Quotidiano |

SI' e PSI Veneto scaldano i motori per il Referendum trivelle: abrogare significa ricontrattare le concessioni attive

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 3 Aprile 2016 alle 15:32 | 1 commenti

ArticleImage

Si scaldano i motori per il cosiddetto Referendum Trivelle del 17 aprile e ieri e oggi ci sono gazebo informativi e di assenso all'abrogazione anche a Vicenza organizzati dalla nuova formazione della Sinistra Italiana, SI' a Vicenza è guidata da NIccolò Della Lucilla, che a livello nazionale è per il... sì all'abrogazione, e dal Psi del Veneto, che, mentre quello nazionale è per andare al voto ma lasciando libertà ai suoi elettori sul sì o sul no, con l'organizzatore locale, il presidente provinciale Luca Fantò, esprime la posione provinciale e regionale per l'abrogazione. Abbiamo incontrato Dalla Lucilla e Fantò (nella foto davanti a un gazebo) per farci chiarire la complessa vicenda, visto che esiste già una legge che impedisce le trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa.

Sfruttiamo, quindi, loro e la summa pubblicata su L'Espresso, a cui rimandiamo per maggiori dettagli, per ricordare, appunto, che "domenica 17 aprile si terrà il cosiddetto referendum sulle trivelle, il primo nella storia d'Italia ad essere stato ottenuto dalle Regioni. Sono stati infatti dieci consigli regionali, diventati nove dopo il ritiro dell'Abruzzo, ad aver depositato le firme necessarie per indire il voto popolare. Un referendum richiesto da governatori in buona parte iscritti al Partito Democratico, che di fatto si oppongono alla politica energetica del loro segretario e premier, Matteo Renzi.

Mappa concessioni in mareGli elettori dovranno votare su una questione piuttosto tecnica. Dovranno decidere se i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro 12 miglia dalla costa, cioè più o meno a 20 chilometri da terra, debbano durare fino all'esaurimento del giacimento, come avviene attualmente, oppure fino al termine della concessione. In pratica, se il referendum dovesse passare - raggiungere il quorum con la vittoria del sì - le piattaforme piazzate attualmente in mare a meno di 12 miglia dalla costa verranno smantellate una volta scaduta la concessione, senza poter sfruttare completamente il gas o il petrolio nascosti sotto i fondali. Non cambierà invece nulla per le perforazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno variazioni per le nuove perforazioni entro le 12 miglia, già proibite dalla legge".

Su questa "spiegazione del quesito" Della Lucilla e Fantò, però, precisano: "lo scopo del rererendum è soprattutto simbolico per ribadire le scelte italiane per un'energia pulita basata siprattutto sulle rinnovabili. Un sì all'abrogazione non cancella le attivtà di estrazione in atto ma, ripristinando la vecchia leggw che prevede concessioni a tempo e non di durata illimitata,consentirà al governo di ricontrattare le attività di estrazione concesse, limitarle nel tempo, chiedere un gisuto compenso e, soprattutto, fissare maggiori criteri di rispetto per l'ambiente".
 


Commenti

Inviato Lunedi 4 Aprile 2016 alle 12:43

Intanto, fin che il "medico" pensa l'ammalato muore. Io andrò a Votare come sempre e poiché il capo del Governo ( nominato, non eletto) ci consiglia di stare a casa, come fece Craxi, io voterò SI, ma sarà un voto contro Renzi, lo stesso valga per il Referendum di Ottobre, voterò NO contro questo Governo e i suoi Ministri che vanno a Roma per fare i propri interessi, senza avere il coraggio di definirsi LOBBY al servizio della Total, Exxon, BP e altro. Per non parlare del continuo ASSALTO alle pensioni degli anziani che hanno già lavorato e prodotto reddito per oltre 40 anni. Alla faccia di Tito Boeri e di chi lo ha nominato.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network