Quotidiano | Categorie: Storia

Sul web Mario Eichta, figlio di Luigi, internato a Katzenau quale sospetto politico irredentista

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 19 Aprile 2012 alle 09:09 | 0 commenti

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Da www.eitcha.it - Dopo decenni dall'inizio della Grande Guerra sono numerose le iniziative che intendono ricordare ed onorare i Caduti. Anni fa è nata però un'iniziativa particolare, gli Incontri italo-austriaci della Pace a ricordo dei caduti e delle vittime civili della Grande Guerra, divenuti ormai una tradizione e noti anche a livello internazionale. Ideatore ed organizzatore instancabile è Mario Eichta, figlio di un importante esponente della comunità trentina di allora, Luigi Eichta, che il 26 maggio 1915 venne arrestato a Merano dai gendarmi austro-ungarici e internato quale sospetto politico irredentista nel famigerato Campo di internamento di Katzenau, nella periferia di Linz, e poi confinato a Hollabrunn.

Il figlio Mario Eichta ha sentito l'esigenza e l'impegno del ricordo di tutte le Vittime della Grande Guerra, sia militari che civili. Gli Incontri italo-austriaci della Pace iniziarono nel 1992 presso l'Ossario al Passo del Tonale (Comune di Vermiglio) con la presenza degli allora Ministri degli Esteri di Italia ed Austria, Emilio Colombo ed Alois Mock, per poi proseguire nel 1993 con il Ministro Mock al Forte di Luserna, nel 1994 al Cimitero Militare di Fucine, frazione del Comune di Ossana, nel 1995 al Cimitero Militare di S. Giuliana nel Comune di Vigo di Fassa, nel 1996 al Cimitero Militare di Slaghenaufi nel Comune di Lavarone, nel 1997 al Cimitero Militare di Bondo e nel 1998 al Cimitero Militare di S. Rocco nel Comune di Pejo. Gran parte del Trentino, allora denominato Tirolo italiano, era stato forzatamente evacuato dalle imperial-regie autorità militari austro-ungariche e le popolazioni delle vallate interessate vennero smistate in varie sperdute località all'interno dell'ex Impero austro-ungarico, circa 70.000 persone tra donne, anziani e bambini. Insieme ai Trentini furono allontanati anche altri sudditi imperiali di lingua italiana come le popolazioni dell'Ampezzano, del Friuli Orientale, dell'Istria, del territorio di Fiume e della Dalmazia. Altri civili, di lingua italiana, ugualmente sudditi dell'Impero a.-u., sospettati di simpatie verso il Regno d'Italia e accusati di irredentismo, soffersero invece brutali arresti e dure deportazioni. Molti profughi ed internati e confinati morirono per stenti e malattie lontani dal loro Trentino e dalle altre località di provenienza...

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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