Spetta a Comune integrazione retta di over 65 non autosufficienti in strutture accreditate
Mercoledi 4 Gennaio 2012 alle 18:50 | 1 commenti
Cristiano Pavarin, Antonella Zarantonello, Prc FdS - Una persona non autosufficiente over 65 ricoverata presso una struttura accreditata paga l'importo della propria retta in base alla propria situazione economica (Isee), l'eventuale integrazione spetta al comune di residenza e non ai familiari! Lo dice la legge! (foto d'archivio)
Sono anni che alcuni compagni sostengono e si battono per come sia illegittimo chiedere soldi alle famiglie e che i comuni debbano creare un fondo ad hoc (per legge), un capitolo di bilancio come spesa corrente attraverso i dovuti trasferimenti da parte della regione e che non siano "regolari" i regolamenti delle case di riposo quando chiedono l'impegno a pagare ai familiari come fattore fondamentale per il ricovero in struttura.
Da oggi i cittadini sappiano che il Tribunale Amministrativo del Veneto non ammette questo atteggiamento che impone ingenti esborsi di denaro alle famiglie, atteggiamento considerato palesemente illegittimo.
Il 27 dicembre scorso presso il Tar di Venezia è stata depositata un'importante sentenza che condanna il comune di Vicenza al pagamento dell'integrazione della retta di un'anziana cittadina non autosufficiente ricoverata presso una struttura accreditata ( casa di riposo).
Il contenzioso si era aperto dal momento che i familiari della persona chiedevano fosse applicata la normativa vigente che prevede in modo inequivocabile che l'eventuale integrazione della retta spetti al comune di residenza e non ai propri familiari, considerando che la normativa vigente esclude nel modo più assoluto i parenti degli anziani da questo onere economico ,che al contrario, spetta , ripetiamo , al comune di residenza.
Crediamo sia assolutamente da evidenziare il modo attraverso il quale si è arrivati al verdetto finale senza il passaggio preliminare della "sospensiva" rispetto la richiesta della struttura e del comune di Vicenza che pretendevano il pagamento da parte dei parenti civilmente obbligati , ovvero che sia immediatamente arrivata la sentenza che credo rappresenti una sorta di "copia incolla" per chi in futuro intenda far valere questo importante diritto.
Già nel 2010 il consiglio comune di Rovigo si era espresso all'unanimità rispetto ad una mia mozione che chiedeva l'applicazione della legge e mi chiedo come ad oggi gli uffici non abbiano proceduto in questo senso rischiando persino di essere condannati per danno erariale dal momento che un cittadino residente si rivolga al Tar con le stesse modalità di Vicenza.
In questi giorni Rifondazione Comunista provvederà a informare i rappresentanti legali di comuni e case di riposo della Provincia inviando copia della sentenza con l'unico obbiettivo di togliere di mezzo eventuali dubbi residui rispetto all'applicazione della legge , nel frattempo organizzeremo volantinaggi e assemblee informative per informare le famiglie circa il contenuto della legge.
Deve finire questa abitudine che stà impoverendo centiania di famiglie anche nel nostro territorio, gente che si vende la casa per poter assistere e curare un proprio caro una struttura considerato che stiamo parlando di persone ammalate di aptologie cronico degenerative contemplate dai livelli essenziali di assistenza.
Cristiano Pavarin
Antonella Zarantonello Dip. Sociale Sanità Partito della Rifondazione Comunista di Vicenza
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