino che la propria abitazione sarebbe stata oggetto di “procedure di esproprio per procedere successivamente alla realizzazione delle opere ferroviarie e di quelle connesse”. Una lettera inviata prima dell’approvazione in consiglio comunale del famigerato “studio di fattibilità” e quindi senza fondamento alcuno di legittimità a compiere tale atto. Come già detto in un intervento precedente: come si pensa abbiano passato questo periodo (1 anno e mezzo) le persone che hanno ricevuto la missiva? Che ne è stato della loro vita, dei loro progetti futuri sulla propria casa con l’unica prospettiva di dover affrontare ad una certa età il problema di rifarsi la casa e la vita in luoghi di affezione diversi? Parliamo di diverse decine di nuclei famigliari!

E noi dovremmo valutare un simile avvenimento come un gesto di magnanimità da parte dell’amministrazione comunale? Parliamo poi del progetto “definitivo” Verona – Bivio Vicenza: definitivo? Ma se il CIPE deve ancora pronunciarsi sulla tratta di San Bonifacio dove un Sindaco che ha a cuore i propri cittadini ha scelto un tracciato alternativo e meno impattante sul proprio paese?

Ritornando alle tre serate (ricordo le località: al quartiere Ferrovieri, a San Pio X ed ai Chiostri) sono state un “monologo” in 3 atti durante i quali sono stati ampliamente illustrati i “sogni di un sindaco” che non ha minimamente a cuore la propria città e tantomeno i propri cittadini. Staremo a vedere cosa diranno le “famose comparazioni” richieste a RFI. Non saranno mica comparazioni all’interno di un unico progetto quello approvato in consiglio comunale il 13 gennaio 2015?! Comparazione tra il fare una stazione piuttosto che un’altra? Noi vogliamo che la comparazione verta su alternative al disastroso progetto di attraversamento della città! Vorremmo sentirci dire i pro ed i contro delle varie alternative individuate in vari momenti. Non si capisce come un progetto (tuttora consultabile sul sito RFI) che non coinvolge la città con opere faraoniche e con innumerevoli cantieri  al suo interno, con abbattimenti di case condomini e fabbriche, con rifacimento di numerosi manufatti viari e fluviali possa costare più dell’attuale proposto dal consiglio comunale. Vogliamo un attento esame costi/benefici tra i vari progetti (interramento, a sud dei Berici e l’attuale ), ma allo stesso tempo non dimentichiamo che non vogliamo togliere a Vicenza le opere essenziali al suo futuro, ma vogliamo e pretendiamo il rispetto della città e dei cittadini che la abitano. 

Leggi tutti gli articoli su: Tav, Achille Variati, Tac, Alessandro Fracasso

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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