Stranezze territoriali
Mercoledi 20 Giugno 2012 alle 13:36 | 0 commenti
Ieri la commissione territorio ha cominciato una discussione su un argomento apparentemente marginale. Quello della realizzazione di una bretella che dovrebbe connettere la zona dello stadio Menti a via Martiri delle Foibe. Si tratta di un'opera molto attesa dalla giunta di centrosinistra capitanata dal primo cittadino di Vicenza Achille Variati.
Il progetto preso da solo non è certo un'opera colossale. Ma visto nel complesso assume una valenza strategica. Quella bretellina infatti non è che un tratto del futuro asse viario che una volta completato dovrebbe costituire il nuovo asse di fuga dal centro storico in direzione oriente: via via dal nuovo tribunale sino al casello di Vicenza Est. Un qualsiasi buon amministratore oltre a porsi domende in termini di viabilità dovrebbe porsi delle semplici domande di natura urbanistica. Vale a dire: immaginando l'asse, che poi tanto dritto non è, che lambisce i terreni, molti ancora verdi, a ridosso di Borgo Casale che previsione urbanistica si può fare? Quanti di quei terreni sono già edificabili? Quanti potrebbero diventarlo in ragione delle potenzialità di trasformazione rese possibili, ma non obbligatorie, dal piano territoriale comunale, ovvero il Pat? Di chi sono quei terreni (nella foto uno scorcio a ridosso di via Foibe)? Esistono delle richieste lungo quell'asse immaginario che fanno riferimento al bando degli interessi diffusi? Se sì chi le porta avanti? È utile o non alla città e al suo ecosistema che lungo quell'asse ci possano essere nuovi significativi insediamenti? Ieri dopo un passaggio rapido in commissione territorio ho provato a buttare en passant a più di un consigliere comunale: l'imbarazzo era evidente. Segno che la questione è poco conosciuta; o temuta per qualche ragione. La questione delle possibili speculazioni edilizie lungo la spalla orientale bis infatti è cosa vecchia. Più volte è stata oggetto di scontro in sala Bernarda durante la precedente consiliatura di centrodestra. Ora le cose sembrano sopirsi. Come mai? È vero che alcuni di quei terreni fanno riferimento ad uno o più soggetti coinvolti nel caso Aim-Marghera? Ed è vero che l'acquisto di alcuni di quei terreni in passato è stato possibile grazie ad alcune generose linee di credito concesse da un paio di importanti banche venete?
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