Quotidiano |

Berlato smentisce l'avviso di garanzia, querela e chiede i danni: tra l'altro è eurodeputato ...

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 11 Maggio 2012 alle 14:44 | 0 commenti

ArticleImage

«Nuova svolta nell'inchiesta sulle migliaia di tessere Pdl fasulle, avviata dalla procura di Vicenza. Sono formalmente indagati l'europarlamentare Sergio Berlato (attuale segretario provinciale del partito) e la presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti, Maria Cristina Carretta. Per entrambi si ipotizza il reato di falso continuato in scrittura privata», così lanciava stamattina Il Corriere del Veneto (da noi colpevolmente non letto visto che stiamo impaginando il vostro VicenzaPiù n. 234 da domani in distribuzione) la notiza poi ripresa pochi minuti fa e con grande evidenza anche da Rai 3 Regione. La reazione dell'europarlamentare raggiunto al telefono è questa: «Stamattina la Procura della Repubblica di Vicenza ha convocato i media locali (noi no, siamo poco simpatici da quelle parti?, ndr) per smentire fermamente l'anticipazione imprudente del giornalista».

Dopo una mattinata passata a consultarsi col suo legale Berlato incalza così: «Ho dato mandato al mio avvocato di sporgere querela e procedere per danni contro chi ha diffuso questa falsità fin da subito precisando che devolverò in beneficenza quanto verrà dipsosto dal magistrato. Uscirà a breve una mia dichiarazione ufficiale ma mi meraviglio per chi ha raccolto questa falsa notizia, non si sa (o forse sì) da chi fatta circolare, senza le dovute verifiche!».

Quì si fermano le dichiarazioni in anteprima, poi seguiremo gli eventuali sviluppi non senza una nostra, attonita, nota: come può ricevere un'avviso di garanzia un europarlamentare?

 

*Venerdì 11 Maggio, 2012 CORRIERE DEL VENETO - VICENZA

False tessere Pdl, indagato l'europarlamentare Berlato

Il pm ipotizza il reato di falso in scrittura privata

 


VICENZA - Nuova svolta nell'inchiesta sullo scandalo delle tessere fasulle che ha portato all'iscrizione al Pdl di migliaia di vicentini che non ne avevano mai fatto richiesta. L'europarlamentare Sergio Berlato, attuale segretario provinciale del partito, e la presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti (Acv) Maria Cristina Carretta sono formalmente indagati. Bocche cucite dalla procura di Vicenza, ma già nei prossimi giorni potrebbero essere spiccati i primi avvisi di garanzia. Il pm Paolo Pecori ipotizza per entrambi il reato di falso continuato in scrittura privata.
Al centro del caso, scoppiato a dicembre, ci sono le sedicimila richieste di iscrizione al Popolo delle Libertà raccolte nel Vicentino lo scorso anno. Di queste, 14mila erano confluite a Berlato, all'epoca candidato alla segreteria provinciale del partito. Nelle settimane successive erano arrivate le prime segnalazioni di irregolarità: nelle liste di coloro che avrebbero richiesto la tessera del Pdl erano finiti amministratori leghisti, militanti di Rifondazione Comunista, un prete, e perfino persone decedute e il deputato (ex Pd, ora nel gruppo Popolo e Territorio) Massimo Calearo. Nessuno di loro, naturalmente, si era mai sognato di confluire nel partito di Berlusconi e infatti mancavano, allegate alla documentazione, le fotocopie delle loro carte d'identità: l'unica cosa che non poteva essere falsificata. A conti fatti, sarebbero oltre settemila le iscrizioni «fantasma».
Stando alle ricostruzioni della procura, qualcuno avrebbe compilato le richieste di tesseramento utilizzando i dati anagrafici di persone all'oscuro di tutto e falsificando la loro firma in calce alle schede (da qui l'ipotesi di falso continuato in scrittura privata). Non solo: per ciascuna richiesta di adesione è stata pagata la relativa quota di dieci euro. In pratica, lo «scherzetto» delle schede fasulle potrebbe essere costato quasi ottantamila euro.
L'inchiesta ha dimostrato che buona parte dei nomi era stata copiata dalle liste degli iscritti all'Acv, che da sempre sostiene l'europarlamentare Berlato, definito «il paladino delle doppiette». Per chiarire i contorni della vicenda, a marzo era stata sentita in procura la presidente Maria Grazia Carretta. Secondo gli investigatori, l'associazione venatoria vicentina avrebbe pagato almeno ventiduemila euro al partito per iscrivere 2.200 cacciatori soci. E lo avrebbe fatto con il benestare del consiglio provinciale Acv, motivandoli come prestito o anticipo a una parte degli affiliati. Insomma, i soldi nelle casse dei cacciatori veneti sono stati utilizzati per pagare le tessere del Pdl all'insaputa - o almeno questa è la tesi degli investigatori - dei diretti interessati.
Carretta ha sempre respinto le accuse, e lo stesso ha fatto Berlato. «Non avrei avuto alcun motivo per portare a Roma migliaia di adesioni fasulle - ha spiegato l'europarlamentare - e sarei un cretino ad averlo fatto in quel modo, sapendo che il trucco sarebbe stato scoperto».
Secondo i suoi detrattori, invece, l'avrebbe fatto per dimostrare la sua forza all'interno del partito e spianarsi la strada verso la nomina a segretario provinciale. Lui nega, sostenendo di essere vitttima di un complotto: «Qualcuno ha architettato tutto per scaricare la colpa su di me».
La carica di coordinatore del Pdl vicentino l'ha ottenuta a febbraio dopo settimane di polemiche durissime: i vertici romani del partito, sperando di mettere un freno allo scontro interno, erano intervenuti imponendo la candidatura unica dell'europarlamentare che così si è ritrovato senza avversari.
Ma l'indagine dei carabinieri della procura, coordinati dal pubblico ministero Paolo Pecori, non si è fermata. E ora lo scandalo potrebbe allargarsi.
Andrea Priante

 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network