Pedemontana, Covepa: ancora una frustata della Corte dei conti sul commissario Vernizzi
Domenica 18 Settembre 2016 alle 16:15 | 0 commenti
Di seguito la nota del Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa
La recentissima relazione redatta dalla Corte dei Conti sulla Spv, relazione, suona come un vero e proprio ultimatum al Commissario alla Pedemontana Veneta Silvano Vernizzi». Usano queste parole Elvio Gatto e Matilde Cortese, due portavoce del CoVePA, il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, nel commentare il documento ancora inedito, uscito il 15 settembre dagli uffici della «Sezione centrale di controllo sulle amministrazioni dello Stato» in forza presso la stessa Corte dei Conti di Roma.
«Già da una prima lettura delle oltre 190 pagine vergate dal dottor Antonio Mezzera – precisano i due - si capisce chiaramente che, a giudizio della magistratura erariale, si palesano due criticità principali. La prima riguarda i fondi da destinare alle opere complementari. La seconda invece costituisce un vero e proprio rimbrotto da parte di Mezzera nei confronti di molti enti, locali e non, coinvolti dal tracciato. Enti cui sono state indirizzate alcune richieste specifiche di chiarimento e per le quali, a giudizio dell'estensore non sono giunte dai diretti interessati risposte adeguate».
In altre parole Cortese e Gatto fanno sapere che in ragione della relazione della Corte non ci sarebbero i fondi per realizzare quelle strade che dalla viabilità ordinaria immettono nella Spv. In relazione a questi e altri dubbi, argomentano ancora i due, gli enti coinvolti, si sarebbero ben guardati dal fornire spiegazioni convincenti. Questa almeno sarebbe la doglianza del magistrato.
C'è poi un altro aspetto importante da considerare, sostengono Gatto e Cortese i quali citano la pagina 9 del documento firmato da Mezzera che approfondisce la questione della ricerca da parte del privato dei fondi necessari, circa 1,6 miliardi di €, per concludere l'opera. In questo senso proprio Mezzera definisce il Commissario Vernizzi come direttamente coinvolto in prima persona «nella attività volta alla definizione del closing finanziario, sollecitando l'intervento della Cassa depositi e prestiti». Si tratta della conferma, puntualizzano i due, dei timori già palesati dal CoVePA circa la scarsa terzietà della figura commissariale in tutta la vicenda Spv. «Sempre a pagina 9 - riferisce il CoVePA – la Corte dei Conti si domanda addirittura come mai il Commissario non abbia risolto per eventuale inadempienza il contratto di coconcessione con il consorzio Sis per la realizzazione della Spv in base a quanto disposto dall'art. 144 del Codice dei Contratti al comma 3-quater». I portavoce di Bassano e Treviso mettono in luce anche la tabella della Corte dei Conti che fa luce sulle frottole da scolaretti riportate in merito al fantomantico avanzamento lavori al 30% della SPV. Infatti la chiara tabella di pagina 10 specifica che i lavori non sono neanche al 20%, confermando i dati anticipati dal coordinamento.
Per i portavoce si tratta di parole precise che non lasciano spazio a troppe interpretazioni: «Per questo motivo il CoVePA ritiene giunto il momento per cui tutte le forze politiche, sociali ed economiche, comincino a parlarsi seriamente per definire una via di uscita alternativa da quello che ormai pare essere un vero e proprio cul de sac. Anche alla luce di tutto ciò – proseguono Cortese e Gatto – il Covepa ha ritenuto doveroso diffondere la relazione del dottor Mezzera. Il quale peraltro il giorno 6 ottobre ha convocato tutte le parti in causa affinché sia fatta ulteriore chiarezza sull'intera vicenda».
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