Stival a Marcinelle: il sacrificio di 136 emigranti
Domenica 4 Luglio 2010 alle 17:24 | 0 commenti
Daniele Stival, Regione Veneto - Assessore Stival: "Bois du Cazier, simbolo del sacrificio dell'emigrazione italiana e veneta"
L'incontro al consolato italiano di Charleroi e la visita a Marcinelle alla miniera del Bois du Cazier sono state le ultime tappe della missione veneta in terra belga dove si è tenuto il V° meeting dei Giovani Veneti nel Mondo. La delegazione guidata dall'assessore regionale ai flussi migratori, Daniele Stival, è stata ricevuta dal console Iva Palmieri, la quale ha ricordato la rilevanza numerica della nostra comunità nazionale a Charleroi (oltre 80 mila iscritti all'Aire, l'anagrafe italiana dei residenti all'estero), dove un residente su quattro ha almeno un progenitore italiano e dove è ancora forte il sentimento di appartenenza alla terra d'origine della propria famiglia.
Presente all'incontro anche il giovane assessore alla cultura del Comune di Charleroi, Antoine Tanzilli, figlio di emigrato italiano, che ha sottolineato l'importanza del contributo dato dai nostri emigrati allo sviluppo di quest'area del Belgio. L'assessore Stival, dopo aver presentato i giovani delegati veneti provenienti da vari paesi del mondo, ha spiegato al console il lavoro svolto dal coordinamento regionale e dal comitato estero dei giovani veneti in quest'ultima settimana a Bruxelles, dove hanno potuto conoscere il ruolo e le funzioni delle istituzioni europee.
Il gruppo si è quindi spostato a Marcinelle (nella foto dell'epoca le esequie) per visitare il Bois du Cazier, la miniera nella quale perirono in un tragico incidente 262 minatori. Era l'8 agosto del 1956, 136 lavoratori italiani non risalirono vivi dalle viscere della terra e di questi cinque erano veneti: Dario Dalla Vecchia di Belluno, Giuseppe Polese, Mario Piccin e Guerrino Casanova di Treviso e Giuseppe Corso di Verona.
Lino Stoppele, personaggio storico dell'emigrazione veneta in Belgio e presidente dell'Associazione Veronesi di Charleroi, ha ripercorso la drammatica vicenda del Bois du Cazier e ha illustrato le terribili condizioni di lavoro dei nostri connazionali in quegli anni del secondo dopoguerra.
Il momento della commemorazione è stato reso ancor più commovente dai canti del Coro Comelico, intervenuto alla cerimonia. "Il nostro rendere omaggio alle vittime di questa tragedia - ha detto l'assessore Stival - vuole andare oltre al semplice ricordo ed essere anche un segno di riconoscenza per quell'emigrazione italiana e veneta che ha dato molto ai paesi di adozione. Lo sfruttamento e le condizioni di lavoro inumane non sono certo accettabili e vanno anche oggi combattute, ma lo spirito di sacrificio e di laboriosità , l'onestà dei nostri emigrati deve continuare a rappresentare un insegnamento per tutti e soprattutto per le nuove generazioni".
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