SEL Veneto dichiara e PdCI risponde sulle regionali 2015
Lunedi 5 Gennaio 2015 alle 21:47 | 0 commenti
Giorgio Langella, segretario regionale del PdCI, commenta in una nota «con sincera preoccupazione» la dichiarazione di SEL Veneto sulle regionali prossime venture, dichiarazione a firma di Mattia Orlando,
Responsabile Comunicazione e Stampa Sel Veneto, che inizia così: «Sinistra Ecologia Libertà , come tutti gli altri soggetti progressisti presenti sul territorio regionale, deve porsi l'obbiettivo di cambiare radicalmente la governance del Veneto, determinando l'esito della stagione "forza-leghista" durante la quale le forze che hanno governato si sono rese responsabili di collusioni criminali e permeabilità corruttive...»
Dopo questa pemessa, riferisce Langella, Sel Veneto continua così: «Per fare questo, un dialogo privo di preconcetti deve essere aperto con chiunque vi si renda disponibile nella condivisione dei valori progressisti - appunto - che determinano il campo del centrosinistra, a cominciare dal Partito Democratico e dalla sua candidata Alessandra Moretti. Verificare la disponibilità di questi ultimi a presentare un programma condiviso sulla base dei valori precedentemente indicati è quello che il nostro partito si prefigge infatti di fare nei prossimi giorni, incontrando il rappresentanti regionali del Partito Democratico insieme a Verdi e Rifondazione Comunista, con i quali è già iniziato da tempo un percorso condiviso. Chiunque sostenga posizioni preconcette e identitarie che precludono il dialogo con qualsivoglia interlocutore, non si pone evidentemente l'obbiettivo del governo e del cambiamento reale della Regione, lasciando spazio unicamente a chi questa possibilità (tra limiti e punti di forza) intende percorrerla fino in fondo»
Il segretario del PdCI pone, a questo proposito, qualche domanda e fa alcune considerazioni che riportaimo integralmente.
«Con il PD e Alessandra Moretti, quale sarebbe il "cambiamento radicale della governance del Veneto"? Sarebbe opportuno valutare le varie notizie che vedono esponenti del PD veneto (e non solo) coinvolti in storie e storiacce di corruzione, a partire dal MOSE. A questo si dovrebbe aggiungere come, nella legislatura regionale uscente, il gruppo consigliare del PD, sia su grandi opere che sulla questione sanità non si sia distinto in maniera adeguata dall'atteggiamento e dai comportamenti delle giunta Regionale.
E poi, come si possono dimenticare la politica portata avanti dal PD a livello nazionale e le azioni del governo Renzi? Ogni atto, ogni decisione, ogni legge, ogni fiducia richiesta è rivolta a diminuire i diritti dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani. La legge di stabilità , il jobs act, la controriforma costituzionale, la "riforma" elettorale, i patti con il condannato Berlusconi, dimostrano la decisione chiara e, ormai, definitiva del PD di schierarsi dalla parte di Confindustria e di quei padroni che hanno da tempo divorato il futuro del nostro paese. Ora, che questa politica possa portare un cambiamento in Veneto è bizzarro anche solo pensarlo. E qualora cambiamento ci fosse, questo sarebbe, con ogni probabilità in senso negativo. Infine è bene ricordare che proprio Alessandra Moretti, ha usufruito di appoggi e finanziamenti per la campagna elettorale per il parlamento europeo da parte di importanti esponenti dell'imprenditoria veneta, a partire dal presidente della Maltauro, ditta coinvolta nello scandalo dell'EXPO di Milano.
Tutti questi motivi, che sono solo esempi di una linea politica liberista che ha sposato in pieno il "pensiero unico" dominante e che è ormai consolidata nel PD a livello nazionale e locale, impediscono ai Comunisti Italiani di far parte di una coalizione che non può che essere ambigua. Il cambiamento radicale della "governance" del Veneto non significa, per noi, un cambiamento di facciata o l'occupazione di qualche poltrona. Anche in Veneto è necessario operare e lottare perché vengano ripristinati i diritti (al lavoro, alla salute, ai saperi, all'ambiente) che il governo Renzi sta progressivamente cancellando. Devono essere altresì combattuti con severità e determinazione tutti i privilegi che permettono ai poteri forti e alle forze politiche colluse di continuare a devastare la nostra regione.
Vogliamo, infine, rimarcare come, tra le forze a sinistra del PD in Veneto in alcune province durante riunioni unitarie, da quasi due mesi si parli di elaborare una piattaforma programmatica condivisa. Dalla dichiarazione sopra riportata, sembra invece che, per qualche forza politica, sia diventata prioritaria e dirimente la condizione di trovare un accordo con il PD.
A fronte di queste considerazioni chiediamo a tutta la sinistra veneta, organizzata in partiti o meno, di decidere di dar vita a una coalizione che riesca ad unire le forze progressiste a sinistra del PD proponendo un programma di governo della regione che sia di reale alternativa. Un programma fondato sul riconoscimento della centralità della questione morale e senza preclusioni o veti di alcun genere».
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