Stefano Righi su CorEconomia: Banca Popolare di Vicenza cerca di ripartire da un plafond di un miliardo di euro messo a disposizione delle aziende del Nordest
Lunedi 24 Ottobre 2016 alle 15:54 | 0 commenti
Un'iniziativa finalizzata al rilancio del tessuto economico del territorio, che la stessa banca - con le sue precedenti gestioni - ha contribuito in maniera sostanziale a sfilacciare. Una situazione ai limiti del paradossale. Che continua ad evidenziare alcune palesi contraddizioni. Dalle riunioni del consiglio di amministrazione, che si tengono sempre più spesso a Milano, escono scricchiolii sinistri. Il comunicato stampa seguito alla riunione del cda dell'11 ottobre si era dimenticato, in prima diffusione, della voce dell'amministratore delegato, Francesco Iorio. E all'interno della compagine di amministratori si evidenziano talvolta posizioni contrapposte.
Con effetti a cascata sulla struttura sottostante e sulla rete agenziale, raggiunta recentemente dal videomessaggio del vice direttore generale. La preoccupazione maggiore, per la rete, è quel 23 per cento di personale in esubero che sembra emergere dalle analisi. Fosse vero, sarebbero in eccesso 1.240 dei 5.407 dipendenti della banca. I conti evidenziano poi qualche preoccupazione, anche dopo la perdita di 795 milioni nei primi sei mesi dell'anno. Se c'è chi sottovoce evidenzia una nuova prossima esigenza di capitale superiore ai 500 milioni di euro (chi glielo dice a Intesa e Unicredit che hanno già investito in Atlante una miliardata?), preoccupa la tenuta del conto economico. Sulla homepage del sito della BpVi si offrono mutui allo 0,85 per cento di spread e si remunerano conti vincolati a 2 anni al 2,50 per cento lordo annuo per le nuove somme. Pur in presenza di accortissime politiche commerciali e di valutazioni del merito di credito non confrontabili con il passato, il dubbio rimane. Lo chiarirà , forse, il cda di dopodomani, con il piano industriale all'ordine del giorno. Mentre a 11 mesi dalle dimissioni del presidente Zonin e a 18 da quelle dell'amministratore delegato Samuele Sorato l'azione di responsabilità è ancora un progetto, come pure i tavoli di conciliazione con la clientela tradita.
Di Stefano Righi, da Corriere Economia
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