Statuto, Tomat: positivo legame col territorio
Sabato 14 Agosto 2010 alle 17:27 | 0 commenti
Il presidente degli industriali veneti, Andrea Tomat, si è ufficialmente dichiarato in sintonia col governatore Zaia e con i partiti di maggioranza, Lega e Pdl, autori della bozza di statuto firmata prima delle ferie estive. Andrea Tomat, come riferisce nell'intervista a Il Corriere del Veneto di oggi a firma Sara D'Ascenzo, dietro il principio del "prima i veneti", sottinteso nella bozza (nel comma 6 dell'articolo 4 prevede che "la Regione si adoperi in particolar modo a favore di tutti coloro che dimostrano un particolare legame con il territorio") non crede che ci sia "un principio di razzismo, piuttosto un'attenzione al territorio".
Tomat supera, quindi, anche le perplessità della Chiesa espresse al Corriere del Veneto dall'arcivescovo Marchetto (Pontificio Consiglio migranti della Santa Sede) e le ‘imputazioni' mosse, sia pure in scala diversa, da Pd, Idv, Fli e Udc).
Far riferimento al legame col territorio per una serie di questioni, come l'assegnazione degli appalti, per Tomat è "un principio giusto. Dimostrare un favore per il territorio porta a controllare i servizi, porta a coltivare la responsabilità di chi ci abita, e innesca indubbiamente un ciclo virtuoso. Un'equità astratta in questo momento storico credo non abbia senso, si tratta solo di dare apertura a quelle politiche che non pregiudicano comunque l'equità ».
Tra gli altri aspetti importanti sottolineati nell'ntervista a sara D'Ascenzo il presidente degli industriali del Veneto sottolinea "il rapporto tra i cittadini e il Paese, tra l'economia e il governo del territorio. L'idea di un Fisco che dà fiducia al cittadino col principio di buona fede, per esempio. Poi i costi della politica: la riduzione dei consiglieri e l'abolizione dei gruppi unipersonali, le risorse per il riconoscimento delle autunomie come quella di Belluno, le differenze tra i territori, gli standard minimi di efficienza, la lotta all'evasione. Sono tutte indicazioni di buon senso. Questi sono temi che condividiamo: la semplificazione, l'efficacia».
E sul Veneto come la Catalogna non ci sarebbe "niente di male. Anzi: vorrebbe dire che faremmo finalmente i termovalorizzatori, che continuiamo a chiedere e che invece in Catalogna hanno già fatto. Quella regione vuol dire autonomia e federalismo, autonomia dentro un Paese".
Se Il Veneto è tra le ultime regioni ancora senza statuto questa potrebbe essere la volta buona per approvare uno statuto assimilabile in qualche modo alla Costituzione di questo territorio pur non potendo essere "una fotocopia della Carta nazionale, altrimenti non avrebbe senso, dovrà essere tagliata sulla realtà della nostra area. Ammetto però che non è facile farlo: si tende a raccontare quello che vorrebbe essere un territorio, la dimensione ideale. Forse era necessario un tempo di maturazione, un processo che ora speriamo sia arrivato a compimento: adesso è bene chiudere».
Per arrivare a questo passo fondamentale lo statuto, però e ne conviene anche Tomat, deve essere" il più condiviso possibile. Sarà il prodotto del Consiglio e spetterà al Consiglio trovare l'equilibrio. Mi auguro che i nostri consiglieri diano un esempio di costruttività e di efficienza ben diverso da quello che stiamo vedendo a livello nazionale".
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