Corzati, parte IV. Solo VicenzaPiu.Tv mostra tutto: se CSFO non sfrutta i profughi, di certo paga solo 1.000 euro all'ex parà vicentino Bruno: "lavoro 14 ore al giorno tutti i giorni..."
Mercoledi 11 Novembre 2015 alle 09:19 | 0 commenti
Lunedì 2 novembre ci siamo recati, accompagnati da Roberto Fogagnoli, a Corzati, più su di Valli di Pasubio, dove in una casa in mezzo alle montagne una sola persona, Ugo, ex parà della Folgore, "segue", da solo, ben 14 giovani africani arrivati da 4 mesi, dei cui problemi ci aveva parlato Marcelo Limoli. e la cui situazione abbiamo raccontato nei primi tre video-documento di questa serie di cui questo è il quarto e, per ora, ultimo (clicca qui per il primo, qui per il secondo e, infine, qui per il terzo, ndr). Bruno lavora per 14 ore al giorno tutti i giorni, anche il sabato e la domenica e meno qualche ora passata con la figlia ogni week end, per mille euro al mese, sì mille, da assunto a tempo indeterminato. Lui dice di essere molto contento ma più contenta sarà forse la cooperativa, la padovana CSFO, per cui lavora (da cui è sfruttato oltre ogni lecito se quello che dice Bruno è vero).
La Cooperativa CSFO è stessa per la quale il prefetto Soldà ha assunto decisioni non certo favorevoli dopo i "fatti" di Pian delle Fugazze e la cui presidentessa Antonietta Vettorato non si è mai fatta trovare finora al telefono per chiarirci alcuni punti oscuri della nostra visita in montagna, tra cui il perchè dei post anti-immigrati condivisi da lei sul suo profilo FB e perchè, se non sfrutta i profughi, debba farlo con felice parà Ugo.
Bruno, scrivevamo e ricordiamo, è, infatti, «lasciato lì da solo a gestire 14 persone (sì, persone!) che fanno incassare, alla cooperativa della presidentessa "anti immigrati" almeno 500 euro ogni giorno senza grandi e apparenti spese che non siano la "paga" di Ugo, l'affitto di un alloggio prima disabitato e di proprietà , presumibilmente, del Comune, il cibo, luce e gas e i trasferimenti negli ospedali della vallata per le visite, se servono, ...»
Ma Bruno lavora per mille euro netti al mese che, aggiungendo tasse e rimborsi per l'uso della sua auto per portare chi ne ha bisogno in ospedale (visto che di assistenza in loco non se ne parla proprio), fanno ala voce "collaboratori addetti ai profughi" 2.000 - 2.500 euro, diciamo, di costi per la CSFO al mese.
Visto che Antonietta Vettorato non ci consente di farle domande direttamente (sarà troppo impegnata a postare su FB contro i costi di chi lei invece amorosamente assiste...) le facciamo due conti in tasca e speriamo di avere risposte, da lei, dall'Ispettorato del lavoro e dalla prefettura.
Ai 2.500 euro di costo del personale in loco, aggiungiamo, che so, cinquecento euro al mese per l'affitto della scuola abbandonata del Comune, 500 euro di luce, gas e riscaldamento (adeguato l'impianto al freddo attuale e a quello in arivo?). Mantenendoci larghi arriviamo così a 3.000-3.500 euro al mese, a cui aggiungiamo per il costo del cibo, che si preparano da soli i 14 "ospiti", 1.500-2.000 euro (se fosse al livello delle nostre abitudini ma che ci sembrava, come si vede nel terzo video, ben più frugale per tipologia e marche usate).
Armati di cristiana bontà e sorvolando sulle condizioni di vita (da un bagno cade l'acqua sporca, per non dire altro, sulla cucina) e di assistenza (dove sono supporto, insegnamento dell'italiano, avvio a un'attività qualunque...?) arriviamo a un totale di costi che oscilla da 4.500 euro al mes ea 5.500 euro al mese che arrotonsiamo in eccesso a 5.000 o 6.000 euro al mese per considerare i costi generali per (non) avere i documenti da "richiedente asilo".
Ora se CSFO incassa circa 500 euro al giorno per ognuno dei 14 ragazzi vuol dir che al mese arrivano nelle sue casse15.000 euro!
Alla fine vi verrà o no un dubbio su chi è più sfruttato dalla CSFO, se Bruno o i 14 "profughi", magari chiamati a raccogliere, come hanno detto, le olive per Antonietta?
Di sicuro se Vettorato o altri non ci chiariranno meglio la situazione a Corzati, lì la CSFO rende, scrivevamo e dopo questo video ribadiamo, un pessimo servizio a tutti, da chi in prefettura si dà da fare per accogliere al meglio quei ragazzi fino anche alle cooperative e alle associazioni, come la Ecofficina, che quel compito lo stanno assolvendo, sembrerebbe almeno, con ben diversa professionalità ? E umanità ....
Cos'altro bisogna fare ancora per avere chiarezza da chi di dovere su casi come quello dell'Hotel Adele a Vicenza e della CSFO a Corzati?
E senza chiarezza e magari gli opportuni, diciamo, correttivi, chi avrà ancora il diritto sulla nostra cara stampa locale ("cara" nel senso di socialmente costosa per l'ignoranza che promuove) di puntare il dito contro le manifestazioni di profughi che si lamentano per la... pasta?!
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.