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Categorie: Politica, Ambiente
Sequestro di un pozzo Miteni, Elena Mazzoni del Prc: "presidio mio e delle Mamme NoPfas è servito"
Venerdi 7 Settembre 2018 alle 21:41 | 0 commenti
La Procura di Vicenza ha disposto il sequestro di un pozzo della barriera idraulica dell’azienda Miteni di Trissino - scrive in un comunicato Rifondazione Comunista del Veneto - La notizia è di poche ore fa ma il blitz da parte dei tecnici dell’Arpav, nel ruolo di ufficiali di polizia giudiziaria, è avvenuto il 5 settembre, nella tarda mattinata.Â
“Il presidio delle Mamme NoPfas sotto la procura di Vicenza, al quale ho partecipato lo scorso 25 agosto, insieme al segretario provinciale del PRC di Vicenza, Roberto Fogagnoli, e al segretario provinciale del PRC di Treviso, Gabriele Zanella, è servito al suo scopo, come le denunce che da anni portiamo avanti come Rifondazione Comunista, nelle istituzioni regionali ed europee – dichiara Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente del PRC.
Ora, assieme ai comitati e alle Mamme NoPfas, chiediamo che vengano resi noti i nomi di chi, per Arpav, Provincia di Vicenza e Comune di Trissino, era presente all’incontro con Miteni durante l’ultima Conferenza dei Servizi, che ha concesso alla ditta 60 giorni per la redazione di un Piano di Bonifica dopo ben quattro anni impiegati per la caratterizzazione.â€
I tecnici hanno individuato il pozzo “H†e posto i sigilli. I titolari dell’inchiesta sul maxi inquinamento da Pfas, che tocca tre Province del Veneto, Vicenza, Verona e Padova, sono i pm Barbara De Munari e Hans Roderich Blattner.
“I cittadini non hanno più tempo! Le Istituzioni lo devono capire e chi ha inquinato paghi, ma che a rimetterci non siano i lavoratori. Noi vogliamo tutelare ambiente e lavoro – queste le parole di Paolo Benvegnù, segretario regionale Prc Veneto – e dimostriamo che si può fare: bloccare le produzioni nocive, bonificare, riconvertire. Non possiamo accettare che, nella logica dell’investimento selvaggio, a rimetterci siano i lavoratori ed i cittadini, di fronte a multinazionali che si intascano tutto il profitto senza operare un’equa redistribuzione, investendo in impianti, migliorie e sicurezzaâ€.
Lavorare per la bonifica e la riconversione, senza compromesso alcuno, accanto ai comitati e ai cittadini.
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