Stranieri a scuola, Moretti: "Lo Stato ci toglie risorse"
Venerdi 12 Agosto 2011 alle 15:35 | 0 commenti
Comune di Vicenza - L'assessore all'istruzione Alessandra Moretti commenta le dichiarazioni del ministro Gelmini sul caso della scuola dell'infanzia di Montecchio Maggiore formata solo da stranieri: "Il fenomeno della presenza degli stranieri nelle nostre città , e di conseguenza nelle nostre scuole, non si affronta con provvedimenti tampone, né con proclami demagogici, ma con una politica che guarda al futuro, nell'ottica della multiculturalità , attraverso l'introduzione di misure condivise da tutti i soggetti interessati: Comune, Ufficio scolastico provinciale, scuola e famiglie".
"A Vicenza - prosegue l'assessore - con il Piano territoriale scolastico avviato nel 2009 e assunto come modello di riferimento dallo stesso ministro Gelmini - siamo stati i primi ad affrontare con questo metodo il problema, con l'obiettivo di garantire pari opportunità formative a tutti, dicendo no alle scuole ghetto. Da quest'anno vedremo nella loro interezza gli effetti positivi di questo patto di corresponsabilità : scuole dell'infanzia che ancora l'anno scorso presentavano una presenza di bambini stranieri che superava il 50 % registrano percentuali al di sotto del 35%. Ciò è evidente in particolare in zone ad alta residenzialità straniera, come San Lazzaro, Villaggio del Sole, San Pio X, dove anche i numeri della scuola primaria sono confortanti e dimostrano un progressivo riequilibrio tra alunni stranieri e italiani".
"Va ricordato tuttavia - aggiunge Moretti - come, soprattutto nella scuola primaria e secondaria di primo grado, gli studenti stranieri siano per la maggioranza di seconda generazione, quindi nati in Italia e con alle spalle un progetto di inserimento scolastico consolidato. Non a caso, spesso, sono proprio gli stranieri a rappresentare nelle classi delle vere eccellenze, esempi di integrazione positiva e fruttuosa".
"Se, come dichiara la Gelmini, lo Stato intende intervenire a supporto del mondo della scuola anche rispetto a queste tematiche - è la conclusione dell'assessore di Vicenza - lo deve fare proprio e soprattutto assicurando, attraverso le Regioni, le risorse indispensabili per consolidare progetti educativi e di sostegno all'integrazione e per consentire l'effettivo riequilibrio delle situazioni più critiche. Penso ad esempio ai fondi per il trasporto scolastico da una scuola all'altra, per la presenza di mediatori culturali oggi interamente a carico del Comune, per i programmi di insegnamento dell'italiano agli stranieri le cui risorse sono ormai ridotte all'osso. Questo non è più il tempo dei proclami demagogici, ma delle scelte coraggiose che prendano atto che la nostra società è cambiata".
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