Stop impianti fotovoltaici su terreno agricolo, Meggiolaro: salvaguardato il territorio
Lunedi 21 Febbraio 2011 alle 23:10 | 1 commenti
Diego Meggiolaro, Coldiretti Vicenza - "Era ora che qualcuno cominciasse a preoccuparsi del nostro territorio"
"Finalmente stiamo constatando che, attraverso l'assessore Massimo Giorgetti, gli impegni che aveva preso il governatore del Veneto Luca Zaia cominciano a realizzarsi, con la salvaguardia del territorio, delle imprese, del valore e dell'etica".
Con queste parole il presidente provinciale della Coldiretti vicentina, Diego Meggiolaro, interviene all'indomani dell'approvazione in consiglio regionale di un importante emendamento alla Legge Finanziaria, che ferma la proliferazione di mega impianti fotovoltaici installati direttamente sul suolo agricolo. "Per noi è assurdo pensare - spiega il presidente Diego Meggiolaro - che questi mega impianti di produzione di biogas continuino a sottrarre produzioni della terra, in grado di garantire cibo, a favore della produzione di energia. Un altro danno che si sta perpetuando è dato dal fatto che, sottraendo i cereali al mercato dell'alimentazione animale, i prezzi che gli allevatori devono sostenere per approvvigionarsi delle materie prime aumentano a dismisura, incrementando i costi di produzione in particolare di tutta la zootecnia vicentina. La stessa energia che potrebbe essere prodotta con materie oggi considerate scarti e, talvolta, persino inquinanti, tra cui il legno, l'erba ed i ritagli di potatura dei giardini e lungo le strade". La green economy esiste e va incentivata, ma non a scapito della terra che ci fornisce cibo e lavoro, spesso riequilibrando un'economia instabile ed in difficoltà . "Abbiamo assistito per anni - prosegue il presidente Diego Meggiolaro - alla distruzione di territorio fertile, specie nelle aree migliori per le produzioni agricole, per dare spazio alle zone industriali ed artigianali, ma non possiamo accettare che tutto ciò prosegua sotto ai nostri occhi, con l'installazione di pannelli fotovoltaici a terra". Fotovoltaico sì, dunque, ma non attraverso pannelli impiegati per lastricare la nostra terra. "Sono troppi i capannoni sfitti - conclude il presidente Diego Meggiolaro - per pensare ad una giustificata diffusione di queste aree funzionali e, tantomeno, ad un ulteriore sviluppo delle medesime. Ben vengano i pannelli, ma dovranno essere installati sulle coperture dei capannoni, in aree, quindi, dove la loro presenza non possa arrecare danno allo sviluppo e salvaguardia del territorio, delle imprese e dell'economia locale e dove non serve costruire nuove linee elettriche per l'utilizzo dell'energie".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
Non ci sono biomasse nel V.O ,bisogna coltivare e bruciace, coltivare e bruciare........e aumentare le polveri sottili gia oltre la soglia di rischio già oggi fuori controllo. Per alimentare queste centrali ci vogliono
7.000 settemila ettari coltivati a sorgo per ....coltivare e bruciare e produrre polveri sottili. Di quale "fame nel mondo parlate" IPOCRITI ..sempre intenti a difendere i propri interessi. Per 20 MW di una centrale elettrica fotovoltaica si coprono solo 40 ettari di terreno e non SETTEMILA, di quale difesa del territorio parlate?. .......PENSATE SOLO A VENDERE CONCIMI CHIMICI ,CHE AVVELENANO TUTTA LA PIANURA PADANA E I SUOI ABITANTI.