Spending review, Reginato: no tagli a sanità, le risorse ci sono e vanno spese equamente
Lunedi 15 Ottobre 2012 alle 18:34 | 0 commenti
Giovanni Reginato, Responsabile provinciale Forum Sanità Pd  - Il Pd vicentino, che per il settore socio sanitario ha un forum dedicato, sta seguendo molto da vicino la vicenda della spending review del Governo Monti. Il settore dove l'applicazione del decreto presenta maggiori criticità è quello socio-sanitario, proprio laddove, ne siamo certi, i servizi socio sanitari non devono essere oggetto di tagli.
E', infatti, prevista una riduzione del 5% della spesa sanitaria, in particolare dei corrispettivi e corrispondenti volumi di acquisto di beni e servizi relativi ai contratti e derivanti da gare regionali, eccezion fatta per i dispositivi medici (almeno così dice la Regione), ed è altresì prevista la rinegoziazione dei contratti.
Le aziende sanitarie del Veneto stanno procedendo in modo indiscriminato e disomogeneo, fino al punto da mettere in pericolo i servizi, in particolar modo quelli ad integrazione sociale/CEOD, le comunità ed altri di analogo peso ed importanza. A ciò si somma la scarsa rilevanza della Conferenza dei Sindaci, purtroppo priva di potere decisionale che, nella migliore delle ipotesi, esercita una funzione soltanto consultiva. A nostro avviso, dovrebbe invece partire da una reale consapevolezza e conoscenza del programma che intenda attuare in ambito sociale, già nel primo anno del mandato dei Direttori Generali.
Il PD propone, e non da ora, un maggior coinvolgimento degli amministratori, per costituire con essi una sorta di task force del sociale e applicare davvero il modello veneto, a forte integrazione socio sanitaria.
Invece i tagli lineari e strutturali colpiscono anche le aziende virtuose. Non ce lo possiamo assolutamente permettere: le famiglie non sono in grado di supplire alle carenze che via via si manifestano, ad esempio nei CEOD e nei trasporti per i disabili.
Il riparto, quest'anno, al lordo della spending review è di 8,1 miliardi da destinare alle ASL, contro i 7,8 miliardi del 2011: le risorse dunque ci sono, certo è che vengono spese malamente.
Un livello di equità superiore nel riparto è necessario, per sanità e sociale, con dotazioni e costi standard che non possono essere oggetto di variazioni ingiustificate, come purtroppo ancora accade, proprio per questo non deve mancare un impegno attento e vigile perché a pagare non siano i più deboli.
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