Sede Arpav di Vicenza: Regione apra confronto con gli enti coinvolti
Martedi 27 Settembre 2011 alle 19:09 | 0 commenti
Comune di Vicenza - Caso Arpav di Vicenza, "E' necessario fare chiarezza per comprendere quale sarà il destino della sede Arpav di via Spalato e Borgo Casale a Vicenza e dell'annesso laboratorio nonché della nuova sede in via Zamenhof. Auspico pertanto che la Regione avvii momenti di confronto per essere messo a conoscenza della situazione in corso". Il sindaco Achille Variati ha inviato proprio oggi una lettera al presidente della regione Luca Zaia e all'assessore all'ambiente Maurizio Conte per avere informazioni in merito al destino dell'Arpav a Vicenza.
Già nel 2008 i rappresentanti di Comune e Provincia di Vicenza, dopo una serie di incontri, erano stati rassicurati dalla Regione Veneto che il laboratorio di Vicenza, presidio importante per un territorio come quello vicentino a forte vocazione industriale e quindi con annessi conseguenti problemi di natura ambientale, sarebbe rimasto in attività .
Successivamente la Regione ha deciso di realizzare una nuova grande sede, la cui edificazione pare sospesa. Inoltre, se i lavori dovessero proseguire, presumibilmente il laboratorio, che si è deciso di eliminare dalla attuale sede vicentina, non troverà spazio.
"L'iter procedurale dimostra chiaramente come Andrea Drago, l'allora direttore generale di Arpav, abbia preso una decisione evidentemente fuori luogo scegliendo come nuova sede, in via Zamenhof, piuttosto che un'area a Laghetto, motivata dal fatto che servivano spazi più grandi - continua il sindaco -. Spazi che, visto lo stato dei fatti, si sono rivelati non solo inutili ma anzi causa di ulteriori problemi di natura economica. La soppressione del laboratorio vicentino, come pare sarà , porterebbe alla eliminazione di una trentina di posti di lavoro, cosa di cui ufficialmente non sono mai stato informato. Sarebbe opportuno, come si è già detto, che a Vicenza trovasse collocazione l'Osservatorio delle acque, data la centralità del nostro territorio dal punto di vista delle problematiche legate ai bacini fluviali e alle acque in genere. Per tutti questi motivi è indispensabile che la Regione, prima di effettuare qualsiasi scelta sul tema, consulti gli enti coinvolti in modo da trovare soluzioni comuni e condivise."
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