Statuto, salta la norma sull'accesso agli atti: accuse da Meridio
Mercoledi 9 Gennaio 2013 alle 20:55 | 0 commenti
C'è tensione in sala Bernarda che in queste ore discute gli emendamenti al nuovo statuto comunale della città di Vicenza. Se da una parte nelle fila delle minoranze centrodestra sono parecchie le voci contrastanti nei confronti della introduzione del referendum, dall'altra non mancano le critiche dai soggetti come PiùDemocrazia e M5S che dagli spalti del pubblico (in foto) hanno duramente criticato la presenza di «codicilli e clausole» che limitano drasticamente gli istituti di democrazia diretta.
La seduta tra l'altro era cominciata con l'affondo del Carroccio che ha puntato l'indice contro l'amministrazione. Il motivo? I criteri con cui vengono utilizzate le sale delle circoscrizioni. Durante le primarie del Pd, accusa il consigliere leghista Paola Sabrina Bastianello, «c'era chi aveva in mano le chiavi delle sedi e ne comunicava l'utlizzo» solo poco prima.
Ma in serata si è anche registrato un vero e proprio caso politico. Durante gli incontri pubblici della commissione statuto il presidente del consiglio comunale Gigi Poletto (Pd) e la stessa commissione si era espressa chiaramente per introdurre nel documento ora al vaglio dell'aula il principio per cui al cittadino veniva garantito un accesso generalizzato agli atti. Il tutto in linea con la prassi in auge in mezza Europa da mezzo secolo almeno e in Svezia addirittura dalla fine del '700. In sede di commissione l'istanza non aveva trovato accoglimento tanto che era stato il presidente della commissione Gerardo Meridio a presentare un emendamento che accogliesse le istanze che venivano dalla cittadinanza. Un parere tecnico della segreteria generale firmato dalla dottoressa Castagnaro è stato però il preludio alla bocciatura da parte dell'aula. Un no che ha lasciato l'amaro in bocca a Meridio il quale a margine della seduta ha dichiarato: «Abbiamo fatto la figura di chi si rimangia la parola. Non è il massimo per i cittadini». A fine serata il nuovo statuto è poi stato approvato in modo definitivo.
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