Quotidiano | Categorie: Politica, Diritti umani, Vita gay vicentina

Stuart Milk al Garibaldi: nipote di Harvey Milk in visita a Vicenza e alla comunità LGBT veneta

Di Anna Barbara Grotto Sabato 8 Febbraio 2014 alle 00:20 | 0 commenti

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27 novembre 1978: il consigliere comunale di San Francisco Harvey Milk, primo politico dichiaratamente gay ad entrare nelle fila delle istituzioni americane, viene brutalmente assassinato dall'ex consigliere Dan White. Il movente: un ferale mix di invidie politiche ed omofobia, mai negata da White, un ultraconservatore. Harvey Milk divenne così un'icona del movimento LGBT mondiale per aver iniziato a cambiare la politica come nessuno mai prima, ovvero dal di dentro; e poi perché, col suo sacrificio estremo, divenne simbolo delle vittime di omofobia.

Harvey Milk divenne così un'icona del movimento LGBT mondiale per aver iniziato a cambiare la politica come nessuno mai prima, ovvero dal di dentro; e poi perché, col suo sacrificio estremo, divenne simbolo delle vittime di omofobia.
Conosciuto dal grande pubblico anche grazie ad una superba interpretazione di Sean Penn nell'omonimo film "Milk", vincitore di 2 premi Oscar, la figura di Harvey Milk continua ad essere viva e capace di lottare per i diritti civili grazie alla fondazione che porta il suo nome, di cui è ambasciatore nel mondo il nipote Stuart.
Ed è proprio Stuart Milk, consigliere del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che quest'oggi 7 febbraio 2014 è venuto a far visita a Vicenza e alla comunità LGBT veneta.
In un contesto storico ma in un'atmosfera informale, tipicamente americana, Milk e il console Robert J. Palladino hanno incontrato la cittadinanza e le istituzioni presso il Caffè Garibaldi. A fare gli onori di casa per il Comune di Vicenza il vicesindaco Bulgarini e il consigliere Dal Maso; presenti diverse associazioni venete: Arcigay Vicenza, DELOS Vicenza, Arcilesbica Treviso, Arcigay Verona, Milk Center Verona.
"Il viaggio della nostra nazione verso l'uguaglianza non sarà completo finché le nostre sorelle lesbiche e i nostri fratelli gay non saranno trattati come chiunque altro di fronte alla legge, per cui se è vero che siamo stati veramente creati uguali, sicuramente l'amore che diamo al prossimo dovrà essere anch'esso uguale da una persona all'altra" sono le testuali parole del presidente Obama nel suo secondo discorso inaugurale.
Ed oggi il suo portavoce per i diritti civili, nonché presidente della "Harvey Milk Foundation", Stuart Milk ha parlato con grande orgoglio di quanto sta facendo il presidente Obama per la comunità LGBT, e con grande trasporto dell'esempio illuminante di Harvey Milk: "Mio zio si immaginava che prima o poi l'avrebbero ucciso, perché riceveva minacce di morte tutti i giorni; ma si auspicava che quei proiettili a lui destinati potessero avere la forza di sfondare tutte le porte chiuse, di distruggere le maschere che indossiamo. Ogni volta che noi non ci nascondiamo, che noi facciamo coming out, che viviamo alla luce del sole il nostro rapporto di coppia, facciamo un piccolo passo per distruggere la maschera. No, non diventa più facile la vita dopo il coming out; ma ogni volta che io sono messo di fronte ad un bivio ed ho la possibilità di decidere se vivere o meno nella menzogna, io penso a quei proiettili. E allora decido di rispondere in maniera veritiera alla domanda del vicino di casa, della commessa al supermercato o del datore di lavoro, e decido di dire che lui è il mio compagno non un amico. Ogni volta penso a quei proiettili e decido di agire nella verità: un piccolo gesto nel breve termine, ma un importante contributo nel lungo termine al grande progetto comune iniziato da Harvey Milk. L'opinione pubblica è molto più potente delle leggi, ed è sulle persone che dobbiamo lavorare: ti odiano perché non ti conoscono, non ti possono odiare se ti conoscono. Il prezzo dell'uguaglianza e della giustizia è di essere vigili e alla luce del sole. L'Italia per noi rimane un Paese fondamentale con cui lavorare per l'uguaglianza ed i diritti di tutte le minoranze e delle persone discriminate: degli omosessuali ma anche delle donne e degli extracomunitari.
You gotta give'em hope - dovete dare loro la speranza: non si deve mai smettere di desiderare e lottare per un futuro migliore, senza discriminazioni. Questo è il grande messaggio di Harvey Milk."


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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