Sequestro cantiere Borgo Berga, soddisfatti Cappelletti per M5S e Dovigo per Sel
Mercoledi 4 Novembre 2015 alle 23:14 | 0 commenti
Il sequestro del cantiere dell'area ex Cotorossi a Borgo Berga disposto dal Tribunale di Vicenza e raccontato in diretta sul posto da VicenzaPiù, ha "scatenato" subito i commenti soddisfatti del senatore Enrico Cappelletti del Movimento 5 stelle e di Valentina Dovigo, consigliera comunale Lista Civica e Sinistra Ecologia Libertà , che da anni si battono per avere chiarezza sulla vicenda della cementificazione a Borgo Berga.
Dovigo:
Non ci si può più nascondere dietro un dito né sorvolare sul rispetto delle norme e sul rischio idrogeologico.
Il Piruea di Borgo Berga, proprio perché alla confluenza di due fiumi in una città ad elevato rischio idrogeologico, non avrebbe dovuto neppur essere concepito, in quei termini ed in quei modi; e se malauguratamente concepito, come è stato, avrebbe avuto bisogno di un “surplus di attenzione†nei confronti di ogni normativa ambientale ed urbanistica. In realtà è stato più facile il contrario, autorizzare costruzioni a meno di 10 metri dagli argini, senza adeguata valutazione di compatibilità idraulica, senza VAS e Vinca, senza rispettare le prescrizioni di non abbattere le facciate degli edifici storici e prevedere ulteriori nuovi edifici, il famoso lotto E.
E’ stato estremamente più facile sorvolare, senza porsi problemi, senza pretendere rigore normativo e senza continuare a verificarlo. Mi auguro che vengano ora chiariti tutti i punti oscuri, non solo dal lato economico ma anche e soprattutto quelli relativi alle problematiche ambientali, perché aumento del rischio idrogeologico significa più probabilità di danni alle persone, oltre che al territorio ed alle cose.
Ci voleva la capacità di verificare, fermarsi e far fermare prima. Ma a Vicenza gli anticorpi utili ad affrontare le questioni ambientali non sono ancora maturi.
Cappelletti:
Il M5S si batte da anni perché venga detta una parola di verità sulle numerose irregolarità , che hanno connotato la realizzazione di questo autentico sfregio alla città del Palladio. A questo fine abbiamo presentato una interrogazione parlamentare, abbiamo depositato esposti in procura, all'Autorità Nazionale Anticorruzione ed alla Corte dei Conti. A seguito di questi esposti (e di altri presentati da comitati ed associazioni), é stato messo in mora il Consiglio comunale di Vicenza (del 2009), sono state effettuate perquisizioni e sequestri di materiale informatico. Il sequestro del cantiere dunque, é solo l'ultimo provvedimento, benché forse il più importante. Ci auguriamo dunque che si possa ora giungere in tempi brevi ad una definizione delle responsabilità , a partire da quelle più importanti, cioé quelle di ordine politico. Pur nella consapevolezza che buona parte delle strutture siano già state costruite e dunque il danno alla città potrà essere difficilmente recuperato, crediamo tuttavia che i cittadini di Vicenza abbiano il diritto di sapere tutta la verità sottostante alla realizzazione di questa enorme speculazione edilizia.
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