Sodalizio di Hüllweck con Dal Lago, il commento dei "venetisti doc" Lovat e Marobin
Lunedi 8 Aprile 2013 alle 16:48 | 0 commenti
Due facce di una stessa medaglia. Davide Lovat e Mauro Marobin sono i due candidati sindaco che si presentano, nella sfida per palazzo Trissino, con i loro movimenti indipendentisti, uniti nello scopo (l'autonomia del Veneto dal "bel Paese") ma divergenti nelle modalità attraverso cui raggiungerlo.Â
Le elezioni amministrative di fine maggio rappresentano un'importante vetrina per i due candidati e i loro partiti, rispettivamente Veneto Stato e Indipendenza Veneta. Questo lo scopo dichiarato di Lovat, che definisce la sua come "una candidatura di testimonianza", meno da Marobin che, ogni qualvolta può, ne approfitta per lanciare slogan elettorali, come "con me pensioni minimo di 1000 euro". Di secessione e sovranità del popolo Veneto se ne parla, invece, molto meno nella Lega 2.0 di Maroni -impegnata a tenere a bada la base dei militanti che ribolle e a cavalcare la nuova stagione politica con altre strategiche parole chiave, come è tipico della più consolidata tradizione leghista- mentre nemmeno un accenno è stato rivolto a questo tema nel quartier generale della lista civica di Manuela Dal Lago sabato mattina in occasione della presentazione dei suoi 32 candidati. Per Marobin la presenza di Hüllweck a fianco della Dal Lago è il sintomo di una disperata ricerca di consenso, per cui "si cerca il nome famoso, sia a destra che a sinistra." Niente di nuovo sotto il sole", invece, per Lovat che boccia la scelta della Dal Lago come una conferma di quanto da lui sempre sostenuto: "Manuela Dal Lago non è una leghista, è una liberale prestata alla Lega". Dovrebbe essere quindi palese, secondo Lovat, che "lei persegue una strada personale e che si è avvalsa dell'appoggio della Lega per raggiungere i suoi obiettivi". Nessuna indulgenza, quindi, con l'ex collega di partito da parte di Lovat che annuncia anche che, in caso di ballottaggio, appoggerà solo quella forza politica che abbia nel suo programma il progetto referendario per l'indipendenza veneta. Marobin, invece, apre le braccia a chiunque voglia sostenerlo, ma non si spinge oltre.
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