Stato di agitazione del personale Ministero della Giustizia - tribunale di Vicenza e giudici di pace
Martedi 26 Ottobre 2010 alle 20:24 | 0 commenti
Fp-Cgil, Uil-Pa, Flp, Usb-Rdb - Stato di agitazione del personale dipendente del Ministero della Giustizia - Tribunale di Vicenza e giudici di pace
La recente manovra economica varata dal governo (d.l. 78/2010) colpisce duramente i lavoratori pubblici per i quali è previsto il congelamento dei rinnovi contrattuali, il taglio del 10% alle spese, ancora un blocco del turn-over e il ritardato pagamento della liquidazione.
Nel Ministero della Giustizia i lavoratori sono doppiamente beffati, ingannati e raggirati: oltre ad essere gli unici dipendenti del pubblico impiego a non aver conseguito una strameritata progressione di carriera, giuridica ed economica, dovranno subire - per colpa dell'Amministrazione e di una minoranza sindacale - un mortificante ed ingiusto ordinamento professionale e rinunciare con rammarico al premio di produttività collettiva percepito negli ultimi anni.
Nei prossimi 5 anni sono previsti migliaia di pensionamenti e, con il blocco del turn-over, non sarà possibile rimpiazzarli. Molti uffici giudiziari verranno chiusi per mancanza fisica di persone con conseguenze gravissime per il diritto alla giustizia (già ora l'Ufficio del giudice di pace di Valdagno è privo di Cancelliere rendendo necessario ricorrere a turni di copertura con lavoratori volontari).
Già oggi si opera in condizioni critiche per mancanza di fondi e di mezzi e con l'ulteriore taglio del 10% alle spese della giustizia non sarà possibile garantire la prosecuzione delle attività . Altro che modernizzazione ed informatizzazione, altro che processo telematico e posta elettronica certificata: già ora non ci sono i soldi neanche per la carta e per le spese ordinarie!
In questo quadro desolante diventa - se possibile - ancora più difficile la situazione della Giustizia di Vicenza e Provincia, ove solo e soltanto l'abnegazione oltre il dovere dei lavoratori, impedisce alla "macchina giustizia" di fermarsi con le immaginabili gravi conseguenze per la collettività .
I lavoratori, che ancora aspettano il pagamento degli straordinari effettuati nei mesi scorsi, devono pure lavorare in un ambiente tutt'altro che sereno, in cui il mancato rispetto da parte dell'Amministrazione delle relazioni sindacali è sfociato
in una serie di atti e provvedimenti unilaterali e non condivisi che hanno portato alle dimissioni dell'intera RSU ed alla mancata elezione del rappresentante per la sicurezza dei lavoratori, creando ulteriore disagio.
Di fronte al persistente disconoscimento da parte dell'Amministrazione della contrattazione, su materie di importanza rilevante quali l'orario di lavoro e l'organizzazione degli uffici, le OO.SS. hanno dapprima sospeso le relazioni sindacali ed ora, col sostegno dei lavoratori, hanno proclamato lo stato di agitazione e richiesto al Prefetto un incontro urgente per attuare la prevista procedura di conciliazione all'esito della quale, se non si otterranno da parte dell'Amministrazione garanzie concrete sul ripristino del corretto svolgimento delle relazioni sindacali nel rispetto dei reciproci ruoli, si procederà ad iniziative più cogenti.
Chiediamo all'Amministrazione di mettere al centro del proprio operare i lavoratori, adottando provvedimenti condivisi e non calati dall'alto, facendo scelte che siano improntate a contemperare le legittime aspettative dei lavoratori con le esigenze di servizio, di comprendere che è la contrattazione e non il decreto d'autorità lo strumento previsto per amministrare il personale.
Proprio a tale proposito, siamo rimasti stupefatti dell'ultimo provvedimento in merito alla gestione del personale volontario proveniente dall'arma dei carabinieri.
Potremmo interpretarlo come una vera e propria "beffa" per le relazioni sindacali, qualora avessimo bisogno di un'ulteriore prova. E già , perché solo così possiamo definire la vicenda, dopo che su nostra esplicita richiesta di informazioni nel maggio 2010, sempre l'amministrazione rispondeva di non conoscere i termini della questione, che anzi l'iniziativa per un possibile utilizzo di tali figure era della provincia di Vicenza.
Invece, sempre nel mese di maggio, alla data della risposta, sapevamo che i volontari provenienti dall'arma erano presenti in Tribunale. D'altra parte, neanche successivamente, l'amministrazione ha inteso relazionarsi con le oo ss provinciali (sottolineiamo non aver avuto neanche informative). Oggi, a cose fatte, riceviamo il predetto provvedimento. Ricordiamo che tale materia è oltretutto regolata dall'art. 6 del CCNL tuttora vigente. Chiediamo pertanto, l'apertura di un tavolo negoziale sulla questione dell'orario di lavoro e sulla formazione, gestione e dislocazione delle risorse "esterne" all'amministrazione.
Fp-Cgil, Uil-Pa, Flp, Usb-Rdb
Agostino Di Maria Alessandro Sabino Antonio Turcato Giulio Andriolo
Allegato documento sui servizi minimi
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